Le assenze pesano come macigni

Durante il convegno sulle mafie, che si è svolto sabato 29 settembre a Formia, organizzato dall’associazione Caponnetto insieme ad altre realtà associative che della lotta alla mafia hanno fatto il loro motivo di vita, abbiamo dovuto registrare la totale assenza delle istituzioni locali, assenti sia il sindaco Forte che gli uomini della sua giunta, ma anche l’opposizione.

L’unico a far capolino è stato il consigliere Augusto Ciccolella, mentre abbiamo potuto riscontrare la presenza di esponenti dell’associazione “L’altra Formia” e della Rete dei valori.

Eppure avrebbero avuto tutti da imparare dai relatori intervenuti, in particolare Arturo Gnesi sindaco di Pastena, piccolo comune del frusinate, il cui intervento ha avuto il merito di ribadire quanto la trasparenza degli atti della pubblica amministrazione sia indispensabile per il contrasto alla camorra, che proprio dall’opacità con la quale viene gestita la cosa pubblica trae linfa vitale per dare forma ai suoi piani criminali.

Evidentemente la lotta alla criminalità organizzata non è, e non sarà, una priorità di chi siede nell’assise comunale e che probabilmente si candiderà alle prossime elezioni comunali per guidare la nostra città.

Abbiamo invece potuto apprezzare, da parte del pubblico intervenuto composto da una maggioranza di non formiani purtroppo, il calore con il quale è stato accolto l’intervento di Nello Trocchia, un giovanissimo scrittore e giornalista de Il Fatto Quotidiano e dell’Espresso, che ha voluto invece incentrare il suo intervento sulla situazione criminale del Lazio, in particolare delle nostre terre, attaccando duramente la commistione, a vario titolo, tra la criminalità organizzata e la politica locale, segnalando, inoltre, il degrado morale in cui versano le nostre istituzioni, in particolare sottolineando lo scandalo sulla gestione dei soldi pubblici che ha colpito la maggioranza di centrodestra che ha governato la regione Lazio, tanto grave da obbligare alle dimissione il presidente Polverini.

A noi personalmente è piaciuto moltissimo l’intervento Ciro Corona presidente dell’associazione anticamorra di Scampia, che con la sua testimonianza ha voluto donarci un messaggio di speranza, raccontando delle tante difficoltà che hanno incontrato nel loro progetto per combattere la piaga dell’abbandono scolastico da parte dei minori, molti dei quali figli di persone che hanno problemi con la giustizia.

Il messaggio che ha voluto lanciare è chiaramente quello che è necessario mettere in campo tutte le energie e le risorse possibili per strappare i ragazzi dalla strada, in modo che non si possano trasformare nei camorristi del futuro.

Rimane l’amarezza per delle assenze irresponsabili, frutto probabilmente dell’assenza di qualsiasi volontà oppositiva al fenomeno criminale.

Molti stoltamente pensano che i soldi non hanno né colore e né odore e che quindi è possibile accettare anche quelli dei criminali, lasciando altresì soli chi da anni combatte il crimine a rischio della vita.

Se fossimo noi dei camorristi avremmo tirato un sospiro di sollievo nel sapere di quanto poco importi a chi governa la nostra città la loro presenza sul territorio, significando con la loro assenza la sottovalutazione del danno che arrecano la presenza dei referenti delle maggiori organizzazioni criminali, errore che fortunatamente altre istituzioni, quali ad esempio la magistratura, non hanno mai fatto.

Ed allora tocca alla parte sana della città rimboccarsi le maniche, perché è chiaro che la politica formiana è sorda alle richieste di legalità e di trasparenza che vengono dal basso, avendo perso la politica istituzionale tantissime occasione per impegnarsi seriamente a combattere la criminalità organizzata, un fenomeno che i tantissimi arresti operati dalle forze dell’ordine negli ultimi anni hanno dimostrato che non va invece sottovalutato.

Gennaro Varriale
Segretario del Circolo “Enzo Simeone”
Partito della Rifondazione Comunista
Formia

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