Dov’è il regolamento sulle slot machine?

Era il gennaio del 2014 quando l’assessore Clide Rak e la delegata Patrizia Menanno dichiararono che era intenzione del comune di Formia dotarsi di un regolamento per l’installazione di slot sul territorio comunale per la “prevenzione e trattamento delle ludopatie mediante un’adeguata collocazione delle nuove sale da gioco (grazie anche alla mappatura in corso delle sale esistenti e degli esercizi commerciali ad oggi dotati di videolottery e slot machines), incentivi per i titolari che rimuovano o scelgano di non installare video slot, divieti di attività pubblicitaria sul gioco d’azzardo, controlli sul rispetto degli orari e del divieto ai minori di 14 anni”. Oltre al regolamento le due amministratrici si erano impegnate a realizzare un’adeguata campagna di comunicazione e sensibilizzazione, con la quale fornire corrette informazioni sui rischi connessi al gioco e sulle effettive probabilità di vincite.
Peccato che siano trascorsi ben 4 mesi e del regolamento nemmeno l’ombra, così come ci pare non sia partita alcuna campagna di sensibilizzazione. Eppure basterebbe navigare in internet e prendere spunto da altri comuni. E’ il caso di quello di Genova, dove la maggioranza di centrosinistra è uscita indenne anche da un ricorso al TAR della Liguria, con il quale i gestori delle slot-machine aveva provato a farne carta straccia.
Fortunatamente, nel febbraio del 2014, il Tribunale amministrativo della Liguria ha confermato la validità del regolamento comunale sul gioco d’azzardo, che impone limiti molto restrittivi all’apertura di esercizi come videlottery, ma anche all’installazione di slot machines nei bar.
Il regolamento prevede una distanza minima di 300 metri dai luoghi sensibili come scuole o parchi pubblici e perfino stabilimenti balneari, una distanza minima di 100 metri da sportelli Bancomat.
Sono stati riconosciuti legittimi i procedimenti sia in base ai principi della Corte Costituzionale che alla competenza dei comuni in materia di regolamenti; così come legittima è stata considerata la decisione di definire luoghi sensibili altre realtà come gli stabilimenti balneari, così come previsto nell’ordinanza comunale.
L’unico neo è quello degli orari. Infatti il Tar ha sentenziato che non può essere definito tramite regolamento comunale, ma è necessaria un’apposita ordinanza sindacale.
Cosa che Elena Fiorini, assessore comunale alla legalità, ha dichiarato sarebbe stato fatto in tempi rapidissimi.
Purtroppo il regolamento non ha valore retroattivo, ma renderà quasi impossibile l’apertura di nuove sale da gioco d’azzardo nel capoluogo ligure.
Abbiamo ricevuto copia del regolamento da un consigliere della Federazione della Sinistra [PRC/PDCI] del capoluogo ligure e, in caso di richiesta, siamo disponibili a fornirne copia all’attuale amministrazione.
Gli unici due atti ufficiali dell’attuale amministrazione sono l’adesione al manifesto “MANIFESTO DEI SINDACI PER LA LEGALITÀ CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO”, nel quale c’è l’impegno dei sindaci che aderiscono nell’intervenire sugli statuti comunali, sui regolamenti (di polizia locale, del commercio, della pubblicità, delle sale gioco), sulle ordinanze basate sulla necessità di proteggere i più deboli e garantire la sicurezza urbana, sui controlli della polizia locale sulle sale gioco e su coloro che le frequentano al fine della prevenzione nei confronti della malavita organizzata e sull’utilizzo degli strumenti e modelli operativi informatici per conoscere meglio il territorio e i fenomeni che vi si manifestano. A cui si è aggiunga nell’ottobre del 2013 il lancio della”proposta di legge di iniziativa popolare”, avente come finalità la tutela della salute degli individui “attesa la correlazione certa e sempre più preoccupante tra la diffusione del gioco d’azzardo e le patologie connesse, come la sindrome da gioco con vincita in denaro, ovvero G.A.P. (Gioco d’Azzardo Patologico)”. Non sappiamo come sia andata la raccolta firme, ma siamo sicuri che anche qualora si sia riusciti a raggiungere il numero minimo di sottoscrittori, questa giacerà per anni in qualche cassetto parlamentare, visto che ad oggi nessuna legge di iniziativa popolare è stata mai discussa dal nostro parlamento.
Invece di attivarsi per discutere del regolamento sulle slot machine il consiglio comunale ha perso il suo tempo a scannarsi sulla possibilità o meno di installare nell’area mercatale di via Olivastro Spaventola il monumento all’aviatore, così come richiesto dalla misteriosa associazione degli amici dell’aeronautica di Formia. La deliberazione è stata poi approvata con 14 voti favorevoli, 2 contrari e 5 astenuti.
Insomma prima il nulla e poi forse il necessario.

regolamento slot-machine comune di Genova

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Gennaro Varriale
segretario del circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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