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Il numero 47 raccoglie i comunicati stampa dell'Ottobre del 2017. Nel primo articolo abbiamo denunciato l'utilizzo improprio del contributo scolastico volontario presso l'istituto comprensivo statale “P. Mattej”. Nel secondo articolo abbiamo ricordato il mistero della variante del piano regolatore, chè non è stato ancora approvato. Nel terzo abbiamo chiesto la messa in sicurezza delle fermate dei bus di fronte l’Istituto A.Celletti. Nel quarto abbiamo denunciato le mance elettorali dell’amministrazione comunale di Formia alla chiesa cattolica.

circolo “ENZO SIMEONE”

partito della Rifondazione Comunista

Formia

No al contribuito scolastico volontario

30 ottobre 2017

Apprendiamo dalla lettura di un post pubblicato su di uno dei maggiori social network che la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo statale “P. Mattej” ha comunicato ai genitori – dei piccoli alunni che lo frequentano – che il consiglio di istituto ha deliberato – in data 19/7/2017 – la richiesta alle famiglie di un contributo volontario di 20 euro per alunno e di 10 euro aggiuntivi per ogni ulteriore figlio iscritto, comprendente la quota dell’assicurazione obbligatoria integrativa infortuni alunni (6 euro).

La richiesta di tale gabella è dovuto alla necessità “di offrire un servizio migliore e più vicino ai bisogni degli alunni. Infatti i fondi recuperati saranno utilizzati per l’acquisto di materiale didattico e sussidi, per formazione al personale e per il supporto ai casi gravi di portatori di handicap, nonché per le spese collegate al materiale fornito: pagelle, libretti, ecc….”.

Tralasciamo il fatto che “in ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità, non è consentito richiedere alle famiglie contributi obbligatori di qualsiasi genere o natura per l’espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o altro), e che quindi la circolare della dirigente è di fatto illegittima, non possiamo tralasciare il fatto che l’assistenza ai disabili gravi dipenda da tale contributo scolastico, che proprio per la sua natura volontaria non da certezza circa l’incasso totale.

Nell’ipotesi peggiore – cioè nel caso del mancato raggiungimento dell’obbiettivo di bilancio – cosa succederà ai ragazzi colpiti da disabilità grave non è dato sapere. Mica li vorranno privare ti tale preziosa assistenza? Eppure ci domandiamo se di fronte alle necessità di coprire le spese scolastiche non sarebbe dovuto intervenire invece il comune di Formia, visto che per quanto riguarda edifici scolastici e diritto allo studio, proprio i comuni hanno competenza nei settori della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado.

D’altronde proprio il comune di Formia non ha mai lesinato soldi per l’istruzione post-scolastica. Infatti in questi anni ha speso migliaia di euro per sostenere le iniziative legate alla “casa dei libri” di via Cassio (e ne spenderà sicuramente altri per la neonata “casa dei libri” di Scacciagalline). Per carità in astratto sono iniziative lodevoli, ma nei fatti gli stessi soldi (e sono tanti) si sarebbero potuti utilizzare per azzerare il contributo scolastico chiesto ai genitori dei piccoli alunni che frequentano – non lo dimentichiamo – la scuola dell’obbligo. Tra l’altro proprio le iniziative legate alla “casa dei libri” di via Cassio hanno prodotto un’abnorme lavoro per gli uffici comunali.

Oppure si sarebbero potuti eliminare i contributi a pioggia che il comune di Formia decide di elargire senza che ve ne sia un effettivo bisogno, se non quello di soddisfare l’ego di qualche cortigiano. Ritornando a cose serie ricordiamo che le riforme di questi anni hanno definitivamente le nostre scuole in aziende, capeggiate da un preside-manager dotato di poteri enormi sia sulla gestione del personale che sugli stessi contenuti della didattica, con il definitivo azzeramento delle prerogative degli organi collegiali democratici ridotti al più ad organismi da “sentire” o da “consultare”.

A completare il disegno, c’è l’asservimento di interi pezzi dell’istruzione alle esigenze delle imprese. Non solo con l’esaltazione dell’alternanza scuola-lavoro – che regala a queste ultime lavoratori a costo zero – ma con l’incredibile previsione della costituzione di “laboratori per l’occupabilità” in collaborazione con enti e imprese private attraverso “l’orientamento della didattica e della formazione ai settori strategici del Made in Italy”. A questo si aggiungono i continui tagli dei trasferimenti statali, sostituiti dai contribuiti volontari. Si sta insomma decretando la morte della scuola pubblica.

Fino a quando sopporteremo questo in silenzio? Nell’attesa di saperlo invitiamo i genitori degli alunni a rifiutarsi di pagare, mettendo così spalle al muro l’attuale amministrazione comunale, che non potrà sottrarsi alle proprie responsabilità.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Il mistero della variante del piano regolatore continua

25 ottobre 2017

Lo scorso 6 Ottobre il comune di Formia ha affidato l’incarico – dal valore di circa 20mila euro + IVA – per l’attività di supporto alla redazione del nuovo Piano Regolatore Generale (PRG) all’architetto Alessandro Abaterusso. Un nome non nuovo visto che è lo stesso a cui l’ente comunale ha affidato lo stesso incarico ben due volte: la prima con Determinazione n° 27 del 13.03.2014 (20mila euro + IVA) e la secondo con deliberazione di giunta comunale n.87 del 24.04.2015 (24mila euro + IVA). Lasciando perdere il fatto che si tratta di una variante all’esistente PRG e non di un nuovo PRG, vogliamo soffermarci sui tempi, che hanno trasformato l’atto nell’ennesima opera incompiuta della politica di palazzo.

Partiamo dall’aprile 2015 quando il professor Franco Purini consegnò nelle mani preziosi del sindaco Bartolomeo la bozza di variante al Piano Regolatore Generale. Nell’occasione il sindaco Bartolomeo promise che le tavole sarebbero state pubblicate sul sito istituzionale del Comune.

Le avete viste voi? Noi no. Eppure le abbiamo cercate con il massimo dell’impegno di cui siamo capaci. D’altronde tutta l’operazione è nata male e probabilmente finirà peggio. Ricordiamo infatti che nel conferimento dell’incarico (da 200mila euro) fu commessa un’illegittimità da parte dell’amministrazione comunale – allora guidata dal defunto sindaco Michele Forte. Infatti trattandosi di un importo superiore a 100mila euro si sarebbe dovuto procedere obbligatoriamente con la procedura del bando pubblico e non come fu fatto con un conferimento diretto.

A quel punto per evitare una figuraccia – e anche un reato – l’amministrazione comunale – diede all’architetto Purini non più l’incarico di redigere il piano regolatore, ma quello di «alta consulenza e studio». Ovviamente non cambiò l’importo. Eravamo agli inizi del 2009 quando una pezza venne messa ad un provvedimento amministrativo di fatto illegittimo.

Ebbene sono passati più di otto anni da quando è iniziato l’iter per dotare la nostra città di una variante al PRG e ancora non se ne vede la conclusione. D’altronde la storia amministrativa della nostra città è piena di improvvisazioni e promesse mancate. Nell’ordine ricordiamo: la Pedemontana (divenuta poi leggera), il porto turistico, il policlinico del golfo, una migliore gestione del servizio idrico con la sua privatizzazione, la modernizzazione della macchina amministrativa, un potenziamento dell’offerta turistica capace di attrarre migliaia di turisti, la valorizzazione dell’immenso patrimonio archeologico, lavoro per tutti.

Tutti temi – che insieme proprio all’adozione della variante al PRG – saranno sicuramente nuovamente al centro della prossima campagna elettorale. Nel frattempo i nostri giovani scappano per non morire di morte certa e chi rimane rischia di trovarci di fronte all’ennesimo sacco edilizio, che continuerà a fare di Formia una discarica di cemento a cielo aperto, senza servizi per la collettività.

D’altronde sono decenni che denunciamo la deriva speculatrice che domina la nostra città e i legami tra i «palazzinari» e il mondo della politica. Un modello, quello neoliberale, al quale va opposto un altro modello, quello della città intesa come “bene comune”, inclusiva e partecipativa. Da questo punto di vista siamo ancora all’anno zero.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

La messa in sicurezza delle fermate dei bus di fronte l’Istituto A.Celletti è ormai una emergenza

21 ottobre 2017

Nella mattinata di venerdì scorso si è verificato l’ennesimo gravissimo investimento stradale sulla statale Appia, nei pressi dello svincolo per Gianola in prossimità delle strisce pedonali, tratto di strada frequentatissimo dalle centinaia di studenti che ogni giorno si recano all’Istituto alberghiero A.Celletti.

La vittima è una giovanissima studentessa che ci risulta abbia avuto fortunatamente una prognosi di soli dieci giorni per i danni causati dal pericoloso incidente.

Denunciamo per l’ennesima volta, la scarsa attenzione che gli organi istituzionali, in particolare comunali, riservano a quel maledetto tratto di strada, frequentatissimo per numero di passeggeri che quotidianamente salgono e scendono dai mezzi di trasporto pubblici in determinate ore del giorno specialmente per recarsi all’istituto alberghiero. Una scarsa attenzione che rende il rischio di incidenti altissimo, anche a causa della scarsa segnaletica, vedi l’assenza di semafori pedonali e di passaggi pedonali rialzati.

In tanti anni non sono mai state sufficientemente prese in considerazione le richieste degli studenti di mettere in sicurezza quel tratto di strada come invece è stato fatto per oratori e scuole religiose private che insistono lungo la stessa statale Appia.

L’attuale amministrazione ha designato da anni un assessore alla mobilità che ha speso decine di migliaia di euro di fondi pubblici per incaricare una società milanese per la redazione di un piano del traffico alquanto discutibile e non ha mai ritenuto necessario intervenire per la messa in sicurezza di tratti stradali pericolosi come questo.

Inoltre, recentemente, il comune di Formia ha goduto di un finanziamento di 600mila euro – da parte della regione Lazio – per il progetto “Formia Sicura”, con il quale si sarebbe dovuto dotare la nostra città di ben 39 nuovi attraversamenti pedonali rialzati in prossimità proprio degli edifici scolastici e dei luoghi di interesse pubblico dislocati sull’intero territorio cittadino; l’assessore annunciava pomposamente che la “sicurezza viene prima di tutto” …. dimenticandosi sistematicamente di quella fermata sull’Appia.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Le mance elettorali dell’amministrazione comunale di Formia alla chiesa cattolica continuano senza sosta

7 ottobre 2017

In questi anni le amministrazioni comunali hanno fatto a gara a soddisfare gli appetiti della chiesa, finanziando – con i soldi della collettività – le manifestazioni più svariate del mondo cattolico. Ultime in ordine cronologico: 175 euro per la manifestazione “Don Bosco in festa”; 1,5mila euro per la Festività del Sacro Cuore di Gesù organizzata dalla Parrocchia “Cuore Eucaristico di Gesù” di Penitro; 1,2mila euro per la “Giornata del buon gioco” organizzata dall’Arcidiocesi di Gaeta Caritas Diocesana; i 3mila euro per la FESTA DELLA MADONNA DI CASTAGNETO organizzata dalla parrocchia SAN GIUSEPPE LAVORATORE.

Ovviamente le ultime ma non le sole, visto che nella nostra città è un proliferare di manifestazioni religiose di matrice cattolica che vengono fatte pagare ai cittadini. Sembra proprio che il comune di Formia sia diventata una dependance del mondo cattolico. D’altronde perché non approfittare della bontà della politica? Chissà poi quanti di questi soldi si trasformeranno in voti. Ma per questo dovremo aspettare la prossima primavera, quando cioè si terranno le elezioni per il rinnovo del consiglio comunale.

Solo allora sapremo se il lavoro del “dare-avere” avrà funzionato. Intanto ci interessa sapere se la concessione di contributi sia avvenuta nel rispetto del regolamento, approvato con deliberazione del consiglio comunale n.55/1991, che disciplina la concessioni di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari a terzi. Non ci stupisce che nemmeno una volta nelle deliberazioni in questione venga richiamato

D’altronde le stranezze sono una caratteristiche di questa amministrazione. Abbiamo dato una veloce lettura al regolamento medesimo e abbiamo appreso che la scelta delle iniziative da finanziare deve avvenire entro il 28 febbraio di ogni anno, data entro la quale l’amministrazione comunale deve provvedere a redigere un programma comunale di sostegno degli interventi, con i relativi capitoli di bilancio da utilizzare (articolo 1 – “finalità”).

Scopriamo che se è vero che tra i destinatari dei finanziamenti vi sono le parrocchie e altrettanto vero che le uniche iniziative finanziabili sono le feste patronali ( articolo 3 – “natura e destinatari degli interventi”) e quindi sono tassativamente da escludere le iniziative oggetto dei provvedimenti poc’anzi citati.

L’amministrazione comunale può decidere direttamente di erogare sovvenzionamenti per attività che rientrano in programmazione comunale, quali interventi nel campo della promozione culturale, promozione turistica e dei servizi sociali (articolo 11 – “casi particolari”). Anche in questo caso non sono previsti finanziamenti alle iniziative parrocchiali di cui sopra. La domanda che facciamo: “cose serve a fare un regolamento se poi non viene applicato?”.

Le commissioni comunali competenti non hanno nulla da dire a tal proposito? L’opposizione consiliare vuole battere un colpo? Non è il caso di abrogare il suddetto regolamento, così almeno si salva la faccia?

E’ da tempo che chiediamo regole chiare per tutti, in modo che a nessuno debba venire il sospetto che si facciano figli e figliastri. Eppure da questo orecchio nessun amministratore pare voglia sentirci. Chiediamo almeno un sussulto di dignità. Chissà se qualcuno avrà voglia e tempo di rispondere a noi e ai cittadini che la pensano come noi.

Circolo “Enzo Simeone”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

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