La nostra solidarietà al giudice Aielli

Non sappiamo se quello ai danni del giudice Aielli sia un gesto isolato di uno sconsiderato oppure qualcosa di più grave, che vede coinvolta la criminalità organizzata, ma di una cosa siamo sicuri.
E cioè che è necessario rompere con il clima di diffusa omertà che protegge i protagonisti delle pagine più oscure della cronaca della nostra provincia e che del silenzio degli onesti si nutre per consolidare i suoi sporchi affari.
Non parliamo ovviamente della criminalità spicciola, quella cioè alimentata spesso dalla disperazione figlia di un epoca in cui la povertà va aumentando, ma di qualcosa di più grave.
La nostra provincia è prigioniera da anni di un mix letale di malapolitica, affarismo e criminalità organizzata, che ne condiziona pesantemente la vita democratica.
Nonostante i politici che vanno per la maggiore continuano a negare la gravità del fenomeno, i clan malavitosi non solo hanno trasformato la nostra provincia in una base di lancio per il consolidamento dei propri affari criminali, ma sono anche in grado di condizionarne la vita politica.
D’altronde molti pentiti hanno confermato il legame affaristico tra la provincia di Caserta e quella di Latina. Rifiuti, droga e lavori pubblici sono il centro nevralgico dell’alleanza tra le due sponde del Garigliano. Fiumi di soldi che fluiscono inarrestabili e che fanno gola a molti.
In ultimo Carmine Schiavone, ex cassiere dei Casalesi, ha dichiarato che: “Latina era provincia di Casale”.
Per questo motivo non possiamo che rimanere perplessi quando la solidarietà ai magistrati viene da esponenti politici i cui partiti di riferimento sono pieni zeppi di indagati e condannati per fatti legati alla criminalità organizzata, oppure perché si sono arricchiti illecitamente approfittando del ruolo che ricoprono.
Un trend che invece di diminuire cresce inesorabile. La lettura dei giornali lo conferma.
Ai magistrati, come la Aielli, che combattano nelle aule dei tribunali la criminalità organizzata va tutta la nostra solidarietà, così come alle associazioni antimafia che affrontano a viso aperto la lotta alle organizzazioni mafiose.
A noi comunisti non rimane che combatterla con la nostra azione politica, da sempre improntata ad una lotta feroce contro le organizzazioni criminali, che sono chiaramente un pericolo per la democrazia.
Saremo alla manifestazione di solidarietà nei confronti del giudice Aielli di Venerdì 28 Novembre per ribadire che “Dove vince la criminalità organizzata perdono i diritti dei lavoratori e dei cittadini”.

Federazione di Latina
partito della Rifondazione Comunista

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