TORRENTE RIO FRESCO: TRA INQUINAMENTO ED OPERE DI “PROTEZIONE”

Il torrente Rio Fresco è un corso d’acqua perenne che nasce nei pressi dell’abitato di Maranola e che attraversa trasversalmente la città di Formia lambendo i quartieri di Scacciagalline, via Ferrucci, via delle Fosse e sfociando in mare nei pressi di Piazza Risorgimento.

Da sempre il torrente è stato fonte di approvvigionamento d’acqua per gli usi più disparati; ha costituito parte della linea difensiva borbonica durante la Battaglia di Mola, prima che le truppe Piemontesi di Cialdini stringessero d’assedio Gaeta.

Negli anni la città vi si è sviluppata attorno sostanzialmente soffocandolo, non è stata applicata alcuna fascia di rispetto, consentendo l’edificazione fino a ridosso dell’alveo, cementandone ampie zone, confinandolo tra i muri di recinzione delle proprietà private e tra i cumuli di detriti prodotti dalle due industrie di laterizi che erano attive a Formia, inoltre il suo corso è diventato una diffusa area di degrado, visto che è diventato sversatoio di rifiuti di ogni genere: dagli scarichi fognari abusivi ai veri e propri rifiuti solidi, visto che a qualcuno pesa andare a gettare l’immondizia, tanto meno differenziarla. Ma l’acqua, si sa, segue le sue regole, non quelle degli amministratori scellerati, degli speculatori e degli incivili, tant’è che da qualche anno, il torrente, durante le sue piene, attiva svariati fenomeni erosivi, che, in condizioni normali sarebbero fisiologici, ma con gli edifici a ridosso dell’alveo diventano emergenziali.

Quindi sono state realizzate delle opere di messa in sicurezza e riqualificazione dell’alveo nelle zone di Scacciagalline e via delle Fosse: provvedimenti corretti se non si tiene conto che siamo a Formia ed ogni cosa è figlia dell’improvvisazione ed ha sempre il taglio dell’emergenza e della gentile concessione del Sindaco Forte, in modo da sfruttare ogni occasione per trasformare l’emergenza in voti. Che le opere siano figlie dell’improvvisazione si è visto il zona Scacciagalline, dove l’anno scorso sono le pietre sapientemente poste sono rotolate fino a mare.

Figlie dell’improvvisata emergenza sono anche le opere realizzate in corrispondenza delle case popolari di via Delle Fosse, dove l’acqua stava erodendo l’argine in corrispondenza di una brusca curva, mettendo a rischio la sicurezza gli edifici nelle immediate vicinanze e provocato il crollo di alcune piccole strutture. In questa occasione i lavori sono stati eseguiti usando la prassi della “somma urgenza”, realizzando una discutibile briglia soggetta ad ostruzioni (Foto 1) ed opere di stabilizzazione dell’alveo finalizzate ad evitare lo scalzamento del muro di sostegno che materializza l’argine (Foto 2) e sappiamo con quale solerzia il nostro infaticabile Sindaco “tuttologo” abbia seguito i lavori (Foto 3).

Peccato che la somma urgenza abbia portato alcuni effetti collaterali alle case popolari che non si sono riparati con la stessa urgenza applicata in altri casi: in primo luogo i lavori sono stati eseguiti lo scorso autunno e da allora la strada di accesso alle case popolari è stata semidistrutta dal passaggio dei pesanti mezzi d’opera senza che qualcuno se né sia preoccupato (Foto 4), per cui ci viene da pensare che gli abitanti delle case popolari vengono, al solito considerati come dei cittadini ghettizzati, buoni solo quando c’è da chiedere il voto; in secondo luogo, visto che il corso d’acqua come già accennato, è diventato discarica e fogna a cielo aperto, rifiuti e liquami di ogni genere si accumulano a ridosso della briglia generando una pozza maleodorante, a dimostrazione del fenomeno, generando una situazione di oggettivo disagio per gli abitanti delle case popolari, che in questo caso si vedono danneggiati dalla inciviltà dei loro concittadini (Fig. 5).

In ogni modo il problema dell’erosione di questo tratto di torrente non è stato risolto, ma si è semplicemente spostato immediatamente più a monte, dove c’è un’altra brusca curva. L’acqua sta progressivamente erodendo il terreno alle spalle dei gabbioni, dato che si è deciso di interromperli appena prima della curva minacciano questa volta le case popolari. Forse si sta aspettando una ulteriore emergenza in modo che il sindaco Forte possa ergersi a salvatore ?

Gennaro Varriale
segretario del Circolo “Enzo Simeone”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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