Il parco “De CURTIS”, chi è senza peccato scagli la prima pietra

Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto dalla soprintendente ai Beni Archeologici della Regione Lazio, la dott.ssa Nicoletta Cassieri, destinataria di un nostro esposto sullo stato di illegalità in cui versava il parco “De CURTIS”, una email nella quale la stessa scrive:”…A suo tempo, sollecitata in qualità di funzionario responsabile da un’associazione locale, come Soprintendenza abbiamo rappresentato al Comune di Formia la necessità di eliminare qualsiasi struttura (sosta camper) o comunque di non rinnovare concessioni et similia dato l’interesse paesaggistico e archeologico dell’area. Credevo che tutto fosse stato risolto (o perlomeno così ci avevano assicurato), ma a quanto pare non è così….”.

Ciò dipende probabilmente dal fatto che il parco De Curtis, nell’attuale Piano regolatore, ricade nella sottozona F3, ed è quindi destinato a parco pubblico di interesse paesaggistico e archeologico, in particolare “parco alberato con la tassativa esclusione di ogni attività edificatoria anche se a carattere pubblico”.

Orbene, come è ormai noto a tutti, l’attuale amministrazione comunale se ne è guardata bene dal rispettare le indicazione della dott.ssa Nicoletta Cassieri, tant’è che l’autorizzazione è stata rinnovata per un altro anno [ad aprire le danze era stata la precedente giunta di centrodestra]. D’altronde che valore potranno avere mai le prescrizioni di un funzionario ministeriale. Forse qualcuno nel palazzo comunale ha ritenuto di doverle prendere in considerazioni? Ovviamente manco per idea.

Però qualche dubbio sulla correttezza amministrativa dell’affidamento 2013 rimane. Infatti della delibera n.184 del luglio 2013, votata all’unanimità dalla giunta Bartolomeo, vogliamo sottolineare la frase “E’ in corso di perfezionamento l’iter amministrativo presso la Regione Lazio per il rilascio dell’autorizzazione per la specifica destinazione”.

Ci domandiamo quale funzionario della regione Lazio, abbia potuto rilasciare il proprio benestare alla richiesta proveniente dalla giunta comunale, nonostante il parere contrario della dott.ssa Nicoletta Cassieri. D’altronde la firma del funzionario regionale era necessaria.

Lo chiarisce bene l’articolo 11 della convenzione tra il comune di Formia e la Seas 2000, nel quale è chiaramente scritto che “La presente convenzione s’intenderà immediatamente decaduta qualora venissero meno lo scopo e le finalità della presente concessione, nonché in caso di diniego dell’autorizzazione da parte della Regione Lazio, senza che il concessionario possa avere nulla a pretendere;”

Quindi ci aspettiamo i chiarimenti del caso. Non vogliamo pensare che oltre al danno dell’occupazione, illegittima per noi, di un’area di verde pubblico, collocata all’interno di un parco pubblico, da parte di un privato, vi sia stata la beffa della mancata autorizzazione regionale. Due illegittimità in una, insomma.

Ma non finisce qui, infatti in questi giorni, ben oltre quindi la scadenza contrattuale del 30 settembre 2013 [art.2 della convenzione] ci siamo recati presso il parco De Curtis, è abbiamo scoperto che se è vero che i camper non sono più presenti nell’area autorizzata, è altrettanto vero che ancora sono presenti le strutture (palizzata, rete, bagni, etc…) montate nel 2012 per consentire la trasformazione in area camper. Eppure la convenzione, all’art.4, prevedeva, tra le numerose prescrizioni, che “al termine della durata della concessione dovrà provvedere a ripristinare lo stato dei luoghi”, solo in questo caso sarebbe stata restituito il deposito cauzionale di 200euro [una vera miseria]. Il compito di effettuare la verifica era a carico degli uffici competenti.

Il sospetto è che si voglia lasciare l’area così com’è per poi darla nuovamente in gestione al solito privato nel 2014. Lo lascia pensare il fatto che è proprio quello che è successo nel 2012, quando nessun azione di controllo venne attivata per verificare il rispetto di quanto previsto nella convenzione.

Abbiamo più volte sollecitato le istituzioni perché intervenissero, ma come si dice “non c’è peggior sordo di chi non voglia sentire” e tutto è rimasto così com’è.
Anche di questo vive la nostra città, alla faccia della tanto sbandierata legalità.

Gennaro Varriale
segretario del circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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