Tensostruttura di S.Pietro, quante strane coincidenze

Trasparenza e correttezza dovrebbero essere i pilastri basilari delle regole di condotta della pubblica amministrazione, peccato che questo spesso non avvenga allorché si parli di giunte governate dai Forte, tant’è che più volte abbiamo potuto constatare che hanno usato la pubblica amministrazione come un “bastone” per i nemici ed una “manna” per gli amici.

Così sembra essere per la cooperativa “Luci sul Golfo”, in cui risultano essere presenti uomini vicini alla giunta Forte, e per l’associazione “Nuovi Orizzonti”, di cui è presidente il signor Enrico Purificato. A conferma di quanto generoso sia il destino per chi compone l’entourage dei Forte citiamo proprio il caso dell’associazione “Nuovi Orizzonti” di Formia, che dovrebbe avere sede in via Anfiteatro Romano, condizionale d’obbligo visto che nonostante alcuni nostri sopralluoghi, della sede non abbiamo trovato traccia.

Questa ha la fortuna di gestire la tensostruttura di S.Pietro, meglio noto come “PalaAmendola, realizzata con fondi europei e di proprietà della provincia di Latina, su un terreno ceduto ad essa dalla precedente amministrazione comunale di centrosinistra. Non discutiamo, per il momento, della congruità dell’offerta, fatta a suo tempo dall’Associazione Temporanea di Scopo guidata dalla Nuovi Orizzonti, per potersi aggiudicare l’affidamento, con particolare riguardo ai servizi che le stesse si impegnava ad fornire ai cittadini e degli eventuali canoni esigibili, perché siamo in attesa di ricevere una copia della documentazione, così come da nostra richiesta e quindi ci risulterebbe impossibile esprimere pareri in merito.

Tuttavia, non passa inosservato il costo abbastanza esiguo, considerate le dimensioni, dell’affitto annuale di 8mila euro all’anno, come ha dichiarato lo stesso Purificato. Un canone, (parliamo di circa 666 Euro mensili) con cui non ci si può permettere nemmeno l’affitto di un appartamento di meno di 100 mq, e che invece consente all’associazione presieduta da Purificato di tenere una struttura di circa 1200 metri quadrati. Alla luce di ciò sostenere che le spese per oneri e servizi vari siano a carico delle associazioni che lo gestiscono, appare davvero fuori luogo, come se si volesse in un certo modo affermare il carattere volontaristico ed il sacrificio con cui si conduce la struttura, ormai tolta dal carico della provincia ed affidata a valenti privati “volontari”, così da non costare nulla a noi contribuenti. Cose d’altri tempi, quasi da libro cuore. Peccato che non sia proprio così.

Leggendo gli atti dell’amministrazione provinciale abbiamo potuto constatare che la Provincia di Latina, di cui il signor Enrico Purificato è dipendente, anche se attualmente distaccato presso il comune di Formia, ha affidato “Lavori di completamento della tensostruttura e sistemazione dell’area verde di pertinenza dell’impianto polivalente sito i località San Pietro in Comune di Formia” per un importo complessivo di € 81mila700 euro alla ditta G.R.T. Group Costruzioni S.r.l. corrente in Via degli Ausoni 7 – 04022 Fondi (LT), a cui si aggiungono 23mila per oneri vari, per un totale di circa 105mila euro di cui 99mila sono fondi regionali ed il resto a carico del bilancio provinciale.

Un bell’intervento pubblico per una struttura “privatizzata” non c’è che dire. Alla luce di ciò non è un caso che i partiti di centrodestra che sostengono il presidente della provincia Cusani, scelgano per le loro convention elettorali, proprio la struttura affidata dall’amministrazione che egli stesso dirige ad un associazione di cui il presidente è un suo dipendente, nonché candidato più volte alle elezioni comunali per il centrodestra, prima nella lista dell’Udc e poi nella lista di “Generazione Formia” e per questo sicuramente di provata fiducia ed esperienza.

Ma al peggio non c’è mai fine e non finisce qui. Perché come se nulla fosse, trascurando il caso di cui è testimone, dimenticando la litania di teatri, centri ed edifici chiusi in diverse parti della città, il presidente Purificato, denuncia l’assenza di spazi pubblici a Formia, senza nulla dire sull’ex Officina Culturale, chiusa perché in sostanza dava fastidioso che fosse gestita da un’associazione non riconducibile al proprio schieramento politico.

Siamo contenti che si parli di correttezza e trasparenza, soprattutto se riguarda le strutture pubbliche a pagamento, perché è questa l’occasione per ricordare alla giunta comunale di Formia che stiamo ancora aspettando di ricevere risposta alle nostre richieste e domande riguardanti: l’elenco dei beni di proprietà comunale, a chi siano stati dati in gestione, per quanti anni, quali sono gli importi che pagano i gestori, copia delle offerte con le quali si sono aggiudicati la gestione del bene, per conoscere quali sono le modalità e i costi di accesso praticati dai gestori verso terzi

Non sarà mai troppo tardi il momento in cui verrà fatta chiarezza una volta e per tutte su chi, godendo del favore delle complicità istituzionali, potrebbe essersi arricchito a discapito della collettività e su chi tutto ciò ha consentito e continua a consentire. Lo esigiamo perché è giusto che cessi l’impunità per chi del patrimonio pubblico ha fatto un continuo abuso. Ai cittadini vogliamo ricordare che le strutture sportive e gli spazi culturali sorti nei quartieri urbani non sono stati costruiti per dare modo ai privati di arricchirsi, ma sono realizzati per dotare gli abitanti dei quartieri degli spazi necessari allo sviluppo della persona, come previsto dall’articolo 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” La privatizzazione dei beni comuni, tra cui gli spazi pubblici, è in contrasto con il dettato costituzionale.

Gli spazi pubblici sono destinati agli abitanti ed il loro accesso deve essere libero e garantito. Quando questo non è possibile è giusto pretendere una tariffa bassa per l’uso, secondo un principio di congruità e coerenza rispetto al dettato costituzionale.

circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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