La revoca di un finanziamento di 900mila euro: un bene o un male?

Apprendiamo dalla lettura dell’ultimo BOLLETTINO UFFICIALE che la REGIONE LAZIO ha revocato il contributo di € 900mila assegnato al Comune di Formia con deliberazione della Giunta regionale n. 528 del 11 novembre 2011. L’oggetto del finanziamento era il recupero di strutture esistenti per adeguarle all’erogazione di servizi sociali e attuazione di interventi di interesse sociale di rilievo per la Regione Lazio”.

Dalla successiva lettura della determinazione dirigenziale n. B03621/2013 apprendiamo che il finanziamento riguardava più precisamente il “Recupero di una porzione del complesso immobiliare Seven-Up per la realizzazione di un servizio di comunità alloggio rivolto ad adulti con disabilità”. Triennale l’impegno di spesa: € 450mila (2013), €.180mila (2014) e €.270mila (2015).

Sulla ex discoteca Seven-Up – situata all’interno del Parco regionale Riviera d’Ulisse – sono stati spesi fiumi di inchiostro su progetti faraonici, frutto più del narcisismo di chi ha governato la nostra città per oltre un ventennio che di una reale risposta ai bisogni della nostra città. Per i pochi che non lo sanno e i tanti che fanno finta di non saperlo, si tratta dei locali che il fondatore del clan dei casalesi, Antonio Bardellino, aveva trasformato in un’occasione di arricchimento per sé e i suoi sodali.

La struttura e il terreno fu acquistato successivamente dal Comune per la cifra di 700 milioni di vecchie lire e – a detta dell’ex-sindaco Bartolomeo – doveva diventare un enorme centro congressuale, tant’è che venne bandito un concorso di idee. Un fiore all’occhiello della nostra città. Un bene camorristico che veniva messo al servizio della collettività. Ovviamente – come in tutte le farse formiane – non se ne fece nulla.

Successivamente (nel 2012) su iniziativa dell’allora assessore regionale ai Servizi Sociali, Aldo Forte, vennero – o ci venne fatto credere – stanziati per circa 3 milioni di euro per la realizzazione di un centro di cura e assistenza per le persone tossico-dipendenti, centro che invece inizialmente era stato localizzato presso l’ex-colonia di Donato.

Ora scopriamo invece che una parte di esso doveva diventare un alloggio rivolto ad adulti con disabilità – non sappiamo chi lo ha deciso – e che nemmeno questo sarà possibile a causa del mancato avvio dei lavori.

Speriamo solo che con la revoca del finanziamento regionale si possa essere ai titoli di coda di un modo di fare politica che sicuramente a breve termine, porta voti e potere, ma che a lungo termine invece danneggia irrimediabilmente quanti sperano di veder migliorata la propria vita grazie alla possibilità di poter usufruire di servizi di eccellenza ed invece si trova a vederseli negati per l’incapacità di una classe politica priva di progettualità e senza nerbo.

Lo confermano le tante opere pubbliche annunciate e mai realizzate e quelle realizzate ma mai rese fruibili. Concludiamo con una buona notizia: pare che la regione Lazio abbia comunque deciso di salvare 360mila, che quindi rimangano nella disponibilità del comune di Formia. Speriamo solo che vengano spesi in maniera intelligente.

Circolo “ENZO SIMEONE”

partito della Rifondazione Comunista

Formia

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