Rifiuti, vogliamo fare la fine di Latina, Terracina, Minturno e Gaeta?

E’ questa la domanda che ci siamo posti leggendo le cronache giudiziarie degli ultimi mesi.

Nel capoluogo pontino la gestione dei rifiuti è stata affidata alla Latina Ambiente S.p.A., società a prevalente capitale pubblico, che nonostante sul proprio sito internet si vanti di essere “limpida come il vetro” è stata al centro di numerose critiche sia da parte delle opposizioni che della maggioranza di centrodestra, che per assurdo è stata la paladina dell’operazione di privatizzazione del servizio rifiuti a Latina. Una gestione che ha comportato un esplosione delle tariffe ed una gestione allegra degli appalti concessi senza gara, tant’è che intervenuta, già nel 2009, la procura della Repubblica di Latina. Le ipotesi di reato sono stati abuso d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture e l’inadempimento di contratti di pubbliche forniture.

Non pago il centrodestra pontina ha voluto riprovarci a Terracina dove il servizio di gestione dei rifiuti è stato ceduto alla Terracina Ambiente spa, tra cui i soci ritroviamo oltre al comune di Terracina, anche il gruppo «Unendo» che detiene il 49% delle quote della mista e che anche socio di minoranza nella società «Latina Ambiente» che tanto danno ha fatto nel capoluogo pontino (Novembre 2010). La società ormai indebitata fino al collo, ha subito il sequestro preventivo delle azioni dal Tribunale di Latina nel mese di febbraio 2011, con l’accusa di truffa e frode in pubbliche forniture come la sua gemella latinense. La qualità del servizio non è stato mai motivi di vanto, anzi le lamentele hanno sempre superato il livello di guardia.

Nell’ottobre 2010 è invece esploso il caso “Ego-Eco”, la società di Cassino che gestisce, a tutt’oggi, i rifiuti nella città di Minturno. Con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode in appalto pubblico e alla truffa sono finiti agli arresti sette persone, tra cui il consigliere regionale Pdl Romolo del Balzo che, secondo la procura della Repubblica di Latina, avrebbe avuto rapporti diretti con la Ego Eco e avrebbe, dal 2006 ai primi mesi del 2010, favorito la società consentendole di ricevere somme maggiorate rispetto al servizio reso per l’amministrazione.

Ed infine è da pochi mesi che sempre la procura della Repubblica di Latina, nella persona del sostituto procuratore, Giuseppe Miliano, ha aperto un fascicolo sulla gestione dei rifiuti nella città di Gaeta. Anche qui l’ipotesi è quella di truffa in danno dello Stato e frode in pubbliche forniture. Il comune aveva cumulato un debito di oltre tre milioni di euro nei confronti della De Vizia, la società che ha vinto l’appalto per la gestione dei rifiuti proprio nella città rivierasca. Nonostante che segretario generale del Comune, con una lunga relazione, aveva evidenziato che la stessa De Vizia spa era da ritenersi inadempiente e che chi avrebbe dovuto controllare non lo aveva “purtroppo” fatto.

Vogliamo essere la quinta gestione privata del servizio di gestione dei rifiuti a finire sotto l’occhio del ciclone? Perché questo è il nostro destino se dovesse andare in porto il piano del sindaco Forte che nasconde le sue vere intenzioni dietro ad una bugia, cioè che è la legge che gli impone la privatizzazione del servizio.

Due esempi che ci aiutano a smentirlo. Il primo viene dalla regione Lazio, in cui non solo l’Udc è entrato in maggioranza ma è anche riuscito ad imporre la presenza di suo figlio Aldo all’interno della giunta, come assessore alla politiche sociali. Sabato 07 Maggio la presidente Polverini ha annunciato la costituzione della Lazio Ambiente, una società al 100% pubblica che acquisirà il Consorzio Gaia, riconoscendole un ruolo strategico nell’ambito della pianificazione regionale in materia di gestione dei rifiuti, di efficienza e recupero. E quindi pubblico non è solo possibile ma anche la volontà esplicita del centrodestra, di cui è alleato il nostro sindaco.

Il secondo esempio viene dal piccolo comune di Roccagorga, che ha scelto di affidarsi ad un’azienda speciale per erogare servizi pubblici quali, ad esempio la farmacia comunale, i servizi sociali, gli asili nido ed infine la raccolta differenziata.

Signor sindaco quale il vero obiettivo che si nasconde dietro la sua scelta di imporre alla sua maggioranza la privatizzazione del servizio “rifiuti”. E’ sicuro che la nuova società non diventerà l’ennesimo mostro? Siamo davanti ad un’assurda ipotesi che metterà in ginocchio la nostra città senza alcun motivo evidente. Quale fine faranno i dipendenti della società? Saranno tutti riassunti? Oppure? E soprattutto quale sarà il futuro dei dipendenti comunali distaccati presso l’attuale gestore?.

Noi, insieme a numerose realtà sociali e partitiche, quali Sinistra Ecologia e Libertà, Sud Pontino Social Forum, Partito Comunista dei Lavoratori, Rete dei Valori, Italia dei Lavori, Formia 5 Stelle, abbiamo fatto una proposta che crediamo sia ancora valida, un’azienda speciale che però si limiti alla sola gestione dei rifiuti. Non vogliamo credere che il sindaco Forte senza motivo apparente la rifiuti e proponga un’ipotesi che è già fallita in città quali Latina, Terracina, Minturno e Gaeta. Ci risparmi l’ennesimo fallimento.

circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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