I diecimila pasti gratuiti promessi dall’ex-sindaco Forte e mai distribuiti

Nel novembre del 2011 l’allora sindaco Michele Forte, nell’annunciare l’apertura della nuova mensa scolastica in via Olivastro Spaventola, si fece garante del fatto che la multinazionale Sodexo, vincitrice dell’appalto [GU 5a Serie Speciale – Contratti Pubblici n.13 del 30-1-2009] da un milione di euro per la ristorazione scolastica, oltre a fornire i 185mila pasti necessari a sfamare gli alunni degli studenti che frequentavano gli istituti di Formia, avrebbe distribuito anche un consistente numero di pasti gratis, circa 10mila, per le persone in stato di indigenza, o con grave disagio socio-economico.
All’interno della nuova mensa sarebbe stata, per questo motivo, realizzata un’area adibita a «mensa sociale», in grado di ospitare una cinquantina di tavoli e sedie dove avrebbero potuto consumare pasti caldi proprio le persone che in condizioni disagiate.
Il condizionale è d’obbligo in quanto nei giorni scorni abbiamo avuto modo di verificare che i pasti per le persone in difficoltà sono forniti unicamente dai volontari della Caritas diocesana, che ha sede all’interno del quartiere di Castellone, i quali provvedono a cucinarli per proprio conto.
O le persone indigenti sono così fortunate da poter disporre addirittura di due pasti invece che di uno oppure c’è qualcosa che non quadra.
Sarebbe il caso che l’amministrazione comunale ci spieghi meglio come stanno le cose e quindi se è quello dell’allora sindaco Forte è stato un annuncio “truffa” oppure se la mancata erogazione dei pasti è un’omissione da parte della ditta che ha vinto il generoso appalto, che tra l’altro le è stato prorogato dal comune di Formia fino al 31 dicembre 2014.
D’altronde sulla pelle degli ultimi si è sempre giocato sporco.
Infatti nonostante le nostre sollecitazioni affinché la nostra città si doti di una seria politica di accoglienza, poco nulla è stato fatto, non essendo mai andati al di là della mera propaganda da utilizzare in campagna elettorale.
Basti pensare che la nostra città non ha dei bagni pubblici funzionanti, presso cui potersi recare per espletare i propri bisogni fisiologici, soprattutto quando si è senza fissa dimora, ma non va meglio ai turisti che gironzolano nella nostra città pronti a gustarsi le bellezze che la stessa offre.
Un disagio che ci è stato più volte segnalato, ma di cui pare importi veramente a pochi.
L’unico disponibile, che si trova a piazza “Largo Paone”, versa in pessime condizioni, in quanto, a quanto sembra, il comune non ha i soldi per dotarlo del minimo indispensabile.
Senza poi dimenticare che al di là dei locali della Caritas non vi sono altri luoghi dove i senza tetto possono dimorare. La tendopoli realizzata dal comune di Formia è stata inspiegabilmente smontata e mai più rimontata, nonostante le nostre proteste.
Non c’è dubbio che le priorità dell’attuale amministrazione siano ben altre, nonostante l’aumento delle persone in difficoltà economiche, a causa della crisi che ha abbattuto il già misuro reddito dei cittadini
Molto meglio spendere 19mila euro per dotare la nostra città di prato e fiori e altre cavolate simili, che invece aiutare chi ha veramente bisogno, fornendo loro servizi utili a contrastare il loro stato di indigenza.
Insomma l’ennesima occasione sprecata per dimostrare che la nostra città sa essere solidale con chi si trova in difficoltà.
Rimane inevasa una domanda:“la mensa di via Olivastro Spaventola ha mai sfornato almeno un pasto gratuito per le persone indigenti?”
Da sempre siamo contro le privatizzazioni dei servizi pubblici.
Nemmeno in questo caso siamo pronti a fare un eccezione, soprattutto quando sono pagati con le nostre tasse.

Gennaro Varriale
segretario del circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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