Manifesto selvaggio e tanto altro

Mancano meno di quindici giorni alle elezioni politiche e regionali e in giro per Formia sono già stati montati i pannelli su cui appiccicare i manifesti elettorali delle diverse forze politiche. Come tutti ben sanno anche quest’anno ogni spazio è ordinatamente assegnato ad un diverso partito. La giunta comunale ha da prima individuato gli spazi (DGC n.13 del 24 gennaio 2013) e poi li ha assegnati. Per le elezioni politiche con DGC n.34 del 5 febbraio 2013 (propaganda diretta) e DGC n.34 del 5 febbraio 2013 (propaganda indiretta). Il criterio stabilito è quello dell’ordine numerico attribuito alle candidature dall’ufficio elettorale regionale del Lazio (propaganda diretta), il criterio invece adottato per la propaganda indiretta non è dato sapere (probabilmente il sorteggio). Molti tabelloni sono sprovvisti di indicazioni circa il partito a cui lo stesso è riservato, lo stesso dicasi per i fiancheggiatori.

Ancora peggio per quanto riguarda le elezioni regionali, infatti solo in data 11 febbraio 2013, con la DGC n.34 abbiamo potuto appurare che la propaganda (diretta e indiretta) è stata disciplinata, tant’è che ancora oggi non è stato possibile trovare i tabelloni riservati ai partiti e ai fiancheggiatori. Probabilmente saranno istallati solo nei prossimi giorni.

Il ritardo è dovuto al fatto che la comunicazione circa l’elenco definitivo delle liste ammesse alle elezioni per la regione Lazio è pervenuta agli uffici comunali solo il 9 febbraio 2013. Forse qualcuno ci ha volutamente nascosto che la campagna elettorale proseguirà dopo il 24 e 25 Febbraio?

Ci chiediamo se non ci siano gli estremi per lo slittamento delle prossime elezioni regionali, vista l’impossibilità di poter svolgere la propaganda elettorale nei modi e nei tempi previsti dalla legge.

D’altronde ben altro è avvenuto in questo giorni.

Chiunque abbia attraversato Formia avrà potuto facilmente notare come i tabelloni elettorali (presenti) siano stati invasi da manifesti, ovviamente abusivi, di numerosi candidati, così come il manifesto selvaggio non ha risparmiato pensiline e muri, tanto meno i raccoglitori di abiti usati sparsi qua e là in giro per la nostra città.

E’ palese la violazione delle normative elettorali che disciplina la campagna elettorale.

Tra di essi possiamo annoverare Giuseppe Simeone (detto Pino) che si è candidato alle regionali del Lazio in quota Pdl (lo stesso ha fatto a Terracina), poi ancora di Aldo Forte, candidato alla camera dell’Udc, poi ancora di Enrico Tiero, candidato alla camera del Pdl, poi ancora Vito Romano, candidato alla regione Lazio per Rivoluzione Civile. La presenza tra gli abusivi di un candidato della coalizione alla quale ha deciso di aderire anche il nostro partito, ci impone una decisa condanna nei confronti del soggetto in questione, un obbligo morale soprattutto per noi che abbiamo sempre caratterizzato le nostre campagne elettorali in altro modo e mai per una volgare ostentazione del proprio potere.

Questo ci spiace moltissimo soprattutto quando uno dei principi a cui si ispira la nostra coalizione, è quello della legalità, ma d’altronde cosa aspettarsi da un politico che ha fatto del trasformismo un’arte?

Sappiamo che il comune di Formia si è già mobilitato per la rimozione dei manifesti elettorali legali, avendo visto per strada dipendenti comunali che si davano un gran da fare, ma siamo sicuri che come questi vengono coperti o rimossi ne spunteranno altri ancora.

Il vero problema è la totale impunità di costoro e l’immensa disponibilità economica di cui dispongono, che ci fa venire più di un sospetto. Ed allora è il caso che i candidati paghino pegno, mettendo mano al portafoglio.

Basterebbe applicare la legge 212/56, che prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da 103,00 euro a 1.032,00 euro, per l’affissione manifesti negli spazi destinati ad altre liste, da parte di persone che non hanno titolo oppure per l’affissione manifesti fuori degli appositi spazi.

Le Amministrazioni comunali, inoltre, sono tenute dal momento dell’assegnazione degli spazi per l’affissione dei manifesti elettorali, a provvedere a che i manifesti affissi fuori degli spazi autorizzati per ciascun partito politico o movimento siano tolti, nonché a rimuovere ogni altra affissione abusiva o scritta ovunque sia stata effettuata.

Le spese sostenute dal Comune per la rimozione del materiale di propaganda elettorale sono a carico dell’esecutore materiale e del committente responsabile (art. 15, legge 515/93 come modificato dall’art.1, comma 178, della legge n. 296 del 27.12.2006 – legge finanziaria 2007).

Agli elettori rimane il compito di punire chi pensa di trasformare delle normali elezioni nell’ennesima occasione per far parlare di “mala politica”.

Gennaro Varriale
segretario del circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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