Le bugie del governo Lega-5Stelle: Una pacchia per i ricchi e una fregatura per i lavoratori

In campagna elettorale hanno promesso di abolire la Fornero, peccato che ora abbiano deciso di cambiare le carte in tavola, dimostrando di avere poca dimestichezza con le promesse. Prima, infatti, hanno annunciato che si poteva andare in pensione con “quota cento” (somma tra anni d’età e contributi versati), poi sono passati a dire che occorrevano un minimo di 64 anni o 41 anni di contributi, ed infine hanno comunicato la fregatura finale, e cioè che la pensione così raggiunta verrà ricalcolata tutta con il contributivo, che in soldoni significa una riduzione della stessa del 9-10%.

Ma non finisce qui, perché per i lavoratori – soprattutto quelli a basso reddito – le fregature continuano.

Infatti, un altro provvedimento legislativo a cui il duo gialloverde tiene molto è l’introduzione della “Flax-Tax”, con la quale mantenere la promessa fatta alla parte più ricca della società di ridurgli le tasse.

Si parte da un dato: in Italia, secondo i dati OCSE e Banca d’Italia, il 5% più ricco possiede il 40% della ricchezza totale (con una ricchezza media di 1,3 milioni), il 20% più ricco ne possiede il 60%, mentre il 20% più povero non ha che lo 0,3% della ricchezza.

Da alcune simulazioni fatte le variazioni di imposta in funzione del reddito saranno le seguenti: nessun vantaggio per i redditi fino a 30mila euro; risparmio di 268 euro/anno per i redditi fino a 40mila euro; risparmio di 1.989 euro per i redditi fino a 50mila euro; risparmio di 8.917 per i redditi fino ad 80mila euro; risparmio di 15.866 per i redditi fino a 110mila; risparmio di 67.940 euro per i redditi fino a 300mila euro

Se ricordiamo che il 50% dei percettori di reddito da lavoro dipendente guadagna meno di 20.000 euro, possiamo definire questo accordo pura MACELLERIA SOCIALE! I redditi bassi e medi non ci guadagnano nulla o pochissimo, ma se una persona ha 300.000 euro di reddito annuo verserà 70mila euro di tasse in meno! UN ASSURDO CAPOVOLGIMENTO DEL PRINCIPIO CARDINE DEL DIRITTO TRIBUTARIO scritto nell’articolo 53 della Costituzione, che recita:“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.

Nel complesso, poi, la Flat-Tax porterà minori entrate per 50-60 miliardi annui, e questo significherà la distruzione del welfare, cioè i diritti sociali, quelli che sono già stati tagliati e di cui hanno bisogno le persone “normali”, ma di cui i ricchi possono fare a meno, perché tanto se li possono comprare!

Altro che Flat-Tax!!! È invece necessaria una patrimoniale sulle grandi ricchezze, che aumenti le risorse economiche da destinare a chi non ha nulla.

Anche l’introduzione annunciata del reddito di cittadinanza – così come annunciato dal ministro del lavoro pentastellato – non ci trova d’accordo in quanto per come è concepito diventa una forma di ricatto a danno dei cittadini, del tipo “prendere o lasciare”.

Di fatti, per aver diritto all’importo – fissato in un massimo di 780euro – è obbligatoria, per esempio, la “ricerca attiva del lavoro per almeno due ore al giorno” ma non viene spiegato chi, quando e soprattutto come si certificherà tale ricerca.

Inoltre chi lo percepisce dovrà accettare uno dei primi tre lavori che gli saranno eventualmente offerti, pena la revoca del contributo.

L’ultima versione prevede anche l’obbligo di rendersi disponibile per effettuare ogni settimana 8 ore lavorative gratuite di pubblica utilità da effettuare nel proprio Comune di residenza. Siamo insomma all’introduzione di nuove forme di corvée.

Rimane poi un mistero sul come verrà finanziato visto che l’introduzione della Flat-tax comporterà minori entrate per 50-60 miliardi annui per le casse dello Stato.

 

Circolo “ENZO SIMEONE”

Partito della Rifondazione Comunista

Formia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

oooerowerower