Recinzione cantieri:«Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire»

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Le nostre preoccupazioni manifestate sullo stato dei cantieri pubblici e privati che sono aperti a Formia continuano ad essere fondate, mentre i nostri appelli sono sostanzialmente ignorati nonostante le zone dei lavori continuino ad essere fonte di pericoli.

Giovedì 3 Marzo abbiamo constatato personalmente l’abbattimento della recinzione metallica probabilmente a causa delle incessanti piogge di questi giorni, come le foto da noi scattate dimostrano, fortunatamente non sono stati segnalati danni a cose ed a persone.

Dopo il nostro passaggio qualche solerte cittadino ha provveduto ad avvisare chi di dovere, tanto che abbiamo trovato che la recinzione metallica era stata ripristinata alla meno peggio. Tuttavia la riparazione è stata molto precaria, visto che qualche giorno dopo Sabato 5 Marzo abbiamo dovuto verificare come lo stato della recinzione siano tornato come lo avevamo visto prima, tant’è che la stessa risulta nuovamente in uno stato precario tale da essere un pericoloso per persone e cose. Le nostre continue sollecitazioni affinché si intervenga per mettere fine allo scempio che è sotto gli occhi di tutti si scontrino con il disinteresse di tutte le istituzioni, soprattutto della amministrazione comunale che eccezion fatta per convegni e poc’altro, in realtà non provvede in in alcun modo con un inaccettabile indolenza.

E’ necessario ribadire che l’apertura di un cantiere e la sua delimitazione è regolamentato da una legge nazionale e non lasciato al libero arbitrio dell’azienda che lo apre. Ma è così difficile, nei lavori pubblici, approntare e tenere il cantiere a norma?. Eppure non dovrebbe essere cosi!! Basta leggere un semplice manuale – di cui siamo costretti a riportare brevi stralci ad uso di tutti – per capire che l’accesso involontario di non addetti ai lavori alle zone corrispondenti al cantiere deve essere impedito mediante recinzione robuste che impediscano le intrusioni, munite di scritte ricordanti il divieto e di segnali di pericolo, cosa che a Formia avviene molto di rado, quasi che nella nostra città valgano altre regole, ma continuiamo a scorrere il manuale.

Quando per la natura dell’ambiente o per l’estensione del cantiere non sia praticamente realizzabile la recinzione completa, è necessario provvedere almeno ad apporre sbarramenti e segnalazioni in corrispondenza delle eventuali vie di accesso alla zona proibita e recinzioni in corrispondenza dei luoghi di lavoro fissi, degli impianti e dei depositi che possono costituire pericolo.

Per i cantieri e luoghi di lavoro che hanno una estensione progressiva (es. stradali) devono essere adottati provvedimenti che seguono l’andamento dei lavori e comprendenti, a seconda dei casi, mezzi materiali di segregazione e segnalazione, oppure, uomini con funzione di segnalatori o sorveglianti.

Quando è possibile il passaggio o lo stazionamento di terzi lateralmente o sotto posti di lavoro sopraelevati, devono essere adottate misure per impedire la caduta di oggetti e materiali nonché protezioni per l’arresto degli stessi. Recinzioni, sbarramenti, scritte, segnali, protezioni devono essere di natura tale da risultare costantemente ben visibili.

Ove non risulti sufficiente l’illuminazione naturale , gli stessi devono essere illuminati artificialmente; l’illuminazione deve comunque essere prevista per le ore notturne. Le recinzioni, delimitazioni, segnalazioni devono essere tenuti in efficienza per tutta la durata dei lavori. Quando per esigenze lavorative si renda necessario rimuovere in tutto o in parte tali protezioni, deve essere previsto un sistema alternativo di protezione quale la sorveglianza continua delle aperture che consentono l’accesso di estranei ai luoghi di lavoro pericolosi.

I sistemi di protezione devono essere ripristinati non appena vengono a cessare i motivi della loro rimozione e comunque sempre prima di sospendere la sorveglianza alternativa, anche se conseguenza delle pause di lavoro. Fino al completamento delle protezioni per il passaggio o lo stazionamento di terzi lateralmente o sotto posti di lavoro sopraelevati, la zona esposta a rischio di caduta accidentale di materiale dall’alto deve essere delimitata e/o sorvegliata al fine di evitare la presenza di persone.

In ultimo il manuale ricorda poi che l’Allegato XV del D.Lgs. 81/08 al punto 2.2.2. alla lettera a) prevede che il Piano di Sicurezza e Coordinamento redatto a cura del Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione deve contenere le modalità d’esecuzione per la recinzione di cantiere, gli accessi e le segnalazioni. Siamo sicuri che tale piano sia stato diligentemente stilato?

A questo punto chiediamo di vederlo, come chiediamo che l’assessore ai lavori pubblici Ciccolella ed il presidente della omonima commissione Riccardelli si pronuncino e ci dicano quali sono gli interventi che il Comune di Formia ha intenzione di prendere perché venga ripristinata la legalità. Se queste sono le condizioni in cui vengono condotti i lavori, allora chiediamo che tutti i cantieri vengano chiusi fino a quando non verranno messi in sicurezza come previsto dalla normativa vigente.

Forse in tal modo le imprese, inizieranno ad adempiere ai loro obblighi. Visto lo stato perdurante delle cose e l’indifferenza generale, valuteremo la possibilità di denunciare quanto in questi mesi sta avvenendo nella nostra città alla procura della repubblica di Latina affinché ci dica se è questo il modo in cui si devono eseguire i lavori in codesto comune ed inoltre inoltreremo al prefetto di Latina una richiesta di commissariamento del settore “Opere Pubbliche”. Circolo “ENZO SIMEONE” Partito della Rifondazione Comunista Formia

circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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