“Molo Azzurra”, in attesa di una tragedia

Evidentemente i nostri assessori comunali hanno dimenticato il famoso proverbio: “una rondine non fa primavera”, invece di continuare a celebrare le “NOTTI DI CICERONE”, come – parole loro – un’occasione per rilanciare il territorio, aprendo ai grandi flussi turistici e soprattutto riportando Formia sulle pagine dei principali quotidiani e reti televisive nazionali, farebbero bene ad occuparsi dello stato di abbandono, in cui versa il cantiere edile che è stato aperto all’interno del “MOLO AZZURRA”, per realizzare lavori di riqualificazione.
Chiunque volesse avere conferma di ciò, può andare a visitarlo di persona, si troverà davanti agli occhi un cantiere ‘fantasma’. Le immagini che alleghiamo, scattate Lunedì 21 Settembre, non lasciano spazio a nessun dubbio: “La zona di accesso al cantiere non è stata transennata in modo tale da impedire l’ingresso ai non addetti ai lavori”.
Siamo in presenza di un vero e proprio cimitero di ferri arrugginiti e materiale edile abbandonato chissà da chi, con un lungo fosso profondo un metro e lungo cinque circa.
All’interno del perimetro del cantiere si trova anche un edificio, purtroppo nelle stesse identiche condizioni.
Chiunque può introdursi all’interno della struttura, esponendosi al rischio di infortunio grave.
Ci è sembrato inoltre mancante della tabella sulla quale – solitamente e secondo legge – si riporta la descrizione dell’opera che si sta realizza ndo, il nome dell’impresa ed i responsabili dei lavori .
Martedì 22 Settembre siamo ripassati a controllare, notando che la zona era stata transennata un tantino meglio, ma comunque non adeguatamente ed in modo da impedire ad estranei di accedere all’area in oggetto.
Una situazione non tollerabile in alcun modo, che crediamo debba interessare gl i organismi di controllo, come l’ufficio tecnico comunale ed anche l’ispettorato del lavoro.
Cosa potrebbe succedere se, ad esempio, un bambino entrasse nel cantiere e si facesse male seriamente? E soprattutto di chi è la responsabilità di quanto sta succedendo? Possibile ci domandiamo che nessuna abbia visto tale degrado?
Una domanda che rivolgiamo direttamente al sindaco Forte e all’intera amministrazione comunale, sempre solerte nella ricerca delle prime pagine dei giornali locali, per questioni molto spesso banali.
Auspichiamo che non si stia attendendo il manifestarsi di una tragedia per prendere coscienza della pericolosità di questo cantiere e quindi chiediamo che si intervenga immediatamente per la sua messa in sicurezza, addebitando poi i costi ai responsabili dell e gravi omissioni .E’ assurdo decantare le lodi della proprio territorio, l’accoglienza, è lasciare l’entrata del porto e del principale parcheggio della città in uno stato di degrado e pericolo. La sicurezza dei cittadini prima di tutto, solo dopo potremo pensare seriamente di valorizzare le risorse turisitiche e culturali della nostra città .

Roberta Trombetti,
segretario
circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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