Il capolinea degli autobus è un pessimo biglietto da visita per la città

Se un cittadino si reca presso il capolinea degli autobus, che si trova all’interno del molo Vespucci, può assistere ad una scena da paese da “Terzo Mondo” (ci scusino tali paesi per il paragone).

Al centro del parcheggio gratuito, è stato collocato alla meno peggio un cartello, retto da un palo tenuto in equilibrio dal pneumatico di una macchina, che indica la presenza del capolinea delle linee urbane ed extraurbane.

Alla sinistra di questa improvvisata indicazione, si trovano parcheggiati alcuni pullman.

In lontananza, a circa 100 metri, sono stati posizionati tre bagni chimici, nessuno dei quali, ci pare di capire, sia riservato ai soli conducenti degli autobus.

La zona è inoltre sprovvista di un locale dove gli autisti possano rifocillarsi in attesa di prendere servizio; non vi è nemmeno la traccia di un “infopoint” ufficiale che dia modo ai passeggeri di poter chiedere informazioni sulle corse, così come avviene in tutti i paesi normali.

Ci sono invece quattro fogli appiccati sul vetro di un locale che fa bella presenza di sé, all’interno della struttura che crediamo sia possibile identificare come la nuova stazione marittima, completa di vari locali, tra cui probabilmente la futura biglietteria.

Peccato che la stessa struttura sia completamente transennata, dando l’aria di essere stata completamente abbandonata. Qualche informazione in più possiamo raccoglierla leggendo il cartello di cantiere, in bella vista, indicante nell’8 aprile del 2013 la data di inizio dei lavori di “sistemazione della banchina e messa in sicurezza zona portuale”, per un valore di oltre 86mila euro. Ovviamente non sappiamo se tali lavori siano mai iniziati.

Il vecchio scalo merci è al centro di numerosi interventi di restyling, infatti, nella stessa zona, oltre al capolinea degli autobus ed alla zona riservata alla guardia di Finanza, dovrebbero essere realizzati il porto Ranucci (valore dell’opera circa 100milioni di euro) e l’attracco per le navi da crociera. In questo caso, è utile leggere la delibera di giunta n. 377/2013 nella quale è scritto che l’opera di riqualificazione della zona portuale costerà 2.350.000 euro (di cui 150mila dalla regione Lazio, 200mila del comune di Formia e 2 milioni con finanziamento P.L.U.S “Appia via del mare”). Non sono disponibili gli allegati, per cui non è possibile esprimere un giudizio sull’utilità dell’opera, su cui però ci riserviamo di dare un giudizio appena metteremo le mani sul progetto.

A fronte di una spesa stimata di 2,35 milioni di euro, è possibile che non abbiamo trovato poche migliaia di euro per dotare da subito la zona dei comfort necessari per rendere da subito meno grama la giornata dei lavoratori delle aziende del trasporto pubblico?

Sarebbe ad esempio bastato utilizzare temporaneamente la nuova stazione marittima per farne una stazione degli autobus degna di tale nome, nell’attesa di realizzarne una definitiva.

Esiste infatti la delibera n.397 del dicembre 2012 nella quale il comune di Formia aveva deciso di finanziare, con un importo di 100mila euro (70mila parte di un finanziamento regionale), un “PROGRAMMA DI INTERVENTI STRAORDINARI IN MATERIA DI PENDOLARISMO E MOBILITA’ INTEGRATA E SOSTENIBILE”, con la “REALIZZAZIONE DI PENSILINA E SERVIZI A SUPPORTO DEL CAPOLINEA AUTOBUS MOLO VESPUCCI”. Ci domandiamo a questo punto questi soldi dove siano finiti.
Strano, poi, che prima si sposti il capolinea e poi si stanzino dei soldi per realizzarne uno nuovo, senza nemmeno l’ombra del progetto esecutivo (forse chiuso in qualche cassetto).

D’altronde, della condizione in cui lavorano i dipendenti degli autobus crediamo poco importi alla giunta di centrodestra, tanto che quando venne spostato per la prima volta il capolinea dalla stazione ferroviaria, si pensò addirittura di metterlo in una piazzetta a poche centinaia di metri dalla stessa, senza pensare di dotarlo di alcunché per gli autisti.
Se questo deve essere il fiore all’occhiello di Formia, allora siamo veramente rovinati.

In effetti, Formia è una continua scommessa persa, un magnifico sogno che muore lentamente nell’eterna attesa che passi la nottata a causa dell’imperizia dell’attuale classe politica.

E anche se ogni volta sembra che la possibilità di una rinascita civile stia finalmente arrivando, la realtà racconta tutt’altro.

Gennaro Varriale
segretario del Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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