................................L'ascesa al cielo del sindaco Forte...........................


L'adagio elettorale "Il futuro è adesso", impiegato dalla famiglia Forte, deve aver causato più di un pensiero al Forte padre, visto come impone con decisione il problema delle sepolture all'attenzione pubblica. Il sindaco, forse, considerato il suo corso, lungo ma non eterno, si pone il problema di realizzare un nuovo cimitero, immerso nel verde e con panorama, per garantirsi la sua ascesa al cielo. Vero è che un nuovo cimitero solleverebbe la città dalla cronica carenza di luoghi di inumazione. Pur tuttavia, l'incombenza, al cospetto di altre più pressanti, non appare cosi urgente.

Comunque, dato il fatto, non possiamo non domandarci, i nostri molti e consueti perché?! Perché realizzare il cimitero in località Archi? in quella posizione con quella orografia accidentata e piena vincoli? Quali sono gli interessi che sottendono tale scelta? Perché, diversamente, l'indicazione degli archi è una scelta irrazionale. Quindi, se da un lato sui pro incombe il mistero ed il silenzio; dall'altro s'affollano ed urlano i motivi contrari, che sconsigliano la realizzazione del cimitero in località Archi.

Infatti, non sono poche le spiegazioni - con cui concordiamo - che sconsigliano l'orientamento assunto dai Forte. Ricordiamo, come già spiegato e meglio da altri, che: a) buona parte della area da destinare ricade non solo in zona sotto tutela ambientale e paesaggistica ma anche tra le "aree sottoposte a tutela per pericolo di frana", in quanto soggetta a rischio idrogeologico; b) la relazione geologica, commissionata dal Comune per l'area in questione, agli atti della commissione urbanistica, evidenzia la NON idoneità dell'area per la costruzione di un cimitero, con più motivazioni; c) la costruzione del cimitero che, da quanto si vede, necessita di grandi muri di sostegno, invece di inserirsi nel contesto ambientale, lo modificherebbe notevolmente distruggendo migliaia di ulivi e diverse centinaia di pini, deturpando un luogo a vocazione turistica e agrituristica, rovinando uno degli ultimi tratti del paesaggio collinare di Formia.

Già provato dall'abusivismo edilizio, che il sindaco conosce bene. d) alle ragioni tecniche e normative, si aggiungono quelle economiche. Infatti parte dell'area da dedicare ai defunti è viva, vegeta e produce Olive di Gaeta DOP, che rendono l'azienda agricola leader nel settore. Oltre ciò, come se non bastasse, nelle prossimità sorge un nuovo albergo a 4 stelle, l'Hotel Kora Park, il quale sarebbe tutt'altro che favorito dalla nuova attrattiva, anzi con tutta probabilità uno degli ultimi alberghi rimasti aperti, seguirebbe in breve tempo la triste sorte delle attività ricettive in città; Le alternative non mancano ed la giunta Forte le conosce.

Parliamo del cimitero a Penitro in area incolta, inutilizzata e già vagliata dal comune, che lì intendeva allocare la domanda di sepolture che legate alla crescita demografica peraltro attesa proprio in quella zona dopo le recenti urbanizzazioni. Alla disponibilità del luogo è da aggiungere, cosa che in zona Archi manca, la urbanizzazione dell'area, peraltro di modesto pregio paesaggistico - ambientale. Come si evince da quanto appena esposto l'indicazione degli Archi rifugge da qualsiasi spiegazione logica, chiamando in causa, ora ci vuole davvero, il trascendente.

Ma non è finita. Spiegati gli ostacoli di ordine tecnico ed economico che rende la questione poco praticabile, pertanto degna dei nostri amministratori. S'è indagato il motivo scatenante di tutto ciò: la crescita demografica. Dai dati disponibili sulla crescita della popolazione si vede che c'è una enorme discrepanza tra la quantità di sepolture previste dal piano cimiteriale (ventitremila) e la mortalità che si desume dallo studio demografico svolto per il PRG dal Prof. Acocella, che non giustifica la previsione del piano e quindi la costruzione del nuovo cimitero Archi. Invece, e contro ogni logica si e' stato pianificato un soddisfacimento di un fabbisogno presunto per 50 anni, fino al 2061, sulla base di studi demografici discordanti.

Alla luce di tutto ciò, in tempi di carestia, come ci ricordano dal comune, riteniamo più sensato l'ampliamento dei cimiteri esistenti e la costruzione di un nuovo piccolo cimitero a Penitro, facilmente realizzabile nel breve termine, di minor impatto ambientale ed economico, utile per risolvere la carenza di luoghi di sepoltura.

Davanti alla testarda decisione di realizzare un'opera come il cimitero Archi - che è uno scempio - le buone intenzioni declamate dal Prof. Purini per il nuovo PRG con tanto di evocazione della tutela del paesaggio e della vocazione turistica, appaiono davvero fuori luogo. Per cui è ragionevole pensare che quanto scritto dal professore neanche è stato letto e/o prese in considerazione dalla attuale Giunta, troppo presa dal mettere "carne a cuocere" senza un obbiettivo. Tuttavia, non c'è da meravigliarsi nemmeno poi tanto della nuova moda funebre, tanto in voga a palazzo, se lo stesso Prof. Purini vede bene un "acropoli" sul monte Campese.

A questo punto, dobbiamo solo sperare, che un refuso non c'abbia illuso facendoci confondere Acropoli con Necropoli, considerato che i refusi negli atti comunali non sarebbero una novità. Concludiamo sottoponendo alla città l'opera di questo Sindaco e della sua maggioranza, che da un lato fanno vedere di stracciarsi le vesti per il bene di questa città, dall'altro le sottraggono, senza alcun problema e scrupolo, zone ad elevato valore ambientali, riducendo il territorio ad una distesa informe e dequalificata, esausta ed incapace di offrire una biodiversità ed una valida attrattiva.

Ma quando si comincerà a capire che il valore di una città e di chi la popola non è nelle belle ville, nelle belle case - peraltro costruite a margine di strade fatiscenti - ma nell'unicum costituito da territorio urbano e naturale? E' giunto il momento per capire che gli spazi pubblici nella vita dell'individuo hanno uguale valore di quelli privati? Come si chiede cura e pretende rispetto per il proprio giardino, cosi si deve chiedere cura per il territorio che - non smetteremo mai di dirlo - è una risorsa limitata.

CIRCOLO "ENZO SIMEONE"

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

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