Il parcheggio di Maranola, l’ennesima opera pubblica “fallimentare”

Lo smottamento che ha interessato l’area del nuovo parcheggio di Maranola è l’ennesima dimostrazione che chi amministra la nostra città non è capace di garantire che i nostri soldi vengano spesi per “opere pubbliche” senza che si creino problemi durante la loro realizzazione.

Le cause della frana sono al momento sconosciute, ma è chiaro che le piogge cadute copiosamente negli scorsi giorni non possono aver fatto tutto da sole, evidentemente nella progettazione del parcheggio c’è stata una colpevole sottovalutazione dei fattori ambientali, legati alle caratteristiche geologiche, geomorfologiche e idrografiche della zona sui cui è stato realizzato il parcheggio.

Non che in passato sia andata meglio. Ricordiamo, durante la giunta Bartolomeo, la tragicomica vicenda della rotonda di via Ferrucci (nei pressi dell’ex Salid), opera finanziata dalla provincia di Latina, e poi trasformatasi in un semplice spartitraffico fatto di blocchi di cemento, a causa di un erronea valutazione della pendenza da parte dei progettisti; il crollo di un muro che interessò la scuola di Penitro inaugurata due mesi prima , e che portò alle dimissioni dell’allora assessore ai lavori pubblici Gargano e poi infine il parziale crollo di una parte di piazza della Vittoria, con il nostro ex consigliere Delio Fantasia che chiese inutilmente il licenziamento dell’allora responsabile alle opere pubbliche, l’architetta Marilena Terreri, poi trasferita dal sindaco Forte alla gestione Gestione Programmi di Sviluppo (Ambienti Marini e Montani). A sostituirla è stata chiamata l’architetta Stefania Della Notte, ma evidentemente a nulla è servito il cambio di poltrone, tant’è che torniamo a doverci occupare di un nuovo crollo.

Non è questa l’occasione per esprimere il nostro giudizio sulla necessità dell’opera in sé, ma sicuramente lo è per chiedere conto di come sia possibile che a fronte di una spesa di 1milione425mila euro, stanziati dal Ministero dell’ambiente, sia stato possibile un disastro del genere, e soprattutto per capire come mai nella nostra città le opere pubbliche abbiamo sempre una storia travagliata.

Queste infatti sono solo una parte delle opere pubbliche che sono finite – per un motivo o un altro – sotto le forche caudine della critica, aggiungiamo infatti alle prime: il Teatro Remigio Paone costato alla collettività circa 2,1 milioni di euro ed inaugurato il 15 Marzo del 2010, alla presenza delle autorità locali ma subito dopo chiuso, perché la commissione tecnica al termine di un sopralluogo ne ha decretato l’inagibilità, a causa di carenze nel sistema della sicurezza e della illuminazione; la struttura polifunzionale, realizzata in via Olivastro Spaventola, mai aperta ed ora lasciata in uno stato di totale abbandono,senza che nessuno abbia detto nulla sull’uso che se ne vorrà fare; il centro multimediale posto all’interno del parco “de Curtis”, diventato a causa di forza maggiore una scuola materna, peccato che sia stato da subito oggetto di critiche da parte dei genitori degli piccoli alunni, che l’hanno dovuto frequentare, per la presenza di piccole infiltrazioni di acqua sulle pareti, con la conseguente comparsa di un forte odore di muffa, ed ora diventato chissà cosa (un magazzino?una depandance?, un bel niente?); lo svincolo realizzato a Penitro per consentire agli automezzi provenienti dalla zona industriale di poter immettersi sulla superstrada Formia-Cassino in tutta sicurezza e che invece rimane ancora misteriosamente inutilizzato.

Aggiungiamo poi il ponte sulla litoranea, che presenta dei problemi di messa in sicurezza, visto che mancano i parapetti che ne permettano l’attraversamento pedonale senza rischi.

Ad oggi sono stati montati dei “tubi innocenti” e la zona è interdetta semplicemente da alcuni cartelli che ne è vietato l’attraversamento, come se bastasse ciò ad impedirlo. Ed infine il multipiano delle poste, un’opera che ancora oggi fa discutere, e che ha visto i suoi costi lievitati di oltre 2 milioni di euro, a causa di prescrizioni tecniche che non erano state preventivate in fase di progettazione, un errore che stiamo pagando a caro prezzo.

Ci rimane solo da sperare che l’eliporto , che in corso di realizzazione in località ExEnaoli, non subisca la stessa sorte.

Roberta Trombetti
segretario
circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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