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Il numero 17 accoglie i comunicati stampa del Aprile del 2015. Con il primo articolo abbiamo voluto attirare l’attenzione sul ponte del secondo tratto della strada ex ferrovia Formia – Sparanise, che finito resta chiuso senza che i cittadini abbiano modo di conoscerne i motivi e questo nonostante i lavori dovevano essere terminati nel Maggio 2014. Nel terzo articolo abbiamo invitato i cittadini e la cittadine, che credono ancora negli ideali per cui hanno combattuto i partigiani comunisti, alla mostra “La Resistenza a pugno chiuso”, allestita a “piazzetta Caetani di Castelmola”, nei pressi della Torre di Mola. Nel quarto e quinto articoli ci siamo occupati del pessimo stato in cui versa la sanità nel sud pontino, in particolare denunciando gli effetti nefasti del nuovo piano strategico dell'ASL di Latina, che è stato stato approvato dalla conferenza dei sindaci della provincia di Latina, senza nemmeno un voto contrario (venti voti a favore e sei astenuti).

circolo “ENZO SIMEONE”

partito della Rifondazione Comunista

Formia

Il mistero del ponte sospeso

27 Aprile 2015

L’assessorato ai Lavori Pubblici sembra avere una predilezione per le ville comunali, in particolare per le aree ludiche, cosi dopo la villa comunale, dopo piazza Aldo Moro e/o Enzo Simeone, ecco la volta della villa Tosti val minuta e/o Gramsci. La stessa attenzione non sembra diretta verso la viabilità urbana e la mobilità in generale, punto dolente della vita quotidiana dei cittadini formiani alle prese con ritardi e traffico la mattina intorno alle otto ed il pomeriggio intorno alle sedici.

Vogliamo quindi attirare l’attenzione sul ponte del secondo tratto della strada ex ferrovia Formia – Sparanise, che finito resta chiuso senza che i cittadini abbiano modo di conoscerne i motivi.

Dopo gli anni ruggenti delle grandi opere infrastrutturali, terminato il miraggio della Pedemontana l’amministrazione si era finalmente diretta verso l’obiettivo del miglioramento della viabilità esistente. Finalmente emergeva la volontà di realizzare una seconda arteria di attraversamento la cosiddetta “pedemontana leggera”, costituita da in parte dalla strada “ex ferrovia Sparanise-Gaeta”.

Il progetto prevede il recupero della sede ferroviaria dismessa da utilizzare come alternativa per la penetrazione nel centro urbano di Formia, raddoppiando la capacità dell’Appia ed alleggerendo il traffico.

Gli interventi più importanti del progetto sono due: il collegamento di Via Solaro con il piazzale della stazione, da realizzare in parte su viadotto; la ricostruzione del ponte e sistemazione con messa in sicurezza del torrente degli Archi in località Acquatraversa. Del primo abbiamo avuto già modo di chiedere lumi sull’iter realizzativo, senza ricevere alcuna risposta. Sembra che la precedente giunta abbia destinato parte dei soldi alla contestatissima risistemazione del piazzale della stazione. Il ponte sul torrente degli archi sembrava aver avuto miglior sorte. Il 05/04/2012 (Delibera G.C. n°75/2012) è stato approvato il progetto esecutivo. Il 5/07/2012 era stata espletata la gara per i “Lavori di sistemazione strada ex ferrovia Sparanise-Gaeta: ricostruzione ponte e sistemazione alveo torrente degli Archi”.

L’opera appaltata, con un valore complessivo di €402.000,00, interessa la ricostruzione del ponte sul torrente e la realizzazione della strada in direzione del centro di Formia per un tratto di circa 660 metri. A questo si aggiunge anche la sistemazione e la messa in sicurezza di una parte di torrente a monte ed a valle del ponticello per una lunghezza complessiva di circa 52 metri dell’alveo del torrente.

I lavori sono stati affidati alla Di Persio Costruzioni da Montesilvano (PE) per un importo di € 204.014,06 autorizzata a subappaltare parte dei lavori alla Cardi Costruzioni da Itri (LT). Per i servizi tecnici sono stati riconosciuti: € 29.105,54 per progettazione e direzione lavori; € 4.580,00 per il collaudo dei lavori, 11.854,00 per coordinamento sicurezza in progettazione ed esecuzione; nonché un incentivo al personale interno del comune di €3.977,09 ex art.92 D.Lgs. 163/06.

Dagli atti emerge che i lavori dovrebbero essere terminati nel Maggio 2014, ed infatti da allora l’opera si presenta apparentemente terminata ma chiusa con delle barriere.

Nei giorni scorsi, sul posto abbiamo potuto riscontrare un primo tratto pare completato, in quanto è già asfaltato, anche se privo di segnaletica stradale (orizzontale e verticale), tant’è molti automobilisti lo utilizzano come alternativa sia all’appia sia alla variante, quando nelle ore di punta sono completamente bloccate. Fatto un po’ bizzarro è che qualcuno utilizza parte della strada come deposito per i propri automezzi.

Ma la cosa più grave è che in prossimità del ponte, prima della messa in servizio si è verificato un avvallamento, dovuto probabilmente al cedimento del rilevato stradale in corrispondenza del giunto con l’impalcato in c.a.p. Evidentemente non bisogna andare in Sicilia per constatare come strade appena costruite, già necessitano di interventi di riparazione. Un fatto deplorevole di cui chiediamo conto e per cui esigiamo una risposta.

Tuttavia, almeno da quanto risulta ad uno sguardo superficiale, il danno non appare grave, quindi sembrerebbe riparabile in breve tempo. Dunque, considerando la pubblica utilità dell’opera, dopo l’esecuzione dei lavori e la liquidazione dei compensi e anche degli incentivi, chiediamo perché non si procedi con l’esecuzione in danno e si proceda con l’apertura della strada, restituendola ai cittadini di Formia che oggi hanno solo un’opera inutilizzabile, che ha iniziato a deperirsi.

I cittadini di Formia avranno una risposta oppure ancora una volta saranno trattati come caproni da ammaliare con effetti speciali a pagamento in occasione dei rinnovi delle ville comunali, senza sapere mai gli interventi strutturali di cui necessita il loro territorio e soprattutto quando avverranno.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Mostra “La Resistenza a pugno chiuso”

22 Aprile 2015

Quello che ci apprestiamo a festeggiare domani è sicuramente uno dei più tristi 25 aprile della nostra storia repubblicana.

Lo scadimento della nostra democrazia è sotto gli occhi di tutti e solo una classe dirigente cieca e sorda può negarlo.

D’altronde la nostra Costituzione è disattesa in più parti: l’Italia deve essere la Repubblica democratica fondata sul lavoro e deve rimuovere ogni ostacolo per l’affermazione dell’eguaglianza e della libertà, mente invece dilaga la barbarie della disoccupazione, della precarietà e della povertà.

E’ per questo che il richiamo ai valori fondanti della nostra democrazia ed ai principi che ispirarono la Liberazione e la lotta partigiana deve essere costante, così come deve essere ferma e sempre la nostra vigilanza per fermare ogni ulteriore tentativo di manomissione della Costituzione in senso autoritario e antipopolare, in difesa dello Stato sociale e dei diritti scritti col sangue dai nostri padri fondatori.

Da parte nostra non saremo mai pacificati con chi si considera erede del fascismo e dei suoi ideali e nemmeno con chi vuole sfasciare il nostro paese, consegnandolo ai potentati economici, che come avvoltoi volteggiano sulle spoglie della nostra democrazia.

Così come non ci stancheremo mai di difendere il ruolo fondamentale dei comunisti, nell’antifascismo e nella Resistenza, dal dilagante revisionismo storico, di destra e di sinistra, che ha lo scopo di rovesciare i ruoli, arrivando alla vergogna di mettere sullo stesso piano nazi-fascisti ed antifascisti, repubblichini e partigiani, combattenti per la libertà ed oppressori o, peggio ancora, presentando i carnefici come vittime e i martiri e i perseguitati come aggressori.

Un processo storico favorito dalla mancata epurazione fascista (magistrati, funzionari, poliziotti del passato regime non vennero rimossi dai loro incarichi) e condizionato dall’avvio di una nuova fase storica, la Guerra fredda, che vide molti di essi passare al servizio di un nuovo padrone, gli USA.

Lo conferma l’esistenza di tantissimi luoghi, alcuni presenti a Formia (vedi la strada intitolata al podestà Felice Tonetti), ancora intitolati a quanti servirono il duce e i suoi macabri ideali, così come le tante onorificenze a loro concesse.

Gli attacchi alla Resistenza provengono in particolare dallo schieramento composto da quanti vogliono eliminare dalla nostra società i principi ispirati da comunisti.

Concludiamo il nostro appello invitando i cittadini e la cittadine, che credono ancora negli ideali per cui hanno combattuto i partigiani comunisti alla mostra “La Resistenza a pugno chiuso”, che verrà allestita a “piazzetta Caetani di Castelmola”, nei pressi della Torre di Mola, con la quale vogliamo ricordare i comunisti che contribuirono a liberarci dal mostro nazifascista.

L’appuntamento è per il pomeriggio di Sabato 25 Aprile, dalle ore 16.00 in poi.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

CAMPAGNA DI TESSERAMENTO 2015

18 Aprile 2015

E’ partita la campagna di tesseramento per l’anno 2015, con l’obbiettivo di rafforzare il progetto della Rifondazione Comunista perché senza una forza politica organizzata non si riesce a sostenere e dare continuità ed efficacia ad alcun progetto politico e perché senza una connotazione nettamente anticapitalista, quindi comunista, è inevitabile il risucchio nella falsa alternanza bipolare del partito contenitore senza contenuti, così come sta avvenendo oggi.

n questo momento le nostre tesi, che per anni abbiamo cercato di divulgare, di deriva capitalista e neoliberista della società e che hanno portato alla crisi economica, si sono confermate valide.

Sono le forme di democrazia partecipata, a nostro avviso, le uniche che riescono a coinvolgere le persone e avvicinarle alla politica. Per questo invitiamo i compagni e le compagne, che si riconoscono negli ideali comunisti, ad aderire al Partito della Rifondazione Comunista.

Invitiamo, inoltre, ad tesserarsi anche i simpatizzanti, le persone che credono nel cambiamento, tutte quelle sensibilità che vogliono costruire insieme a noi un altro modello di società: più giusta, più equa, più solidale. L’invito è rivolto anche ai giovani che all’interno della sezione dei giovani comunisti possono promuovere pratiche che favoriscano l’inserimento dei giovani alla politica e discutere delle problematiche giovanili.

A livello locale crediamo sia giunto il momento di ripartire con un nuovo progetto di società, che dia maggiore importanza a temi come la ripubblicizzazione dell’acqua, il diritto all’abitare ed il sostegno all’edilizia residenziale pubblica da un lato e dall’altro il contrasto agli abusi edilizi; la lotta alla criminalità organizzata e l’affermazione di una legalità che sappia essere figlia della giustizia sociale; il sostegno alle lotte dei lavoratori i cui diritti sono violati, in particolare il contrasto al lavoro nero molto diffuso nel commercio e nell’edilizia; la lotta alla corruzione da un lato e dall’altro la richiesta di maggiore trasparenza nell’attività amministrativa; la possibilità di poter utilizzare gli spazi di proprietà comunale a titolo gratuito, perché la cultura non sia di pochi; di politiche sociali che sappiano aggredire le nuove marginalità e capaci di pensare a nuove logiche di inclusione che sappiano valorizzare le persone ed i loro bisogni; in ultimo, ma non meno importante, la richiesta di un nuovo modo di affrontare il capitolo “sanità”, consapevoli che è necessario chiedere, alla regione, di rafforzare – in qualità ed in quantità – l’offerta dei servizi da fornire ai cittadini, soprattutto le fasce più deboli.

Aderire a Rifondazione, o rinnovare la tessera, non deve essere solo un rito burocratico ma, mai come in questo momento, un patto e la ripresa di una responsabilità verso se stessi e una comunità di uomini e donne che ancora oggi hanno l’ardire e l’orgoglio di chiamarsi comunisti.

Ricordiamo che possono iscriversi al Partito coloro che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età e che, indipendentemente dalla etnia, dalla nazionalità, e dalla confessione od opinione religiosa, ne condividono i valori fondativi.

Per contatti: rifondazionecomunistaformia@gmail.com /3290042287

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

La pessima idea del Pd formiano sulla sanità

15 Aprile 2015

Il coordinatore del I° Circolo del PD di Formia, nonché cardiologo presso l’ospedale Dono Svizzero di Formia, ha lanciato l’ennesimo grido d’allarme sullo stato disastroso nel quale versa il reparto nel quale lavoro, stato che ne mette a rischio la sua stessa efficienza, a danno ovviamente della salute dei tanti cittadini che ad esso si rivolgono.

A suo dire i problemi principale sono due: il primo è mancanza di personale, in quanto il personale andato in pensione (6 unità) non è stato sostituito completamente; il secondo è imputato all’assenza cronica di risorse, le quali vengono dirottate su Roma e non sui presidi periferici, quali il presidio ospedaliero formiano, che si trova quindi ad essere addirittura privo di attrezzature adeguate.

L’analisi ci trova pienamente d’accordo, anche perché lo abbiamo scritto più volte, che in assenza di una seria politica di investimenti, la sanità pontina è destinata a morire.

Tuttavia non condividiamo per nulla la soluzione che suggerisce il dott. Francesco Carta e cioè la possibilità che a fronte dei tagli, effettuati da Stato e Regione, vi sia “un impegno straordinario del Comune di Formia per istituire un fondo finalizzato alla dotazione del reparto di Cardiologia di un Ecografo di fascia alta e di altra strumentazione per l’ospedale”.

Anzi la troviamo pessima, perché non farebbe altro che danneggiare ulteriormente un bilancio comunale già in sofferenza, a causa dei tagli che negli anni sono stati effettuati dallo stato sui trasferimenti agli enti locali.

Certo che in questi anni ci sono stati sprechi e spese di dubbia utilità per la città, ma che addirittura ci si voglia sostituire alla regione Lazio, con fondi propri, ci pare non solo paradossale ma anche gravemente dannoso.

I soldi recuperati tagliando gli sprechi vanno investiti nel sociale, in particolare rafforzando i servizi rivolti alle persone meno abbienti, e non per mettere pezze ai danni causati dalla regione Lazio.

Capiamo, senza però giustificarlo, l’imbarazzo del dott. Carta nel dover barcamenarsi tra le reali esigenze dell’ospedale in cui lavora e la propria fedeltà politica alla coalizione che governa la regione Lazio, nel quale il partito in cui milita la fa da padrona, e che uno dei principali colpevoli della distruzione della sanità pubblica.

Forse è questo il motivo per cui evita accuratamente di fare i nomi e i cognomi dei colpevoli del disastro nel quale versa la sanità pontina e si nasconde dietro un generico “Ai cittadini ora interessano i fatti…”.

Noi l’abbiamo scritto più volte che lo stato disastroso della sanità pontina ha molti padri e che i mandanti sono i governi che si sono succeduti in questi anni (Berlusconi, Monti, Letta, Renzi), mentre gli esecutori obbedienti sono state le giunte regionali (Storace, Marrazzo, Polverini, Zingaretti) che hanno provveduto ad approvare i tagli.

Se ha ancora qualche dubbio sulla lista dei colpevoli gli ricordiamo volentieri che il piano strategico aziendale è stato stato approvato dalla conferenza dei sindaci della provincia di Latina, senza nemmeno un voto contrario (venti voti a favore e sei astenuti) e tra i voti a favore c’è anche quello del sindaco di Formia, nonché suo collega di partito, Sandro Bartolomeo.

Lo spieghi allora ai suoi concittadini e ai pazienti che si recano presso l’ospedale “Don Svizzero” del perché di questo atteggiamento schizofrenico.

Spieghi anche meglio la destinazione degli oltre 620 milioni di euro promessi dal presidente Zingaretti per il miglioramento dell’offerta sanitaria regionale.

Quanti arriveranno nel sud pontino?

E soprattutto spieghi i nuovi tagli alla sanità contenuti nel nuovo documento di economia e finanza (DEF), approvato del governo Renzi, dalla cui lettura apprendiamo che più di due miliardi di risparmi dovranno essere reperiti da ospedali e farmaci.

Non vorremmo trovarci di fronte al solito “due piedi in una scarpa” che ormai ha stufato non solo noi, ma crediamo anche tutti i cittadini di Formia.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Lo stato disastroso della sanità pontina ha molti padri

7 Aprile 2015

Continua la lotta a colpi di comunicati stampa per addossare ad altri la colpa dello stato disastroso in cui versa la sanità pontina. Prima Simeone, neo-consigliere regionale, poi altri, si sono precipitati a vomitare veleno contro i propri avversarsi politici. Eppure la storia è un’altra. Il piano di distruzione della sanità pubblica pontina è stato scritto a più mani e vede indifferentemente coinvolti sia il centrodestra targato PDL-UDC (con all’interno parte della galassia post-fascista) che il centrosinistra targato PD-SEL. Sono infatti anni che sono stati programmati tagli di milioni di euro, con la scusa che il deficit sanitario è insostenibile per la sanità pubblica. I mandanti sono i governi che si sono succeduti in questi anni (Berlusconi, Monti, Letta, Renzi), gli esecutori obbedienti invece sono state le giunte regionali (Storace, Marrazzo, Polverini, Zingaretti) che hanno provveduto ad approvare i tagli.

Gli ultimi tagli in ordine di tempo, sono previsti dal piano strategico aziendale, predisposto dal neo-direttore generale dell’ASL di Latina, grazie al quale si prevede un taglio secco del 50% per alcune importanti spese sanitarie. Tra il 2015 e il 2016 il budget sanitario passerà infatti da circa 9 milioni di Euro a 4,5 milioni di Euro.

Rimane poi misterioso come mai il piano strategico aziendale e l’atto aziendale, siano stati approvati dalla conferenza dei sindaci della provincia di Latina, senza nemmeno un voto contrario (venti voti a favore e sei astenuti), nonostante molti sindaci sui giornali si erano detti contrari.

Tra i voti a favore quelli dei sindaci di Latina, Gaeta, Cisterna, Aprilia e Formia, mentre il sindaco di Fondi, che sui giornali aveva lanciato pesantissimi strali su Caporossi e il suo piano, ha deciso di astenersi. Chissà perché poi.

E’ utile ribadire che il piano aziendale di Caporossi ha ricevuto il sostegno di tutte le forze politiche che da anni governano la nostra provincia e i suoi comuni.

Ciò smentisce quei politici, come il consigliere regionale Simeone, che a chiacchiere si ergono a difensori della sanità pubblica, ma nei fatti sono complici della sua distruzione.

Con lo smantellamento definitivo degli ospedali di Gaeta, Minturno, che si trasformeranno in ambulatori detti pomposamente “Case della Salute”, la sanità specialistica ed emergenziale del sud pontino graverà tutta sull’ospedale “Dono Svizzero”, con conseguenze letali per la salute dei cittadini.

Il presidio ospedaliero formiano è già ridotto ai minimi termini, tant’è che molti sono costretti a recarsi negli ospedali della capitale per poter ricevere cure adeguate, soprattutto quelle specialistiche. Così come appare sempre più lontana, in assenza di investimenti cospicui, la realizzazione del policlinico del golfo, nonostante siano stati spesi già un bel po’ di soldi per la sua progettazione.

La verità è che tutto ciò che non gravita nell’orbita della capitale è considerato una zavorra di cui liberarsi, perché vanno tutelati in particolare gli interessi economici delle strutture sanitarie ecclesiali, che proprio a Roma la fanno da padrona.

Quanti dei 620 milioni annunciati dal presidente Zingaretti, come nuovi investimenti nella sanità, verranno dirottati nella nostra provincia e quanti invece rimarranno a Roma e dintorni?

Riteniamo opportuno sottolineare quindi come i veri padroni della sanità siano i privati. D’altronde smantellata la sanità pubblica i cittadini dovranno comunque ricorrere alla sanità e quindi si troveranno costretti a rivolgersi al privato, che già oggi si arricchisce con le tante numerose convenzioni firmate.

E’ evidente che senza l’assistenza del finanziamento pubblico il privato non sopravvive, ma allora perché i soldi spesi per arricchire i privati non vengono reinvestiti nelle strutture pubbliche?

Probabilmente è necessario guardare nel variegato mondo degli affari, dove non mancano le collusioni tra politica e imprese.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

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