I finanziamenti pubblici alla chiesa? Quanti ne vuoi

Avvolti come siamo nella calura estiva, più di qualcuno aveva probabilmente sperato che passasse inosservata la delibera n.277 del 09 agosto 2012, con la quale la giunta comunale di Formia ha deliberato di finanziare, tramite fondi provinciali, le seguenti manifestazioni religiose: 15mila euro per i festeggiamenti di S.Erasmo (il contributo verrà erogato direttamente alla Parrocchia di S.Erasmo), 8mila euro per i festeggiamenti di Don Bosco (il costo delle luminarie) ed infine 7mila euro per i festeggiamenti di S. Giovanni (il costo delle luminarie). In quest’ultimo caso, il comune di Formia si riprende i 7mila euro che aveva anticipato con la delibera di giunta comunale n.124 del 31/05/2012.

Le motivazioni che giustificano tali contributi sono nella premessa della delibera: che nei principi generali dello Statuto Comunale viene riconosciuta l’esigenza di promuovere, favorire ed indirizzare l’attività dei soggetti pubblici e privati per lo sviluppo sociale, culturale, sportivo ed economico della collettività; che il Comune ha facoltà di intervenire a sostegno di tali attività con contributi, sussidi e vantaggi economici comunque attribuiti per iniziative idonee a favorire lo sviluppo sociale della comunità; che l’Amministrazione comunale, al fine di mantenere vivi nelle nuove generazioni i tradizionali festeggiamenti patronali, contribuisce annualmente al sostegno alle spese sostenute per i festeggiamenti. I fondi stanziati sono frutto del protocollo d’intesa sottoscritto in data 05/06/2012 tra il Comune di Formia e la Provincia di Latina “Sostegno per le festività patronali”, con il quale la Provincia di Latina ha concesso al Comune di Formia un contributo di € 30.000,00 da utilizzare per le varie manifestazioni programmate che avrebbero avuto luogo nell’ambito delle feste patronali per l’anno 2012, così come poi è avvenuto.

Gli enti locali non sono mai di manica corta quando si tratta di finanziare l’operato della chiesa, ma anche quando si tratta di accollarsi le ristrutturazione degli edifici di culto non scherzano.

Ad esempio i lavori di restauro della cappella di S. Probo, situata all’interno della Chiesa di Sant’Erasmo a Castellone. Gli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza sono stati finanziati dalla Provincia di Latina per un importo di € 55.000, ma prima ancora erano stati finanziati i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria che sono stati realizzati nei mesi scorsi sull’intera struttura di Sant’Erasmo.

Ma non finisce qui, infatti per dovere di cronaca non possiamo non ricordare: I lavori di restauro della chiesa di San Giovanni, di cui però non siamo riusciti a recuperare né i costi né l’ente pubblico che li ha finanziati, ma crediamo di non sbagliare se quantifichiamo nell’ordine di circa mezzo milione di euro; i lavori di restauro della chiesa di Santa Teresa, con costi, anche in questo caso, quantificabili nell’ordine di mezzo milione di euro; sarebbe carino sapere con quali e quanti soldi è stata costruita la nuova chiesa di Penitro; oppure ancora chissà quanto sarà costato il restauro della chiesa di San Luca di Maranola effettuato dalla sovraintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Lazio.

Senza dimenticare, poi, gli affidamenti di immobili di proprietà pubblica, ultimo in ordine di tempo la concessione per l’utilizzo a fini ricreativi di una parte dell’edificio che si trova all’interno del parco “De Curtis”, alla parrocchia della Resurrezione. Forse è proprio la stessa che ha ricevuto dalla provincia di Latina 15mila euro come finanziamento per un centro estivo per integrazione per disabili, all’interno del “bando per la concessione dei benefici economici per le attività a valenza sociale”.

Insomma, la politica “che conta” si schiera compatta per continuare ad alimentare il pozzo senza fondo dei finanziamenti pubblici che vengono regalati alla chiesa. E siamo sicuri che non finisce qui, le elezioni comunali si avvicinano e quindi probabilmente interventi del genere aumenteranno, con i due schieramenti che vanno per la maggiore pronti a promettere alla chiesa mare e monti, pur di accaparrarsi il voto dei fedeli. Eppure ci sarebbero tante cose da fare invece di tentare di ingraziarsi la chiesa. In questi abbiamo assistito alla totale assenza di politiche giovanili nel territorio; all’esplosione della disoccupazione che vede migliaia di lavoratori espulsi dal mondo del lavoro; all’esplosione della povertà con migliaia di famiglia ridotte sul lastrico, in assenza di qualsiasi sostegno se non le briciole; alla conquista del tessuto economico della nostra città da parte della criminalità; ai cittadini abbandonati nella loro ormai decennale battaglia contro Acqualatina ed alla contemporanea assenza di un percorso coerente finalizzato alla ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici; ad una seria politica di difesa del territorio dall’attacco della speculazione edilizia; alla messa in sicurezza degli edifici pubblici esistenti; allo sviluppo di una moderna mobilità; alla crisi del turismo, sempre più agonizzante.

Peccato che le soluzioni di questi problemi non sembrano essere tra le priorità di molti tra quelli chi si apprestano a chiedere il voto ai cittadini di Formia.

Gennaro Varriale
segretario del Circolo “Enzo Simeone”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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