Il turismo, l’inquinamento ed i numeri dell’assessore Aldo Zangrillo

Le dichiarazioni dell’assessore Aldo Zangrillo, secondo cui chi si preoccupa della salute dei cittadini e del territorio produce danni all’immagine, e alla credibilità, dell’indotto turistico-balneare della nostra città, non sono solo assurde, ma anche la dimostrazione dell’improvvisazione con cui il suo assessorato si occupa della materia.

Una valutazione riferita a due soli prelievi fatti in due periodi, quali luglio e settembre – quando la stagione turistica è incentrata sul mese di agosto – ci appare davvero poco seria ed inutile alla soluzione dei numerosi problemi che interessano la nostra costa.

Dubbi che aumentano dopo che abbiamo verificato che il sito dell’ARPA Lazio non viene aggiornato dal 25 Luglio del 2010, evidentemente i dati portati a supporto della sua tesi sono ben nascosti in qualche cassetto, sarebbe invece il caso che venissero pubblicati, per evitare interpretazioni parziali e fuorvianti.

L’assessore sostiene che le acque di Formia – in particolare del porticciolo Caposele e di Villa Giovanni – non sono inquinate. La cosa non potrebbe che farci contenti – ci mancherebbe altro – se fosse vera, ma a noi risulta, dai dati pubblicati sul sito dall’ARPA, che a luglio nel porticciolo Caposele ed a Villa Giovanni la concentrazione di Enterococchi intestinali e di Escherichia coli era superiore ai valori previsti dal DM 30/3/2010.

Il fatto che siano sporche e che sia stato necessario l’intervento della ARPA Lazio per verificarne le condizioni è sufficiente a dare l’idea di quanto poco quest’amministrazione e l’assessore all’ambiente fanno per assicurare una qualità delle acque degna di una città balneare a forte vocazione turistica.

Ma la cosa ancor più grave è che l’assessore trascura – noi però glielo ricordiamo – i dati allarmanti relativi al Rio Santa Croce (che scarica le proprie acque nella affollatissima spiaggia di Gianola) sulle cui sponde sono stati documentati numerosi casi di scarichi abusivi, tant’è che è stata creata una task-force per monitorarne la presenza, cosa che evidentemente è sfuggita all’assessore. Come trascura i dati relativi al Fosso Tuoro, che sono ancor più allarmanti.

Al di là delle opportune considerazioni circa la gestione di ciò che significa un bene comune come il mare e di chi debba essere il destinatario finale delle politiche ambientali, ossia i cittadini che ne usufruiscono e non i commercianti che lo usano per il proprio tornaconto economico , riteniamo la situazione sia ormai drammatica, soprattutto perché ci sembra che chi se ne deve occupare non lo faccia nella maniera dovuto, tant’è che la questione si trascina da molti anni. Sarà il caso che ci si decida ad intervenire in maniera più decisa? L’assessore Aldo Zangrillo ha dimenticato forse che la giunta Marrazzo ha dichiarato che il Golfo di Gaeta è “area sensibile”?

Rimane una certezza: «l’anno prossimo saremo di nuovo a parlare del mare di Formia e del suo inquinamento»

Giulio Chinappi
responsabile ambiente
circolo “Enzo Simeone”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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