La crisi dello smaltimento dei rifiuti: l’amara realtà. Le nostre proposte

Il problema dei rifiuti è gravissimo, lo dimostra la spasmodica ricerca di discariche per il conferimento di rifiuti di cittadini apparentemente ignari, tranquillamente adagiati sull’orlo del baratro.

La crisi è legata alla sovrappopolazione ed al consumo di territorio, che da un lato aumentano la quantità di rifiuti, dall’altro sottraggono risorse per la rigenerazione dell’ambiente. Un dato significativo, ad evidenza dello squilibrio in atto, è l’impronta ecologica degli abitanti – area terrestre e marina biologicamente necessaria per produrre e/o assorbire le risorse impiegate pro-capite – attualmente elevatissima, superiore a quella disponibile. In Italia si parla di 4.2 ettari di impronta per abitante contro 1 ettaro di biocapacità dell’ambiente.

Questo dato comporta una radicale e tempestiva modifica del proprio stile di vita, che passa anche attraverso una rivoluzione nel sistema di produzione e smaltimento dei rifiuti, le cui quantità appaiono oggi ancora eccessive rispetto alle possibilità. A Formia nel 2011 sono stati prodotti 562 Kg di rifiuti per abitante per anno.

Bisogna dare atto a quest’amministrazione che ha sempre dichiarato il proprio impegno ad elevare il livello di raccolta differenziata. Tuttavia oggi siamo ben lontani dalla percentuale del 65% di raccolta differenziata che la legge impone di ottenere entro il 31/12/2012. Ragion per cui ci sarebbe da aspettarsi l’invocazione dell’ulteriore sforzo verso il tanto atteso traguardo, invece di scoprire che la realtà è diversa dalle previsioni. Disastrosa.

Nei giorni scorsi, il 22 Maggio 2012, il consigliere Vincenzo Forte, presidente della commissione Ambiente del comune di Formia, ha lanciato un appello “a quei cittadini che non rispettano il sistema di raccolta differenziata e gettano i rifiuti per strada e chiede maggiori controlli”. Denunciando l’esistenza nel centro urbano (via dei Carmelitani e via Lavanga) di cumuli di buste e sacchetti depositati a terra in ore notturne che formano “Vere e proprie discariche a cielo aperto che creano impatto ambientale e producono degrado igienico”. Addirittura “nelle aree periferiche di Penitro, Santo Janni e Gianola si arrivano a bruciare finanche i cassonetti”.

La denuncia del “fenomeno del rifiuto selvaggio” che – a detta dello stesso – “sta assumendo dimensioni non controllabili” è la dimostrazione della inadeguatezza dell’amministrazione nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti.

Un anno fa, le dichiarazioni Forte sembravano di tutt’altro avviso. Il 28 gennaio 2011 il sindaco annunciava la creazione di una “TASK FORCE” di “GUARDIE ECOLOGICHE” ovvero accertatori ecologici, meglio “SENTINELLE AMBIENTALI”, con il compito di controllare lo smaltimento della nettezza urbana in maniera differenziata e potranno elevare sanzioni in caso di violazione delle relative norme. Il Comune di Formia – primo in provincia – si è fatto promotore di un corso di formazione per Guardie ecologiche ovvero agenti accertatori nel comparto dei rifiuti e nel controllo del territorio contro i fenomeni di degrado urbano. I partecipanti alle sei lezioni (otto, tra dipendenti comunali e personale AMA al tempo, Latina Ambiente oggi, domani chissà) avrebbero ricevuto la qualifica di «accertatori», con funzioni di controllo di violazioni ed illeciti.

Nelle previsioni, gli “agenti speciali”, le “sentinelle ambientali” dovevano «vigilare sulla pulizia delle strade, sul corretto conferimento dei rifiuti nei cassonetti della differenziata nelle ore e nei giorni stabiliti, evitare l’abbandono di rifiuti ingombranti in strada. Oltre a sanzionare i cittadini negligenti; anche con il compito di informare le persone su ciò che si può fare e non si può fare con i rifiuti in città». Addirittura il consigliere Vincenzo Forte, assicurava che : «… Il personale accertatore che pattuglierà la città sarà dotato di divisa e di cartellino di identificazione».

L’intervento trionfalistico del sindaco si aggiungeva a quello del 5 gennaio 2011 di Giuseppe Di Nitto, coordinatore cittadino dell’Udc, esultante per il risultato del 30% di raccolta porta a porta raggiunto a Formia e dichiarava la sua soddisfazione per l’assegnazione al comune del contributo provinciale di € 158.760 dell’assessorato provinciale all’ambiente.

Ora, ci domandiamo e chiediamo, dove sono finite le guardie ecologiche ed i contributi ricevuti, se siamo costretti ad assistere ad impotenti dichiarazioni in cui ci si lamenta per il fenomeno del “rifiuto selvaggio”? Evidentemente la tanto sbandierata “task force” deve essere rimasta nel libro dei sogni del sindaco, e cosi la campagna informativa che avrebbero dovuto condurre, considerato come il materiale informativo sembra essere lo stesso del 2008. Sul sito, però, sono consultabili i dati sulla raccolta differenziata -fatto positivo – ché consentono di prendere coscienza sui risultati ottenuti e su quelli da raggiungere.

Dall’analisi dei dati si osserva che il 32% di raccolta differenziata, è ottenuto dalla raccolta dei rifiuti indifferenziati – che sono il 67% del totale differenziato – che rappresenta la parte meno nobile ed il nuovo nome del rifiuto tradizionale. Mentre la raccolta dell’organico è al 16%, e le altre frazioni quali: carta, plastica ed alluminio hanno percentuali dell’ordine del 2%.

Dal 32% al 65% la strada è lunga ed il lavoro da fare è ancora molto, ragion per cui, invece di uno sfogo, c’era da aspettarsi l’annuncio di ulteriori provvedimenti tra cui, ad esempio, quello della Delibera G.C. n°90 del 26/04/2012 “Attivazione progetto sperimentale di compostaggio domestico. Approvazione avviso/bando per l’assegnazione delle compostiere”, in totale 50, a cittadini in possesso di un’area pertinenziale minimo di 20 mq. Molto importante in quanto, oltre ad aumentare la frazione organica recuperata, riduce il volume di rifiuto lavorato ed il consumo di energia collegato al trattamento. Oppure l’annuncio di una campagna informativa che pubblicizzi la novità nella raccolta, tra cui la possibilità dal 1 Maggio 2012 di smaltire con la plastica le stoviglie usa e getta plastificate, adeguatamente pulite dai residui organici, ad eccezione delle forchette.

Il risultato del 65% di raccolta è solo un passaggio intermedio, la nostra proposta è “Rifiuti zero!”. Vale a dire l’adesione del Comune di Formia alla campagna “rifiuti zero” (http://www.zwia.org, http://www.rifiutizerocapannori.it) da avviare attraverso l’attuazione di dieci importanti passi: 1. Separazione alla fonte dei rifiuti. 2. Organizzare una raccolta differenziata “porta a porta”. 3. Compostaggio. 4. Riciclaggio. 5. Riduzione dei rifiuti. 6. Riuso e riparazione. 7. Tariffazione puntuale. 8. Recupero dei rifiuti. 9. Centro di ricerca e riprogettazione. 10. Azzeramento rifiuti.

Sicuramente non è un obiettivo facile da raggiungere, ma necessario, se si vuole scongiurare la crisi ed i problemi di ordine ambientale e criminale che lo scriteriato modo di produzione e consumo capitalistico, il folle smaltimento dei rifiuti, l’esaurimento delle discariche in esercizio, domani presenterà anche alle nostre porte. Per queste ragioni è necessario l’impegno di tutti ed una maggiore attenzione e trasparenza sui diversi passaggi del ciclo dei rifiuti. A tal proposito facciamo appello all’amministrazione comunale affinché illustri ai cittadini i risultati in termini di riciclo e riuso dei materiali raccolti.

Sul nostro sito www.rifondazionecomunistaformia.it presto sarà disponibile materiale informativo sulle buone pratiche della raccolta differenziata.

Gennaro Varriale
segretario del Circolo “Enzo Simeone”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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