Sul ponte degli Archi è l’ora delle spiegazioni

Il ponte di Acquatraversa è sempre là, con transenne e buco in centro strada. Nessuno intende spiegare il perché di un’opera pubblica finita in abbandono. Sindaco, Assessore e Settore Opere Pubbliche tacciono, forse intendendo Acquatraversa località di altro comune, invece di assolvere ad un loro obbligo per le ragioni che andiamo a spiegare.
In primis dobbiamo constatare che, al danno derivante da soldi della comunità spesi inutilmente, si aggiunge la beffa degli uffici comunali che, senza che si veda la fine, si riconoscono incentivi per la progettazione di opere danneggiate, con evidenti difetti di progettazione e costruzione. Infatti, i dirigenti dell’ufficio Servizi Manutentivi del settore OO.PP. con determina n°66 del 25/03/2014, a firma Responsabile servizio arch. Jr. V. Buffolino e Dirigente arch. M. Terreri, hanno liquidato un importo di € 4.597 09 ai componenti dell’ufficio, in deroga al Regolamento, per incentivi ex art. 92 D.Lgs 163/2006 per i progetti relativi proprio a: 1) Lavori di sistemazione strada ex ferrovia Sparanise-Gaeta: ricostruzione ponte e sistemazione alveo Torrente degli Archi dell’importo di € 402.000,00 IVA e spese incluse; 2) Progetto sicurezza per tutti – Vivere sicuri dell’importo di € 39.069,90 IVA e spese incluse. I primi due beneficiari degli incentivi sono proprio l’architetto Terreri per €1497.09; l’arch. Jr. Vincenzo Buffolino per € 1000.00.
A prescindere dall’opportunità che un dirigente firmi una determina per liquidare a se medesimo degli incentivi, visto il possibile conflitto di interessi, la liquidazione di incentivi per un opera mai entrata in funzione è uno scandalo.
Infatti del collaudo nulla si sa, se non che sono stati liquidati €4580.50 al collaudatore con determina n°252 del 12/09/2014, senza avere notizie, dopo oltre un anno, se il collaudo sia stato eseguito o no; soprattutto con quale esito.
Di qui la gravità del silenzio dei nostri ospiti al palazzo comunale, primi tra tutti Sindaco ed Assessore OO.PP., che inizia ad essere pesante. Soprattutto alla luce degli gli obblighi, certo noti ai nostri abili ed incentivati dirigenti, che il “Regolamento di attuazione del codice dei contratti” (DPR 207/10) impone, ovvero: che al termine dei lavori il direttore ne certifica la fine (art. 199); che all’esito del conto finale deve essere redatta una specifica relazione (art. 202); che l’organo di collaudo deve dire se l’opera sia o no collaudabile (art.225); che lo stesso deve redigere una propria relazione che ripercorra l’intera vicenda dell’appalto dalla progettazione all’esecuzione (art. 229 DPR 207/10). Dunque, nel caso in cui i “LAVORI NON SIANO COLLAUDABILI” l’organo di collaudo deve informare la stazione appaltante, tramite il RUP, trasmettendo verbale e la relazione (art. 231).
Di fronte alla gravità dei fatti, Sindaco ed Assessore direttamente investiti, viste le attuali condizioni, non possono non verificare e dire alla città se il ponte degli archi è collaudato o no! Se tali atti esistono è il momento di esibirli; diversamente l’assenza rappresenterebbe una violazione della legge, che non può sfuggire a chi di dovere.
Aspettiamo risposte. Un’ulteriore silenzio, sarà solo un altro segno del degrado in cui è caduta la città di Formia, trattata al pari di una mandria, indegna di ottenere le dovute giustificazioni. Utile solo ad essere svuotata delle proprie ricchezze e dei propri soldi.
Prima di parlare di porto turistico, di piano della mobilità, si pensi a questo ponte, a Via Solaro, all’attracco delle navi da crociera, al campo sportivo, ai tanti altri disastri sparsi per la città, per capire le effettive possibilità che hanno le nostre amministrazioni per completare un, che sia un lavoro pubblico; eccezion fatta per le piazze ovviamente!. Ecco spiegate le ragioni dei nostri dubbi sulle effettive capacità dell’ufficio OO.PP. di controllare la regolare esecuzione delle opere pubbliche, siano esse minori come un ponticello o maggiori come il porto turistico.
Aspettiamo fiduciosi pronti a dimostrare che questa città non è pascolata da buoi, ma abitata da cittadini coscienti dei propri diritti e pronti a farli valere.
D’altronde l’amministrazione comunale pare non ami rispondere alle giuste lamentele dei cittadini e preferisce continuare l’opera di autoincensamento per cose che nei fatti dovrebbero essere la normalità e che invece risultano avere del miracoloso dalle parole dell’ufficio propaganda del comune.

Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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