Mostra “La Resistenza a pugno chiuso”

Quello che ci apprestiamo a festeggiare domani è sicuramente uno dei più tristi 25 aprile della nostra storia repubblicana.
Lo scadimento della nostra democrazia è sotto gli occhi di tutti e solo una classe dirigente cieca e sorda può negarlo.
D’altronde la nostra Costituzione è disattesa in più parti: l’Italia deve essere la Repubblica democratica fondata sul lavoro e deve rimuovere ogni ostacolo per l’affermazione dell’eguaglianza e della libertà, mente invece dilaga la barbarie della disoccupazione, della precarietà e della povertà.
E’ per questo che il richiamo ai valori fondanti della nostra democrazia ed ai principi che ispirarono la Liberazione e la lotta partigiana deve essere costante, così come deve essere ferma e sempre la nostra vigilanza per fermare ogni ulteriore tentativo di manomissione della Costituzione in senso autoritario e antipopolare, in difesa dello Stato sociale e dei diritti scritti col sangue dai nostri padri fondatori.
Da parte nostra non saremo mai pacificati con chi si considera erede del fascismo e dei suoi ideali e nemmeno con chi vuole sfasciare il nostro paese, consegnandolo ai potentati economici, che come avvoltoi volteggiano sulle spoglie della nostra democrazia.
Così come non ci stancheremo mai di difendere il ruolo fondamentale dei comunisti, nell’antifascismo e nella Resistenza, dal dilagante revisionismo storico, di destra e di sinistra, che ha lo scopo di rovesciare i ruoli, arrivando alla vergogna di mettere sullo stesso piano nazi-fascisti ed antifascisti, repubblichini e partigiani, combattenti per la libertà ed oppressori o, peggio ancora, presentando i carnefici come vittime e i martiri e i perseguitati come aggressori.
Un processo storico favorito dalla mancata epurazione fascista (magistrati, funzionari, poliziotti del passato regime non vennero rimossi dai loro incarichi) e condizionato dall’avvio di una nuova fase storica, la Guerra fredda, che vide molti di essi passare al servizio di un nuovo padrone, gli USA.
Lo conferma l’esistenza di tantissimi luoghi, alcuni presenti a Formia (vedi la strada intitolata al podestà Felice Tonetti), ancora intitolati a quanti servirono il duce e i suoi macabri ideali, così come le tante onorificenze a loro concesse.
Gli attacchi alla Resistenza provengono in particolare dallo schieramento composto da quanti vogliono eliminare dalla nostra società i principi ispirati da comunisti.
Concludiamo il nostro appello invitando i cittadini e la cittadine, che credono ancora negli ideali per cui hanno combattuto i partigiani comunisti alla mostra “La Resistenza a pugno chiuso”, che verrà allestita a “piazzetta Caetani di Castelmola”, nei pressi della Torre di Mola, con la quale vogliamo ricordare i comunisti che contribuirono a liberarci dal mostro nazifascista.
L’appuntamento è per il pomeriggio di Sabato 25 Aprile, dalle ore 16.00 in poi.

Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

mostra_n1

01_GesmundoA1.doc

02_BacchettiA1.doc

03_BandieraRossa.doc

04_FosseArdeatine.doc

05_Volante Rossa2.doc

06_Cacciapuoti.doc

07_GAP.doc

08(1)_Comune di Parigi.doc

08(2)_Comune di Parigi.doc

09_Ravera.doc

10_Mandolesi.doc

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