Il Porto Ranucci tra evento storico e grave danno ambientale

Una cosa è certa. Il porto turistico più che essere quel grande evento storico e agognato motore di sviluppo per l’intero territorio, così come ci è stato raccontato, è una vera e propria spada di Damocle che incombe minacciosa sulla costa di Formia e sui suoi abitanti. E’ però l’intero litorale laziale ad essere in pericolo, infatti nei prossimi anni verranno realizzate in 13 località opere a mare, divise tra porti e approdi turistici, che porteranno complessivamente il numero di posti barca in regione a 17.460. Con un ulteriore aggravante: l’assenza di un piano dei porti, che ha un significato chiaro: ogni amministrazione comunale va per proprio conto, alla faccia di quanto ci viene continuamente ripetuto sulla necessità di fare squadra.

Distribuite su nove nuovi approdi: 1) Foce del Marta (Tarquinia) 2) molo Matteuzzi (Civitavecchia) 3) La Frasca (Civitavecchia), 4) Fosso dell’Arrone (Fiumicino), 5) Fosso di Pratica di Mare (Pomezia), 6) Nettuno, 7) Lago Lungo (Sperlonga), 8) Marina di Castellone (Formia), 9) Foce del Garigliano (Minturno)) e quattro ampliamenti: 1) Canale dei Pescatori (Roma); 2) Porto Badino (Terracina); 3) Canale Sant’Anastasia (Fondi); 4) darsena San Carlo (Gaeta). Gli aspetti critici di questa estesa attività edilizia sulle coste causerà una vera e propria alterazione degli ecosistemi (fauna e flora), a causa dei nuovi apporti inquinanti, dovuti alla variazioni del regime delle correnti sul litorale.

L’erosione costiera – che nel Lazio coinvolge una lunghezza di costa sempre crescente circa 80 km su 360 totali di costa – risente moltissimo del fattore antropico, in particolare sia dell’incremento dell’urbanizzazione della costa con distruzione delle aree dunali (che costituisce una riserva naturale di sabbia per la compensazione di eventi estremi), sia della realizzazione di opere rigide nei pressi della battigia (muri di contenimento, scogliere, ecc.) legate all’incremento delle affluenze turistiche con nuova richiesta di aree per le attività balneari, molto spesso realizzate senza alcuna autorizzazione (e forse solo dopo condonate).

L’intensità del fenomeno ha reso necessario numerosi e sempre più consistenti interventi di dragaggio e ripascimento su tutto il litorale laziale. Anche Formia è stata interessata da un attività di questo tipo nel 2007 con un volume di circa 506mila mc di sabbia apportato al litorale. Se si considera che il costo medio dell’operazione di dragaggio vale circa 10mila Euro a metro cubo, si ha una prima idea del costo che comporterà la difesa della linea di costa contro i fenomeni di erosione. Ovviamente tutto a carico dei cittadini. Le dimensioni assunte dalla nuova portualità, insieme a quelle dell’erosione e dei ripascimenti, sono spaventose e generano preoccupazione, specie se si considera cosa potrebbe significare la consistente riduzione di superfici per la balneazione , prima per noi cittadini e poi per l’economia turistica della nostra provincia. Ultimamente anche il segretario provinciale del partito democratico, è intervenuto sul tema della portualità ammettendo la necessità una moratoria sulla realizzazione dei nuovi porti turistici, in modo da dare tempo a che si facciano le verifiche tecniche del caso per valutare gli effetti di questi moderni «ecomostri».

Saremmo ben lieti della novità – da non sottovalutare, vista la fonte autorevole – se non fosse che “l’ecomostro” che minaccia la nostra città sarà realizzato su iniziativa di un autorevole esponente del Partito Democratico capo del raggruppamento «Marina di Cicerone SpA», costituita da Gruppo Ranucci Partecipazioni e Finanziaria di Roma, Impresa Pietro Cidonio di Roma e da Sacen di Napoli. Non sappiamo se la storia “politica” del dott. Raffaele Ranucci abbia avuto qualche influenza in questa scelta. Sebbene un ragionevole dubbio sorge se si considera che dal 2005 è stato Assessore regionale allo Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo nella Giunta Marrazzo. Fino al 2007 quando ha lasciato l’incarico per diventare Amministratore delegato di Trambus SpA, la società di trasporto pubblico locale più grande d’Italia, su nomina del allora sindaco di Roma Walter Veltroni (Pd). Dal 2008 è Senatore della Repubblica e vicepresidente della relativa commissione Lavori pubblici sempre nelle file del partito Democratico, così come descritto nella scheda pubblicata sul sito del “Senato”. Sicuramente, sarebbe interessante capire, visto che di nuovi porti parla il segretario provinciale del Partito Democratico, se la moratoria varrà anche per quelli in fase di realizzazione, come ad esempio il realizzando della città di Formia.

Perché sarebbe veramente “strano” se l’unico a salvarsi, dalle attenzioni del segretario Forte, fosse proprio quello targato PD. Dispiace che l’allarme lanciato dal PD provinciale cada nel silenzio dei circoli di Formia, sebbene c’era da aspettarselo visto come gli esponenti istituzionali, primo tra tutti l’allora sindaco Bartolomeo, abbiano sempre sostenuto l’opera, adoperandosi affinché la stessa venisse approvata comunque.

La chiarezza, inoltre, da sempre invocata a gran voce in maniera bipartisan, intanto inizia ad apparire un lusso. Prendiamo ad esempio il diniego posto dalla società Marina di Castellone alla nostra richiesta di accesso agli atti relativa proprio al Porto Turistico, con la quale poter entrare in possesso di una copia cartacea dell’intera documentazione e comunicataci in data 13 Luglio 2011, per tramite del settore Urbanistica ed Edilizia del comune di Formia.

La motivazione è che il procedimento è ancora in itinere ed è quindi possibile solo una semplice visione degli atti, anche qui parziale perché sono esclusi gli elaborati che presentano soluzioni tecnologici all’avanguardia. Ma andiamo avanti, infatti quasi contemporaneamente alla prima è partita una seconda missiva, questa volta indirizzata alla regione Lazio, per tramite del nostro consigliere regionale Peduzzi, con la quale chiedevamo la stessa cosa: una copia degli atti. La risposta della direzione regionale trasporti, datata 18 luglio 2011, è che tale documentazione è da chiedersi al sindaco del comune di Formia e si aggiunge, poi, alla fine della lettera: «Si informa che allo stato attuale la Conferenza (n.d.a. di Servizi) risulta sospesa in attesa della presentazione del progetto definitivo da parte del della società Gruppo Ranucci S.r.l.».

Saremmo grati al sindaco Forte se volesse spiegarci come mai, ci pare di capire, si sia ancora lontani dal raggiungere il tanto agognato traguardo, per cui si è speso tantissimo. E soprattutto perché invece secondo lui era tutto già bello e pronto, tanto da affrettarsi ad organizzare una presentazione pubblica? Evidentemente qualcosa non quadra.

In ultimo: lungi da noi dall’intervenire nel dibattito interno di un partito che non è il nostro, ma chiediamo che sia fatta chiarezza in merito alla posizione del partito democratico nei confronti della tutela della costa e portualità, diviso come appare tra la linea neo – ecologista del suo segretario provinciale e la linea filo imprenditoriale dei suoi illustri rappresentanti ed esponenti locali.

(Vogliamo ringraziare Legambiente, in quanto i dati citati nel nostro articolo sono stati presi dal Rapporto 2010 di Goletta Verde. A loro va tutto il nostro sostegno e ringraziamento, per la meritoria opera di divulgazione circa il pericolo a cui vanno incontro le nostre coste a causa del virus “cemento” che ha infettato i nostri amministratori)

Gennaro Varriale
segretario del circolo “Enzo Simeone”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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