La politica dei falsi annunci dell’assessore Assaiante

Il costume attuale della classe dirigente italiana si affida alla tattica degli annunci, ossia, presentare la soluzione dei problemi, risolutiva e tempestiva, con provvedimenti tampone pubblicizzati come unica soluzione ad ogni male, utili a pochi amici, inutili alla collettività su cui poi ricadono gli indesiderati “effetti collaterali”. Ovviamente la classe politica formiana non si sottrae a questa schiera, né tantomeno l’Assessore Assaiante, quando declama i presunti benefici che giungeranno con l’avvento del Piano Casa versione Ciocchetti – Polverini.

Precisiamo che Rifondazione Comunista non ha approvato il precedente Piano varato dalla Giunta Marrazzo, poiché i provvedimenti “emergenziali”, come questo, che scavalcano i normali iter legislativi in generale, sono un regalo ai costruttori ed alle imprese immobiliari a dispetto di chi è privato del diritto all’abitare.

L’Assessore ha parlato di adeguamento di edifici a standard di sicurezza sismica, di semplificazione di programmi integrati tesi al riordino delle periferie, di valorizzazione e modernizzazione dell’ambiente, nonché la:”costruzione di centinaia di case convenzionate attraverso cooperative che servirà a calmierare e regolamentare a ribasso anche i prezzi del libero mercato oltre a rimettere in moto le imprese e l’economia del territorio. Tutti questi passaggi rivestono una crescente funzione sociale e concorrono a creare un nuovo modello di gestione dell’edilizia agevolata pubblica e sociale” e di “housing sociale”. La nostra città ha un disperato bisogno di case popolari, non di edilizia agevolata pubblica e sociale, con cui si intende solo dare la possibilità di acquistare case ad un prezzo di più basso di quello che offre il mercato.

Pensiamo ai precari – la maggioranza dei lavoratori – a disoccupati, a cassaintegrati, pensiamo a tutti quelli che non si possono proprio permettere di acquistare una casa, nemmeno a condizioni agevolate. Invece dell’ennesimo prodigio, chiediamo all’amministrazione comunale di chiarire perché l’ATER Latina, azienda pubblica per l’edilizia popolare, non si occupa della nostra città? né per nuove costruzioni né per manutenzioni, visto lo stato in cui versano le case popolari esistenti, che hanno bisogno di urgenti ed indifferibili riparazioni. Forse perché l’azienda guidata dal commissario Tornitore, nominato nel 2010 dall’attuale centrodestra, è paralizzata ed incapace di soddisfare i bisogni delle classi meno abbienti, a causa degli “appetiti” dei partiti del centrodestra, che hanno messo gli occhi sulle poltrone e sui lauti stipendi che esse garantiscono. Pertanto è inutile ostentare preoccupazione per l’emergenza casa se poi si non si sanno usare gli strumenti esistenti come è l’ATER.

Da questo punto di vista l’housing sociale (immobili a canone agevolato), che pure ha un senso, appare come fumo negli occhi o merce di scambio. In quanto, riserva al fabbisogno agevolato solo il 35% del volume derivante da cambi di destinazione d’uso da attività produttive dismesse a residenziale (esclusi gli immobili ricadenti nelle zone industriali, D ed agricole, E) senza, peraltro, nessuna previsione sullo sviluppo urbano. Senza che vi sia stata un’indagine preliminare sul fabbisogno abitativo nel territorio. Ultime, ma non meno importanti, discutibili disposizioni del piano riguardano: a) gli ampliamenti in zona agricola, a chi ha ottenuto il condono, che premia l’abusivismo pregresso; b) gli incentivi per l’adeguamento sismico ed energetico concessi con premi di volumetria residenziale, senza alcuna considerazione per urbanizzazione e servizi, che in parole povere vuol dire: più abitanti a parità di scuole, ospedali, strade e parcheggi. Quindi se questo provvedimento avrà fortuna, figuriamoci cosa accadrà nelle scuole primarie, sottodimensionate, come quella di Gianola, negli altri servizi e soprattutto in mezzo alle strade dove certo non si sta larghi.

In conclusione, a dispetto di chi una casa non c’è l’ha, si premia chi è già proprietario e si può permettere un ampliamento oppure – peggio – gli speculatori; con tanti saluti a chi ha da iniziare da zero, o non inizierà mai, grazie al diffuso regime di precarietà che non permette di attivare un mutuo. Per ulteriori approfondimenti si invitano tutti gli interessati a leggere le nostre osservazioni sul piano casa pubblicate oltre un mese fa sul nostro sito: www.rifondazionecomunistaformia.it.

Il Direttivo
circolo “Enzo Simeone”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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