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Il numero 37 raccoglie i comunicati stampa del Dicembre del 2016. Nel primo articolo abbiamo sottolineato il delicato momento che vive la Formia Rifiuti Zero, soprattutto in vista dell'acquisto di una quota azionaria da parte del comune di Latina. Nel secondo abbiamo raccontato di un natale di pazze spese mentre per le scuole comunali c’è sempre poco da spendere. Nel terzo abbiamo denunciato lo strano caso dei fondi del Piano Locale Giovani 2007/2009, di cui si sa poco o nulla. Nel quarto abbiamo denunciato il fatto che il comune di Formia ha risparmiato sul tendone per i senzatetto mettendolo a carico del distretto socio sanitario Formia-Gaeta. Nel quinto abbiamo sottolineato i disagi creati dall'introduzione del nuovo orario dei treni. Nel sesto abbiamo denunciato la mancata installazione del tendone per i senzatetto, a fronte dell'inutile installazione delle luminarie natalizie. Nel settimo abbiamo ricordato l'importanza di votare no al Referendum costituzionale voluto dai padroni.

circolo “ENZO SIMEONE”

partito della Rifondazione Comunista

Formia

Il destino della Formia Rifiuti Zero è in pericolo? I lavoratori attendono chiarimenti

30 Dicembre 2016

Il destino della Formia Rifiuti Zero è quanto meno a rischio visti gli ultimi fatti accaduti. Prima le dimissioni della responsabile alla Trasparenza e all’Anticorruzione dottoressa Carmen Carrillo, assunta appena tre mesi prima, e dell’impiegato amministrativo Mario Martone, che ha resistito appena tre mesi dall’aver vinto l’apposita selezione pubblica.

Poi il licenziamento del responsabile tecnico della società, Claudio Sperduti, con i suoi probabili strascichi giudiziari. Fatti che non possono lasciare indifferenti chi – come noi – ha a cuore le sorti della società che si occupa della gestione dei rifiuti, perché dalla sua riuscita dipende il destino dei suoi lavoratori, che inevitabilmente sono coinvolti quanto meno perché rischiano di pagare sulla propria pelle, questo terremoto interno. A questo si aggiungono poi le voci sempre più insistenti – che giungono da Latina – circa l’acquisizione da parte del comune capoluogo di provincia di una quota societaria della Formia Rifiuti Zero e la nascita quindi di un’unica azienda per la gestione dei rifiuti nei due capoluoghi pontini. Ebbene si realizzerebbe quanto disciplinato dall’articolo 1 dello statuto della società, che prevede la possibilità “dell’ingresso di nuovi soci nella società sarà riservato solamente a Enti Locali o ad altri Enti pubblici”.

Un impegno da non da poco da parte della società guidata dall’amministratore unico Raphael Rossi, che ci lascia perplessi per tutta una serie di motivi, tra cui: il silenzio dell’amministrazione comunale di Formia sull’operazione.

Ci saremmo aspettati almeno la convocazione di un consiglio comunale per spiegare meglio l’operazione; il possibile spostamento del baricentro decisionale da Formia a Latina, perché ci pare ovvio che l’ingresso da parte del comune di Latina non sarebbe indolore, visti i nuovi equilibri che si andrebbero a determinare (ovviamente nel caso in cui l’operazione andrà in porto); L’operazione è lecita?

L’articolo 4 – comma 1 è in questo senso poco chiaro in quanto sottolinea che “La società ha per oggetto la gestione di servizi di pubblica utilità nel settore dell’igiene ambientale a partire dallo svolgimento del servizio per il Comune di Formia”, quindi in realtà non autorizza esplicitamente la gestione del ciclo dei rifiuti in altri comuni, ma lo lascia intendere possibile. Sarebbe quindi il caso di chiarire quanto meno i passaggi che verranno compiuti nei prossimi mesi; la solidità finanziaria e la solidità gestionale del nuovo soggetto, in quanto la nuova società passerebbe dal gestire il servizio rifiuti di una città di 38mila abitanti ad una connurbazione urbana di 157mila abitanti, senza tra l’altro nessuna continuità territoriale. E’ come se un topolino provasse ad ingoiare un elefante. Rischierebbe almeno di morire di indigestione. D’altronde non abbiamo accolto con entusiasmo alcuno la costituzione di una società anche se completamente pubblica, in quanto eravamo per la costituzione di un’azienda speciale, che avrebbe sicuramente offerto maggiori garanzie, ma ora che il danno è fatto temiamo che questa operazione sull’asse Formia-Latina possa essere un salto nel buio e mettere a rischio il futuro dei lavoratori.

A rendere ancora più incerto il futuro della Formia Rifiuti Zero – o di come diavolo si chiamerà la nuova società – è la possibile presenza nella sala comandi dell’amministratore unico Raphael Rossi. Un uomo solo al comando che ha di fatto reso la vita impossibile ai lavoratori, facendoli lavorare in condizione estremamente difficili, tanto da suscitare più di un malumore tra gli stessi.

La cosa ancora più grave è l’assenza della politica. Abbiamo l’impressione che si voglia continuare a sottovalutare non solo il malessere dei lavoratori, ma anche i messaggi di allarmi che a più livelli sono stati lanciati dagli organi di controllo.

Nulla è stato detto infatti dall’amministrazione comunale – ad esempio – sulle critiche della commissione per il controllo analogo – che ha il compito di controllare che tutto fili liscio – che ha espresso sull’operato dell’amministratore unico.

Un tirare a campare che pone numerosi interrogativi sul futuro della gestione del servizio rifiuti. Vorremmo che qualcuno smentisca i nostri dubbi, ma che lo si faccia quanto prima.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Un natale di pazze spese mentre per le scuole comunali c’è sempre poco da spendere

26 Dicembre 2016

Più di qualcuno ci ha accusato di guardare dal buco della serratura quanto fatto dall’attuale amministrazione comunale, perchè abbiamo l’abitudino di consultare gli atti pubblicati nell’albo petrolio online del comune di Formia. Una specie di accusa di lesa maestà che non solo spediamo al mittente, ma che rivendichiamo come nostro “modus operandi”, non fosse altro perchè questo ci consente di avere chiaro quali sono le priorità dell’attuale amministrazione comunale e di come vengono spesi i soldi della collettività. Insomma un giudizio di merito sulla qualità e quantità dell’operato della giunta Bartolomeo.

Ebbene non abbiamo da che lamentarci, il lavoro è tanto ma ci permette di avere il polso della situazione e francamente – conoscendo ormai bene i nostri amministratori – non ci sorprende il fatto che ad esempio si è deciso di stanziare complessivamente 49mila euro per i tre istituti comprensivi di Formia (Dante Alighieri,Vitruvio Pollione, Pasquale Mattej), per l’acquisto di stampati registri ed affini, materiale di pulizia e cancelleria nonché per interventi di piccola ordinaria manutenzione per l’anno scolastico 2016/2017, quando invece il bando per il servizio di noleggio, l’istallazione, la manutenzione e lo smontaggio delle luminarie natalizie anno 2016-2017 – con accensione dal 26/11/2016 e fino a tutto il 08/01/2017 – è stato stanziato un importo di 69.906 euro (Iva inclusa).

Appalto aggiudicato alla società Ditta Meta Lux Srl per un importo di 67.788,08 euro (Iva inclusa). A cui poi vanno aggiunti qualche altra decina di migliaia di euro per le solite iniziative natalizie collaterali. Per carità ha nessuno di noi verrebbe in mente di chiedere che la nostra città non venga addobbata per le feste natalizie, ma ci colpisce la sproporzione tra i soldi spesi per le scuole comprensive (quindi di competenza comunale) e quelli spesi per festeggiare il natale.

Eppure è noto a tutti che nelle scuole di Formia è più volte capitato che siano mancate carta igienica, sapone, acqua e fogli di carta e che devono provvedere le famiglie dei piccoli studenti a sopperire a tale mancanza, mettendo mano al proprio portafoglio. Ci risulta purtroppo che è da anni che è diffusa questa usanza e che – tra i genitori (proprio quelli che pagano di tasca proprio) sia diffusa una sorta di rassegnazione. Insomma della serie: “è inutile protestare perché non serve a niente”.

Eppure ad ogni inaugurazione di anno scolastico la politica di palazzo fa sfoggio della miglior retorica per ricordarci il ruolo che riviste l’educazione scolastica per il futuro dei giovani che la frequentano. Nel discorso – di inaugurazione dell’anno scolastico 2016/2017 – del presidente Mattarella ebbe a dire : “L’educazione è un fattore centrale e decisivo nello sviluppo di un Paese, è la radice del futuro nazionale ed è inevitabile e, insieme, oppor-tuno che la scuola sia al centro di un dibattito vivace e intenso. E’ giusto, anzi è doveroso, denunciare carenze, limiti, problemi, che riguardano così da vicino la condizione e il futuro dei nostri ragazzi. E’ necessario sollecitare attenzione, rivendicare diritti, chiedere sicurezza e speranza”.

Ebbene vogliamo rassicurare il presidente Mattarella che le sue parole sono da sprone al nostro operato ed è per questo non ci stancheremo mai di chiedere che si aumentino gli stanziamenti economici per rispondere degnamente ai bisogni degli studenti. E laddove sia necessario recuperare fondi lo si faccia senza indugio, tagliando dove non è necessario. Pensiamo ad esempio alle decine di migliaia di euro spesi inspiegabilmente dall’amministrazione comunale per la biblioteca “la casa dei libri” di via Cassio.

Non abbiamo alcun pregiudizio nei confronti di chi mette il proprio sapere e la propria creatività a disposizione della collettività, ma a noi hanno insegnato che viene prima il necessario e quindi invitiamo l’amministrazione comunale a comportarsi di conseguenza.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Ci perdonino la domanda ma per cosa sono stati usati i fondi del Piano Locale Giovani 2007/2009?

23 Dicembre 2016

Nei giorni scorsi è stato liquidato il secondo rateo del 40% della prima annualità ai Comuni del Distretto Socio Sanitario Formia-Gaeta, relativo al Piano Locale Giovani 2007/2009. L’importo totale del finanziamento concesso ai comuni del sud pontino è stato di 173.215,40 euro.

Dalla lettura della documentazione disponibile in rete abbiamo appreso che il Piano Locale Giovani è uno strumento di programmazione compartecipata di politiche in favore dei giovani, finanziato con fondi regionali, provenienti dal Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili. I temi sono rivolti alla promozione dello sviluppo coordinato di informazione ai giovani, all’effettivo inserimento dei giovani nella società, alla prevenzione e contrasto di fenomeni di emarginazione e devianza, agli scambi socio-culturali, in particolare con i Paesi della Comunità europea, alla realizzazione di attività culturali e del tempo libero per i giovani, alla prevenzione sociale e alla promozione della salute pubblica, alla promozione della partecipazione dei giovani a programmi di concertazione per la creazione di spazi urbani, alle politiche delle abitazioni e dell’ambiente urbano, alla promozione dell’informazione, dell’educazione e della formazione sulla tutela ambientale.

E’ necessario fare un passo indietro di qualche anno, esattamente al 14 Marzo 2014 quando – nella seduta dei Comuni del Distretto Socio Sanitario Formia-Gaeta – quando viene comunicato ai presenti che: «a seguito di incontro tenutosi in data 06/03/2014 presso la Provincia di Latina per la progettualità “Piano Locale Giovani 2007 – 2009” è stata ribadita l’urgenza di avviare dove non presente e contestualmente comunicare alla Provincia stessa l’avvio dei singoli progetti presentati per ogni Comune. Tale modalità è indispensabile al fine di ottenere dalla Regione la seconda tranche dei fondi. Fa presente che la prima tranche dei fondi pari al 40% della prima annualità già in possesso della provincia, sarà erogata solo dopo comunicazione formale di detto avvio o potenziamento del servizio. Si invitano i presenti a partecipare tale comunicazione ai responsabili dei propri Uffici».

Dalla discussione in merito emerge che la maggior parte dei Comuni ha già istituito uno sportello di Informa giovani e che comunque a breve, dove non presente, sarà avviato. Si evidenzia anche la difficoltà di impegnare i relativi fondi in quanto in alcuni Comuni il bilancio non è stato ancora approvato”.

Nel Maggio 2014 l’amministrazione comunale di Formia ha deliberato l’istituzione di un proprio Servizio informagiovani, individuando poi la sede dello sportello nei locali dell’ufficio Servizi Sociali di via Mamurra. Contestualmente ha provveduto a rimandere ad “un successivo atto l’approvazione del regolamento contente e norme relative al funzionamento del suddetto Servizio”.

Del suddetto regolamento non abbiamo purtroppo trovato traccia, così come degli orari nei quali è possibile l’accesso.

Sarebbe il caso che qualcuno faccia chiarezza e dica ai cittadini come sono stati spesi i soldi relativi al Piano Locale Giovani 2007/2009.

Non vorremmo si sia trasformata nell’ennesima occasione persa per dare ai nostri giovani la possibilità di integrazione in una società che da sempre li mette ai margini.

D’altronde abbiamo un ministro del lavoro che commentando la fuga di centomila giovani all’estero si permette di dire:”Conosco gente che è bene sia andata via, questo Paese non soffrirà a non averli tra i piedi”. E sui rimasti: “Non sono tutti dei pistola”. Alla fine ha chiesto scusa, probabilmente dopo aver letto della reazione furiosa dei tanti giovani scappati all’estero alla ricerca di un’occasione per crearsi un futuro decente. Ovviamente le scuse non bastano. E’ necessario che si dimetta immediatamente.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Il comune di Formia risparmia sul tendone e lo mette a carico del distretto socio sanitario Formia-Gaeta

18 Dicembre 2016

Che triste è quella città i cui amministratori strumentalizzano le disgrazie altrui per giustificare la propria incapacità. E’ quello che è avvenuto proprio a Formia nei giorni scorsi, dove l’attuale amminisitrazione comunale non è stata in grado di finanziare l’allestimento di un campo di accoglienza nell’area del Molo Vespucci, in cui le persone senza fissa dimora possano trovare un letto dove dormire al caldo durante le fredde notti di queste settimane.

Infatti quest’anno a finanziare l’intervento non sarà il comune di Formia ma il distretto socio sanitario Formia-Gaeta, cioè i soldi verranno presi dai finanziamenti regionali che normalmente si usano per sostenere gli interventi e i servizi integrati a livello sociale e sanitario per la popolazione del sud pontino.

Ancora una volta l’attuale amministrazione non solo è interveuta in palese ritardo e solo dopo il decesso di un senzatetto, proprio nell’area del porto, ma si prende pure meriti non suoi, come del resto ha fatto per i rimborsi per i libri di testo (fondo regionale) o per il contributo per gli affitti (contributo regionale).

Ma l’incapacità, o il menefreghismo, dell’amministrazione si evince dal comunicato stampa di un solerte capo di gabinetto di turno che – in tutta la sua bieca e strumentale ridondanza – ci informa, dopo un gratuito excursus sulla vita privata del povero deceduto, tra l’altro pieno di inesattezze, che il dormitorio verrà aperto a partire dal 2 gennaio, poiché, testuali parole: “…. noi dell’amministrazione abbiamo preferito rinviare l’apertura all’inizio del prossimo anno perché si possa coprire il periodo più freddo che a formia tradizionalmente parte dal mese di gennaio fino alla fine di marzo”.

Come a dire che l’attuale amministrazione comunale ha deciso che fino al 2 gennaio i senzatetto di Formia di notte non devono, e non possono, sentire freddo e lo fanno comunicare al capo di gabinetto di turno.

Lascia perplessi il fatto che un comune che si permette di spendere 70mila euro per una ridicola gara tra motoscafi, 50mila per produrre mediocri filmetti per la tv, decine di migliaia per un’illuminazione pubblica tanto avveniristica quanto inefficace, non è in grado di garantire ad una decina di senzatetto neanche una tenda da campo per le notti più fredde.

Sarebbe bastato che il comune avesse stanziato un paio di migliaia di euro del tanto glorificato milione risparmiato del bilancio 2015, per garantire ai senzatetto un riparo accogliente anche per il mese di dicembre, che non ci risulta essere meno freddo degli altri, per quanto possa vociare il porta voce del sindaco dal suo gabinetto. Purtroppo è cosa evidente che per gli attuali amministratori comunali le priorità sono ben altre.

Dalla lettura della delibera n° 357/16 si scopre poi che la stessa è immediatamente eseguibile, per cui è inspiegabile che venga indicata perentoriamente una data a così lungo termine per l’apertura e la messa in funzione del tendone. Non è che dobbiamo attenderci dell’altro?

Una situazione che tra l’altro viene impropriamente definita emergenziale quando invece si ripropone puntualissima ogni inverno. Per il resto dell’anno invece permane la totale assenza di impegno – da parte delle istituzioni – a pianificare politiche sociali e interventi efficaci che facciano fronte a situazioni come questa, come per esempio la realizzazione di una struttura permanente da adibire a ostello o a dormitorio pubblico. Se non ora quando?

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

I nuovi orari dei treni e i disagi: era tutto previsto

14 Dicembre 2016

Non avevamo avuto alcun dubbio nel denunciare il disastro a cui sarebbe andati incontro i pendolari con l’introduzione dei nuovi orari e non perché in possesso di doti divinatorie ma semplicemente perché è da tempo che denunciamo i disastri di cui è capace la classe dirigente di questo paese, soprattutto a danno di chi è costretto a mille sacrifici per portare a casa uno stipendio.

Ad oggi però la situazione è diventata insostenibile.

D’altronde già prima dell’introduzione dei nuovi orari la situazione del trasporto ferroviario era disastrosa, tanto che delle lamentele dei pendolari continuano ad essere pieni le pagine dei giornali, i siti d’informazione e i social network.

Figurarsi ora che il nuovo orario è in vigore.

Le foto che sono state pubblicate in questi giorni proprio sui social network confermano le nostre accuse, con persone sistematesi alla meno peggio ovunque

Veri e propri carri bestiame si sono mossi – in questi ultimi giorni – alla volta della capitale, nella totale assenza delle più elementari norme di sicurezza.

Tra ritardi, treni vecchi e spesso insufficienti e quindi per questo sovraffollati, treni soppressi con assistenza ai viaggiatori spesso completamente assente, vagoni con temperature interne polari (in inverno) o equatoriali (d’estate).

Spostarsi con i treni è diventata una vera e propria odissea, che mette in pericolo la vita dei pendolari e che soprattutto rende loro la vita impossibile.

Con la stazione di Formia che è diventato una stazione di scambio. L’hanno studiata proprio bene, ovvero “sparagn e cumparisc”, tanto a pagare sono tanti signor nessuno che affollano le stazioni pontine.

Lo stesso dicasi per il trasporto pubblico su gomma che dovrebbe essere un fiore all’occhiello della giunta Zingaretti ed invece si è trasformato nell’essima occasione da campagna elettorale per una classe politica indegna del ruolo che ricopre.

Mentre sono stati promessi 150 nuovi pullman, e chissà quanti ne arriveranno dalle nostre parti, nelle nostre città ne transitano alcuni che dire oscene e dire poco.

D’altronde è lo stesso Zingaretti l’uomo che è venuto a venderci i Vivalto come i treni della svolta e che invece la magistratura italiana ha rilevato essere addirittura fuorilegge, perchè scaricano i illecitamente i liquami dei bagni. Strano poi il fatto che viaggino ancora. Chissà di quale salvacondotto godono quelli che a fatica coprono la tratta pontina.

Eppure i signori che progettano questi disastri non solo sono ancora al loro posto, ma incassano anche lauti stipendi. Alla faccia della tanto decantata meritocrazia di cui si riempiono la bocca i nostri politici e che pare debba essere usata solo con i lavoratori e mai con chi prende queste assurde decisioni.

Gli stessi poi che sono venuti a raccontarci – con grande faccia tosta – che ormai era tutto deciso, motivo per il quale non si poteva tornare più indietro.

Hanno lasciato aperto un piccolo spiraglio, con la proposta di rivedersi nei mesi successivi e dare un giudizio complessivo sul nuovo orario e poi valutare quali migliorie apportare, ma ovviamente è stato solo un contentino per impedire azioni di lotta ben più eclatanti da parte dei comitati pendolari.

Noi invece crediamo che è ora di alzare il livello dello scontro, proprio per non passare come quelli che accettano supinamente di essere bastonati ogni volta, perché come ci ricorda un detto:“cane che abbia non morde”.

Ed allora organizziamoci perché la protesta si allarghi a macchia d’olio, perché si paralizzi il sud pontino fino a quando non riconquisteremo il rispetto dovuto da parte di una classe politica che guarda al proprio tornaconto personale e non al bene della collettività.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Emergenza freddo: Senzatetto al gelo si scalderanno con le luminarie natalizie

7 Dicembre 2016

Anche quest’anno con l’ingresso della stagione invernale urliamo il nostro dissenso con la stessa determinazione degli anni precedenti.

Denunciamo la deplorevole scelta dell’amministrazione comunale di non aver ancora allestito nella città la struttura di ricovero d’emergenza per i senzatetto, di qualunque nazionalità e religione.

Abbiamo assistito in questi ultimi mesi a, solo per fare alcuni esempi, corposi stanziamenti di denaro pubblico per ingiustificati incrementi di stipendio di funzionari comunali, per l’arredamento e gli orpelli di chiese e addirittura per l’allestimento di luminarie natalizie. Ma nonostante le intense piogge e il freddo pungente, ancora nessun intervento è stato previsto da questa amministrazione per fare fronte all’emergenza umana in cui versano i senza fissa dimora.

“Cosa aspettate a farlo?” è la domanda che poniamo all’amministrazione comunale, che sappiamo essere in grado di smuovere mari e monti quando si tratta di sponsorizzare le cause che hanno tanto a cuore e che sono sicuramente meno meritorie di questa.

Sono anni ormai che urliamo, con tutti i mezzi a nostra disposizione, l’impellente necessità di dotare la nostra città di un dormitario pubblico comunale, nel quale i senzatetto possano trovare un rifugio – il più possibile confortevole e ospitale – per passare la notte al riparo da freddo e pioggia e trovare un pasto e una doccia calda.

Ma questa richiesta, a differenza di centinaia di migliaia di euro di contributi per feste e manifestazioni, non è mai stata presa minimamente in considerazione dall’attuale amministrazione comunale, né tantomeno l’attuale assessore ai servizi sociali sente la necessità di affrontare questa drammatica emergenza.

A nostro avviso l’emergenza andrebbe affrontata con una seria politica strutturata da interventi che facciano fronte alle emergenze sociali e umane gravi, senza dover lanciare drammatici appelli ogni inverno.

Basterebbe veramente poco, per esempio: acquisire l’ex-dormitorio delle FS, al patrimonio comunale, per adibirlo ad alloggi d’emergenza oppure in ostello, prevedendo non solo posti letto per i senzatetto, ma anche per chi è costretto ad affrontare episodiche difficoltà, in modo da realizzare un servizio utile e indispensabile alla collettività, che non si “nutre” di strenne natalizie.

Qualora la nostra proposta risultasse impraticabile per l’attuale amministrazione, (che però ricordiamo ritenne praticabile stanziare 70 mila euro per la tappa di una ridicola gara per motoscafi o contribuire all’arricchimento di un discutibile produttore di filmetti per la tv), allora che sia l’amministrazione comunale a farsi carico di un’alternativa valida, come ultima ratio anche la tenda della Croce Rossa Italia, ma che lo faccia nell’immediato.

Porre un muro di indifferenza tra sé ed i problemi reali delle fasce sociali più vulnerabili e bisognose è un errore gravissimo, che però si ripete con frequenze allarmanti.

C’è chi spende migliaia di euro di soldi della collettività per le luminarie natalizie e lo rivendica pubblicamente sui social network addirittura con orgoglio; noi preferiamo essere orgogliosi di una comunità che pensa agli ultimi spontaneamente, con naturalezza, senza rivendicare nulla se non la propria umana solidarietà.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Referendum costituzionale: Un no forte alla riforma dei padroni

1 Dicembre 2016

Il prossimo 4 Dicembre gli elettori e le elettrici saranno chiamati a esprimersi con il voto sulla riforma della Costituzione targata politicamente “Boschi/Renzi/Verdini” ma voluta dai poteri forti (Confindustria, il Fondo Monetario Internazionale, banca d’affari JP Morgan, l’agenzia di rating Fitch, la Banca d’Italia, la BCE,…).

Proprio la banca d’investimento JP Morgan, la prima nel settore dei derivati cioè nella finanza speculativa, condannata per 13 miliardi per lo scandalo dei mutui sub-prime, ha messo nero su bianco che andavano rottamate le Costituzioni dei paesi del Sud Europa perché prevedono “la tutela costituzionale dei diritti dei lavoratori.. il diritto di protestare se sono proposte modifiche sgradite dello status quo.. esecutivi limitati nella loro azione dalle Costituzioni” è cosa che può parlare ad un’ampia parte della società. Raccoglie la giusta indignazione contro le elitès, esplicita il carattere inaccettabilmente autoritario di quel disegno, esplicita il legame tra l’attacco ai diritti sociali e l’attacco alla democrazia. J.P.Morgan è l’emblema di quello che vogliono oggi le grandi multinazionali dell’economia e della finanza: concentrare il potere nelle mani di pochi per fare gli interessi di pochi. Ed è chiarissimo quel messaggio quando dice che “il test chiave sarà in Italia”.

D’altronde la ‘manomissione’ della Costituzione toglie potere al Parlamento e lo consegna al governo. La dinamica che produce la riforma della nostra Carta costituzionale è quella della concentrazione del potere dal popolo e dal parlamento verso il governo, cioè verso l’alto: è questo il motivo per il quale bisogna votare no, proprio perchè si riduce il potere del popolo a favore dei poteri forti.

E’ tutto questo perché – secondo Renzi – è necessario velocizzare il processo di approvazione delle leggi. Forse che leggi come la controriforma Fornero delle pensioni, il Jobs Act, la “buona scuola” avrebbero dovuto essere approvate più rapidamente, eliminando persino la possibilità di costruire un’opposizione?

Inoltre non viene abolito il Senato, ma il diritto dei cittadini di eleggerlo. Al posto del voto popolare, i futuri membri saranno tutti nominati: 95 dai consigli regionali, tra cui 21 sindaci e 5 dal Presidente della Repubblica. Dato il carattere non elettivo e “part-time” dei membri del Senato, non ci sarà nessuna rappresentanza reale delle regioni ma solo di alcuni territori, presumibilmente i più forti.

La “riforma” Renzi della Costituzione insieme all’Italicum produce una svolta autoritaria senza precedenti.

La disponibilità ora manifestata da Renzi a modificare l’Italicum è una promessa che non vale niente, perché tutto sarà comunque deciso dopo il referendum.

E’ quindi necessario fermare il piano eversivo – che è figlio della “riforma” della Costituzione – andando a votare in massa per il no, così da lanciare – da un lato – un messaggio chiaro ed inequivocabile a Renzi e ai poteri forti e dall’altro per dimostrare che i cittadini e le cittadine non si fanno comprare con mance e promesse.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

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