I lavoratori sotto il ricatto della peggior politica

I centristi per Formia hanno giustamente segnalato il problema dei venti lavoratori che rischiano di trovarsi in mezzo ad una strada, a causa della conclusione dell’appalto “Global Service”, con il quale nel 2008 il comune di Formia ha affidato i servizi di manutenzione, tramite bando di gara, all’A.T.I. composta – in qualità di capogruppo mandataria- dalla COFETEHC SERVIZI SPA, poi divenuta ENGIE SERVIZI SPA. Un affare al quanto misterioso visto che ci è stato sempre negato – dagli uffici comunali – copia del contratto. Dopo un’estenuante ricerca abbiamo trovato – tramite il web – delle slide a firma dell’architetto Arch.j Buffolino nelle quali vengono raccontate le meraviglie dell’operazione di esternalizzazione delle manutenzioni dei beni di proprietà comunale. Alla fine del contratto si sarebbe dovuta ottenere una RIDUZIONE DEI COSTI DIRETTI di circa il 20% anno, una RIDUZIONE DEI COSTI INDIRETTI di 7 unità in comando all’ATI (per un totale di circa 150mila euro l’anno) e la RIDUZIONE DEI COSTI PER LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA. Ovviamente l’operazione avrebbe dovuto garantire un netto miglioramento dei servizi manutentivi, con il contemporaneo soddisfacimento da parte dei cittadini. Abbiamo più volte segnalato alcune stranezze, come l’esplosione degli appalti manutentivi non inclusi nel regime di “Global Service”, così che i risparmi promessi probabilmente non sono stati mantenuti. D’altronde che qualcosa non sia andato per il verso giusto lo dimostra il fatto che l’attuale amministrazione ha deciso di utilizzare la modalità spezzatino, quindi non più un unico appalto di durata novennale, ma diversi appalti di durata minore. Veniamo finalmente al capitolo dei lavoratori coinvolti, di cui ignoriamo il numero e le mansioni, visto il silenzio calato sull’appalto, che ci ha fatto pensare ad una vera e propria “spy story”. Ebbene siamo concordi con i centristi per Formia circa il rischio che corrono i lavoratori. D’altronde siamo stati i primi a chiedere che negli appalti comunali si reintroducesse la clausola sociale, cioè l’obbligo di riassunzione di tutto il vecchio personale che – grazie al nuovo “nuovo codice dei contratti e degli appalti pubblici – a firma del governo Renzi – è passato dall’essere un obbligo all’essere una facoltà per le stazioni appaltanti, nel nostro caso il comune di Formia. Lo abbiamo fatto – nell’ottobre 2016 – per il nuovo bando di gara per “l’affidamento del servizio di gestione del procedimento sanzionatorio delle violazioni delle norme del codice della strada e di polizia amministrativa di competenza della polizia locale”. Il risultato è stato che né la maggioranza né l’opposizione ci hanno degnato di una risposta. Così come siamo stati tra i pochi ad intervenire pubblicamente per difendere le lavoratrici dell’asilo comunale che non sono state assunte dalla “cooperativa gialla” di Roma, nonostante gli obblighi contrattuali lo prevedessero allora e lo prevedono a tuttoggi. D’altronde parlando di lavoro abbiamo avuto modo in più occasione di indicare nella flessibilità, o meglio, nell’incertezza, uno dei maggiori problemi dei nostri tempi. In particolare, il sempre maggiore utilizzo di appalti da parte degli enti pubblici ha di fatto accentuato il rischio per i lavoratori di essere considerati un peso di cui scaricarsi. E noi da sempre siamo contro l’esternalizzazione dei servizi locali, proprio perché crediamo che sia uno strumento per demolire il lavoro e i lavoratori. Proprio per quanto riguarda i servizi manutentivi avevamo chiesto che ritornasse ad essere gestita direttamente dal comune e non appaltata a terzi. E anche in questo caso né la maggioranza né l’opposizione ci hanno degnato di una risposta. Le elezioni si avvicinano e tutti sono disposti a dire tutto e il contrario di tutto pur di apparire come i difensori del bene pubblico. Ora si tratta di capire cosa quali saranno le risposte provenienti dal palazzo. Da parte nostre crediamo sia opportuno un consiglio comunale che chiarisca la faccenda. Il futuro della nostra città non può essere ostaggio di una maggioranza che fa dell’arroganza il suo “modus operandi”. Nemmeno i nostri concittadini possono sottrarsi da tale responsabilità.

Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rinfondazione Comunista
Formia

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