Riduzione del Trasporto pubblico locale: “pagheranno i lavoratori e i cittadini?”

La regione Lazio, governata da una giunta di centrosinistra (PD, SEL e alcune liste civiche) ha deciso che è necessario una razionalizzazione e riorganizzazione delle reti del trasporto pubblico locale (T.P.L.). L’obbiettivo è di tagliare i trasferimenti ai comuni di circa il 22%, passando da un finanziamento annuo complessivo di 70milioni di euro a 54milioni di euro.
In soldoni significa obbligare i comuni a tagliare il numero di corse giornaliere del trasporto pubblico.
Lo conferma la lettura della deliberazione di giunta comunale n.245 del 4 Luglio 2014.
Infatti apprendiamo che i drastici tagli, conseguenti alla “spending rewiew”, per il comune di Formia hanno significato una riduzione pari al 30% dei totale del chilometraggio.
Nella stessa determinazione si segnala che al fine di assicurare il corretto espletamento del servizio, l’Ufficio Trasporto di concerto con la società concessionaria A.T.P. (Autoservizi Trasporti Pontini) ha dovuto rimodulare ulteriormente il servizio (T.P.L.), in modo da assicurare il rispetto dei vincoli finanziari imposti dalla Regione Lazio.
Nello specifico si sono dovuti ridurre i chilometri dai precedenti 760.512 (Km 630.622 + Km 129.890) agli attuali 532.358.
I criteri utilizzati sono stati: 1) Eliminazione tratte sovrapposte area urbana ed area extraurbana; 2) Ottimizzazione dei percorsi in riferimento al soddisfacimento della domanda effettiva e all’aumento della velocità commerciale.
Eppure il trasporto pubblico locale garantisce la mobilità di un’ampia fascia di popolazione di Formia, rappresentando in molti casi l’unica opportunità di mobilità per i residenti nelle zone periferiche, che non dispongono della possibilità di utilizzare mezzi di trasporto privati e che quindi utilizzano i mezzi pubblici per recarsi al lavoro e per svolgere incombenze di carattere amministrativo e socio-sanitario.
Infatti i primi ad accorgersi delle conseguenze drammatiche di tali tagli sono stati gli abitanti del popoloso quartiere di Penitro, che sono stati ancora una volta penalizzati dall’operato dell’amministrazione comunale.
D’altronde da sempre gli abitanti delle periferie sono considerati cittadini di serie Z, essendo privati di tutti quei servizi che sono erogati a chi abita in centro, nonostante che i primi paghino le tasse come i secondi.
La mobilità pubblica è essenziale inoltre per decongestionare il centro cittadino dalla soffocante presenza di mezzi privati, con il conseguente miglioramento della qualità dell’aria che respiriamo, ma evidentemente le priorità sono altre.
Si continua infatti a tagliare senza alcun criterio, mettendo seriamente a rischio la funzionalità del servizio.
L’unica preoccupazione dei nostri politici è quella di rispettare la criminale politica di risparmi imposta dall’Europa.
Speriamo che da questo ennesimo salasso si salvi il fondo per le agevolazioni sulle tariffe del trasporto pubblico per i giovani, che per il 2014 è stato di 12milioni.
Non crediamo che se la passeranno meglio i lavoratori dell’A.T.P., visto che meno chilometri significherà sicuramente il bisogno, da parte dell’azienda, di un numero di autisti inferiore all’attuale e quindi ci sarà la necessità di ridurre il personale.
Speriamo che i fatti smentiscano la nostra ipotesi, perché in una città in preda ad una forte crisi occupazionale, anche la soppressione di un solo posto di lavoro non sarebbe più tollerabile.

Gennaro Varriale
segretario del circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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