La liberazione dell’acqua dalle logiche di mercato è iniziata

Con l’approvazione da parte del consiglio comunale di Formia della delibera di iniziativa popolare con la quale si intima al gestore del servizio idrico Acqualatina la sospensione delle esecuzioni di “distacco/riduzione del flusso idrico” dei contatori dell’acqua per le utenze domestiche di prima abitazione, riparte la lotta contro il partito di Acqualatina, che di fatto ha sottratto la gestione di un bene essenziale come l’acqua dalle mani del pubblico per regalarlo agli appetiti di un privato sempre più vorace.
Lo stesso articolo 2 della Costituzione italiana è su questo chiarissimo: « La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».
Evidentemente i nostri politici sono più sensibili al richiamo degli affari (e al suo sottobosco) che a tutelare gli interessi dei cittadini.
D’altronde è sotto gli occhi di tutti che la sottrazione del bene acqua dal controllo del pubblico ha determinato un aumento esponenziale delle bollette, senza che ciò abbia significato un proporzionale miglioramento del servizio, anzi.
Si tratterà ora di attrezzarsi a rispondere alle reazioni di Acqualatina, che ovviamente non starà con le mani in mano, e preparare le contromisure, affinché ciò che uscito dalla porta non rientri dalla finestra, come spesso è stato fatto in questi anni.
Vedi il mancato rispetto della volontà di 27 milioni di Italiani, che il 12 e 13 giugno 2011 hanno detto «sì all’acqua pubblica», abrogando la norma che consentiva di affidare la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica (quale ad esempio l’acqua) ai privati
Non solo i nostri governanti hanno ignorato la volontà popolare ma hanno fatto di peggio, adottando provvedimenti legislativi con il solo scopo di svuotare di senso e annullare i risultati dei referendum del 12 e 13 giugno 2011, continuando così a favorire gli interessi dei grossi gruppi affaristici che stanno depredando le tasche dei cittadini.
Ultimo in ordine di tempo: il governo Renzi.
Ritornando poi all’approvazione della delibera di iniziativa popolare contro il distacco dell’acqua, non dobbiamo però commettere l’errore di abbassare la guardia, perché il partito di Acqualatina siamo sicuri si muoverà con forza per boicottare la volontà popolare, così come ha fatto in altre occasioni.
E noi tutti dobbiamo impedirglielo, lavorando invece a testa bassa affinché venga sancita da un lato la rottura di qualsiasi rapporto di natura commerciale con Acqualatina e dall’altro con il ritorno della proprietà, della gestione e del controllo del servizio idrico al Comune di Formia.

Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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