................................Funivia, l'antipasto mari e monti...........................



Nel comune evidentemente non ci deve essere bisogno di altro se il sindaco Forte, orfano della "Pedemontana", pensa ad un collegamento mare e monti con una funivia. La variante del PRG presenta un enigmatico progetto di una via che partendo dal parco De Curtis, punta a raggiungere il Monte Redentore, passando sulla cima del monte Campese.

Lo smacco subito con il fallimento del progetto della "Pedemontana", che ha irrimediabilmente compromesso l'immagine del sindaco Forte, dimostratosi nonostante le chiacchiere incapace di realizzare una grande infrastruttura, costringe la maggioranza a ricercare un nuovo miraggio da spendere nelle future campagne elettorali per ridare lustro a quel costume di modernità, rovinato dalle numerose bugie che negli anni si sono rivelate tali. Così, la nostra classe politica, capace di produrre esclusivamente inutili palazzi, considerato come questi siano disabitati, allo scopo di garantire ai costruttori lauti profitti. Purtroppo le case non sono strade e come tali richiedono una perizia ed una capacità tecnica ed amministrativa che l'amministrazione non possiede.
Così aldilà dell'annuncio nulla si sa della funivia se non che sarà una linea retta che collegherà, la parte costiera con la parte montana della città. Un piatto "mari e monti" servito in pasto all'opinione pubblica da chi pensa che siano queste le vere priorità del comune. La contrarietà ad un'opera ha diverse ragioni, di ordine urbanistico, economico ed ambientale . Dal punto di vista urbanistico, pensare di realizzare una funivia inutile per la mobilità locale, quando, eccetto la pedemontana, non una parola, non un progetto è stato prodotto per alleviare i notevoli problemi di traffico dei cittadini è un aberrazione che si commenta da sola. Dal punto di vista economico, con questi chiari di luna, pensare di destinare soldi su un obiettivo del genere, significa sottrarre risorse importanti all'economia del comune, oppure, come è facile immaginare si farà ricorso ad un project financing per il quale ci si giustificherà un improbabile interesse pubblico oppure e peggio si interverrà con capitali pubblici, per cedere successivamente la gestione ai privati. Distraendo una considerevole cifra dalle risorse pubbliche ai mercanti privati, come l'esempio "Acqualatina" sta li a dimostrare.

Dal punto di vista ambientale è davvero singolare come una città che deve puntare sul turismo - di cui l'ambiente ed il paesaggio sono parte integrante - venga deliberatamente sfregiata con un opera ad elevato impatto ambientale. Ma se la fattibilità dell'opera è tutta da dimostrare visto che non è stato reso pubblico nessun documento, nel quale si argomenti in sostanza un rapporto benefici/costi che giustifichi l'opera, la politica scellerata di questa giunta verso le periferie è sotto gli occhi di tutti.

Ormai è fuori di dubbio che il parco "De Curtis" non è mai stato al centro degli interessi dell'attuale amministrazione, se non come mezzo per chiedere contributi pubblici, come dimostra la delibera di Giunta Comunale N° 188 del 28/06/2011 con la quale vengono chiesti, alla regione Lazio, 1milione di euro per la sistemazione del parco ex Gil. Altrimenti come spiegare lo stato di abbandono in cui versa attualmente il bellissimo parco urbano, così faticosamente recuperato alla fruizione pubblica dopo anni di occupazione abusiva da parte di un privato, che lo aveva sfruttato per anni usandolo come camping. Un abuso "tollerato" per molti anni da chi doveva salvaguardare l'interesse pubblico e non lo ha fatto. Lo stato del parco, ad eccezione del taglio dell'erba fatto saltuariamente, è peggiorato dall'inizio dell'amministrazione Forte. Lo stesso edificio ristrutturato pochi anni fa al suo interno, con fondi pubblici, concepito per dotare la città di un centro giovanile volano di una lunga serie di attività culturali, vive ai margini del parco senza avere una funzione definita, tant'è che è chiuso.

Gli abitanti di S.Janni e di Gianola più volte hanno fatto notare l'assurda situazione di abbandono, senza ricevere alcuna rassicurazione sul suo recupero, se non le solite frasi di rito. Un atteggiamento incomprensibile a quel tempo, oggi molto più chiaro. Il sindaco Forte evidentemente non poteva concedere alcuna seria rassicurazione ai suoi concittadini, considerata l'idea della funivia così ben avviata, ma non spendibile nel breve ed a Gianola, perché sicuramente avrebbe trovato da subito l'opposizione degli abitanti del luogo. Sicuramente di fronte alle pressanti richieste degli abitanti, il sindaco deve aver pensato l'opportunità di far calmare le acque per dare tempo all'antipasto mari e monti di essere servito.
Peccato che questo significherà per la città il secondo disastro ambientale firmato dalla giunta Forte, subito dopo il porto Ranucci, se mai si farà. Non possiamo esimerci dall'esprimere un parere negativo su gli effetti che avrà sul versante dell'impatto ambientale e paesaggistico, probabilmente si procederà senza alcuna cura per dei vincoli e l'assetto idrogeologico. Un pugno in occhio nei confronti di chi spera nella possibilità che lo sviluppo urbano futuro possa essere all'insegna della sostenibilità e della cura del territorio, perché da sempre tutto ciò che è posto a tutela del paesaggio viene visto come un ostacolo allo sviluppo e non come l'occasione per ridisegnare la città a misura d'uomo. Avremo invece un panorama perennemente occupato da un mostro d'acciaio e di cemento, di cui crediamo la città non abbia assolutamente bisogno ed invece sarà probabilmente l'architrave dello sviluppo della parte montana della città.
Un sogno da sempre agognato dal nostro sindaco ma che non potrà che trasformarsi in iattura per noi semplici cittadini, che sulla montagna non abbiamo nessun altro interesse, se non quello di poterci godere il magnifico panorama che ci ha regalato la natura, mentre intanto i bisogni primari dei cittadini continueranno ad occupare l'ultimo posto della scaletta della priorità della giunta targata Forte.

Circolo "Enzo Simeone"

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

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