non disponibile

Il numero 49 raccoglie i comunicati stampa del Dicembre del 2017. Nel primo articolo abbiamo denunciato il mancato allestimento del riparo per i senzatetto nonostante l'arrivo del grande gelo. Nel secondo articolo abbiamo raccontato le anomalie nell’efficientamento strutturale, energetico ed antincendio degli istituti superiori di Formia, finanziato dalla regione Lazio. Nel terzo articolo abbiamo sottolineato la truffa del bonus “asilo nido”.

circolo “ENZO SIMEONE”

partito della Rifondazione Comunista

Formia

E’ arrivato il grande gelo e di un riparo per i senzatetto nemmeno l’ombra

13 Dicembre 2017

Il calendario scorre inesorabile. Passano le primavere, le estati, gli autunni e infine arrivano i gelidi inverni. E con l’arrivo di questi ultimi purtroppo le temperature iniziano a calare vistosamente. Questo succede tutti gli anni. Peccato che ad accorgersene poco siano da sempre le amministrazione comunali del sud pontino, che infatti si fanno trovare impreparate, tanto che nessun serio piano anti-gelo viene messo in campo repentinamente per dare sollievo a quanti vivono per strada.

In questi anni l’unico provvedimento preso è stato l’allestimento di un campo di accoglienza “provvisorio” nell’area del Molo Vespucci, gestito dai volontari della Croce Rossa italiana, nel quale le persone senza fissa dimora hanno potuto – durante le fredde notti invernali – trovare un letto dove dormire al caldo, ma lo si è fatto sempre con notevole ritardo, come se le persone che abitano per strada potessero attendere pazientemente i comodi di amministrazioni pubbliche attente a cose francamente ben più futili che a questa.

Lo scorso anno i 25mila euro vennero prelevati dai fondi dell’integrazione socio sanitaria.

Lo conferma la lettura del piano di zona – anno 2017 – del distretto socio-sanitario Formia-Gaeta, che comprende i nove comuni del sud pontino.

Facevano parte della misura “SOS SOCIALE DISTRETTUALE (emergenza freddo-accoglienza minori non accompagnati)” che disponeva di un finanziamento per complessivi 50mila euro.

Anche quest’anno probabilmente andrà a finire così, a meno che le dimissioni del sindaco di Formia non blocchino l’iter del provvedimento che autorizza la realizzazione della struttura e sarebbe un fatto gravissimo.

Nulla in confronto ai circa 160mila euro che verranno spesi dal nostro comune per le prossime vacanze natalizie e di cui ben 80mila euro solo per l’affitto delle luminarie.

Con i soldi spesi per le luminarie a Gaeta invece avremmo potuto ospitarli in un albergo a cinque stelle.

D’altronde è chiaro che c’è sicuramente bisogno di un progetto di più ampio respiro, che sia in grado di predisporre interventi per il superamento dell’emergenza, che poi emergenza non è, visto che puntualmente ogni anni è necessario predisporre delle misure per evitare che il freddo faccia dalle vittime.

In questi anni non è stata mai nemmeno minimamente preso in considerazione la nostra proposta – se pur minima – di dotare Formia, di un dormitorio pubblico, in modo da dare la possibilità ai senzatetto di trovare un rifugio accogliente per passare la notte, predisponendolo per renderlo il più confortevole.

Sono tante infatti tante le persone – italiane e non – che nella nostra città sono costretti a vivere per strada e a dormire su di un giaciglio di fortuna.

Non possiamo più lasciarli soli. Ormai gran parte delle città italiane hanno avviato piani di aiuto e di recupero psico-fisico di questi concittadini meno fortunati.

Nulla in contrario nemmeno all’ipotesi di accantornare l’idea del dormitorio pubblico, per importare invece nel nostro territorio progetti in grado di dare forma a nuove forme di socialità, creando luoghi dove gli ospiti possano vivere degnamente.

Non sarà la paura di qualche senzatetto in più – attratto da un luogo accogliente – a rendere improvvisamente timidi i nostri sindaci?

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Le anomalie nell’efficientamento strutturale, energetico ed antincendio degli istituti superiori di Formia

8 dicembre 2017

La Provincia di Latina ha ottenuto dalla regione Lazio 10 del 23.4 milioni di euro di fondi – resi disponibili dal Ministero dell’Istruzione – per l’efficientamento strutturale, energetico ed antincendio degli istituti superiori. Il contributo riguarda 39 dei 41 progetti della Provincia di Latina. Il 20% dei fondi verranno erogati entro i prossimi sei mesi, mentre il 70% a stato di avanzamento dei lavori e un ulteriore 10% dopo il collaudo degli interventi che dovrebbero iniziare a breve per concludersi entro i prossimi tre anni.

Nel comune di Formia con decreti presidenziali n.51-52-53-55-56 del 16/10/2017 sono stati finanziati gli interventi di manutenzione straordinaria ed adeguamento normativo dei seguenti istituti di istruzione superiore: Vitruvio Pollione per €200.000; Fermi per €100.000; Celletti per €600.000; Filangeri per €300.000; Cicerone per €200.000.

I finanziamenti hanno consentito l’affidamento in appalti di servizi riguardanti “Verifiche tecniche ed indagini diagnostiche strutturali finalizzate alla mappatura dei fenomeni di degrado ed alla valutazione dei livelli di sicurezza dei solai di diversi immobili scolastici di competenza della provincia di latina”.

All’esito delle verifiche tecniche per ogni istituto è stato redatto un documento di fattibilità delle alternative progettuali degli interventi previsto dall’articolo 23, comma 5 del D.L 50/16. L’approvazione dello studio è necessario per l’inserimento dell’intervento nel programma triennale, affinché l’amministrazione possa accedere ai fondi.

Nel leggere i documenti allegati ai decreti abbiamo scoperto però alcune anomalie.

Infatti dalla lettura della relazione illustrativa dell’intervento – una pagina di testo carattere normale – si scopre che gli interventi proposti sono: 1) Monitoraggio dello stato fessurarivo della struttura in muratura ed eventuali lavori volti alla messa in sicurezza. 2) Verifica della presenza di infiltrazioni o dell’eccessiva umidità. 3) Sostituzione o sistemazione elementi di copertura, spicconatura e rifacimento dell’intonaco ammalorato. 4) Verifica della causa provocante l ‘eccessiva umidità, rifacimento tinteggiatura. 5) revisione completa degli infissi esterni ed interni e lavori di sistemazione o sostituzione. 6) Adeguamento alle normative vigenti degli impianti.

Tutto questo è semplicemente ridicolo. Qui si stanno scambiando delle verifiche statiche e degli interventi al limite tra manutenzione ordinaria e straordinaria, per interventi di efficientamento strutturale. Senza che sia indicato uno straccio di criterio tecnico economico di scelta degli interventi. Forse qualcuno sta pensando di spendere milioni di euro, per monitorare quadri fessurativi, riparare macchie d’umido, senza dire nulla se l’edificio scolastico ha un adeguato livello di sicurezza strutturale, in particolare dal punto di vista sismico.

Vogliamo ricordare ai nostri cittadini ed ai nostri amministratori che gli edifici scolastici sono edifici importanti che prevedono affollamenti significativi (classe d’uso 3), per cui la valutazione di sicurezza è obbligatoria. L’articolo 8.3 delle DM 14/01/2008 (NTC08) prevede che “Le costruzioni esistenti devono essere sottoposte a valutazione della sicurezza quando ricorra anche una delle seguenti situazioni: – interventi non dichiaratamente strutturali, qualora essi interagiscano, anche solo in parte, con elementi aventi funzione strutturale e, in modo consistente, ne riducano la capacità o ne modifichino la rigidezza.”

Inoltre, trattandosi di interventi di efficientamento strutturale, è davvero duro sostenere che non sia necessario effettuare una valutazione di sicurezza.

Noi riteniamo la scuola una parte fondamentale dello sviluppo della persona e della società, per questo vogliamo che i soldi spesi per le sue strutture siano spesi bene e non regalati facilmente alle imprese. Per questo esigiamo che sia prodotta una valutazione di sicurezza, che: 1) determini l’accelerazione sismica minima a cui può resistere il fabbricato. 2) Che valuti i meccanismi di collasso globale e locale. 3) che consenta di stabilire un criterio oggettivo di scelta degli interventi, e non un criterio soggettivo come appare quello adottato dalla Provincia di Latina.

Queste cose sono state dette e ripetute, basta leggere i nostri precedenti interventi di Agosto 2016 e 2017 per capire di cosa stiamo parlando, ma appare evidente che in Provincia trascurano i nostri interventi, anche a costo di andare contro le norme.

A questo punto non resta che aspettare la pubblicazione del progetto definitivo per inviare tutto alla Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica per chiarire se quanto fatto dalla Provincia di Latina, sia conforme alla legge oppure no! Nel frattempo non ci resta che fare appello al Dipratimento del Genio Civile della Regione Lazio, alle commissioni competenti degli ordini professionali provinciali ed agli uffici tecnici comunali competenti per valutare se è leggittimo un intervento edilizio articolato nel modo in cui intende la Provincia di latina.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

La truffa del bonus “asilo nido” è servita

3 dicembre 2017

Siamo costretti a ritornare sul tanto pubblicizzato bonus “asilo nido”, in quanto ci siamo accorti che l’accesso al beneficio del bonus di 1.000 euro prevede un dettaglio non da poco che potrebbe penalizzare quanti ne vorrebbero fare richiesta.

Infatti alla domanda per richiedere il bonus nido 2017, che potrà essere presentata fino al 31 dicembre 2017, dal genitore del minore, dovrà necessariamente avere in allegato la ricevuta di pagamento come documentazione della spesa sostenuta per l’iscrizione al nido o per l’assistenza domiciliare.

Per quanto riguarda le domande di bonus asilo nido potranno verificarsi due diversi casi: 1) Frequenza scolastica del minore nel periodo gennaio-luglio 2017 (anno scolastico 2016/2017): il genitore richiedente dovrà indicare gli estremi della documentazione attestante l’avvenuto pagamento delle rette e dichiarare che il minore è già iscritto per l’anno scolastico 2017/2018; 2) Minore iscritto per la prima volta all’asilo nido a decorrere da settembre 2017 (anno scolastico 2017/2018): la presentazione della domanda sarà possibile solo nel caso in cui sia fornita prova dell’avvenuta iscrizione e del pagamento almeno di una retta di frequenza, oppure dell’avvenuto inserimento in graduatoria del bambino. Peccato che la presentazione della domanda non significherà automaticamente il godimento del bonus da mille euro da parte del dichiarante.

D’altronde – come più volte segnalato – non tutte le domande potranno essere prese in considerazione, in quanto la possibilità da parte delle famiglie di avere diritto al ‘bonus asilo nido’ dipenderà dall’esaurimento del fondo erogato [144 milioni di euro per l’anno 2017].

Infatti nel caso in cui, a seguito del numero delle domande presentate verrà raggiunto il limite di spesa, l’INPS non prenderà in considerazione ulteriori domande.

In poche parole – in particolare per quanti hanno iscritto i loro bambini a decorrere da settembre 2017 – potrebbe capitare – per il perverso meccanismo deciso dal governo Gentiloni – di fare la domanda ma di non ricevere il bonus a causa dell’esaurimento del fondo. Una beffa atroce per quanti – pensiamo alle famiglie povere – vorrebbero utilizzare il bonus per mandare i propri bambini all’asilo nido ma non potranno farlo, perché non sono sicuri di poterci contare.

E’ l’ennesimo provvedimento legislativo da parte di un governo che ha da sempre in odio le classi meno abbienti e non ne fa mistero.

D’altronde i governi Renzi e Gentiloni sono in piena continuità con i tre governi precedenti-Berlusconi, Monti e Letta- avendo messo in campo tutte le riforme possibili per finire di smantellare il già indebolito Stato Sociale.

Sanità, lavoro, scuola, pensioni sono solo alcuni dei settori più colpiti dalle politiche antipopolari dei governi di centrosinistra di questi anni.

Le politiche degli ultimi anni, denominate “riforme strutturali” costituiscono in realtà la nuova fase dell’offensiva neoliberista decisa a livello europeo tra tutti i governi dell’Unione: dopo i tagli al welfare è arrivata la cancellazione dei diritti dei lavoratori, della democrazia, e le privatizzazioni.

Rimane la possibilità di godere di qualche mancetta, vedi i vari bonus distribuiti dagli ultimi governi, che non fanno che solidificare le disuguaglianze, visto che toccano sia i poveri che ai ricchi.

Evidentemente chi ci governa non conosce la differenza tra chi non ha niente e chi ha tutto.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Table of Contents