Oltre il danno la beffa: ora rischiano di affogare nella merda

Dal dicembre 2019 i residenti del complesso Ater di via delle Fosse a Formia non possono più raggiungere – senza mettere a rischio la loro vita – le rispettive abitazioni per il crollo, dopo un’ondata di maltempo, del muro di protezione del torrente Rio Fresco, che ha causato il parziale cedimento della strada. Nonostante le numerose sollecitazioni – inoltrate da parte dei residenti agli uffici comunali – ad intervenire nessuna significativa e risolutiva soluzione risulta adottata. E questo nonostante uno sbandierato finanziamento statale di circa un milione di euro, che però pare giaccia nei cassetti del comune, perché nessuno ha preso in carico la soluzione del problema. E questo nonostante le mille promesse dell’allora giunta guidata dall’attuale candidata dei cinquestelle, Paola Villa, di una soluzione celere. Non è che la situazione sia migliorata con l’amministrazione del forzista Taddeo, che probabilmente nemmeno sa dove si trova via delle Fosse. La cosa però non finisce qui, infatti i residenti ora rischiano letteralmente di affogare nella merda. Da un nostro sopralluogo effettuato nei giorni scorsi ci siamo infatti accorti di uno sversamento di acque reflue urbane dovuto a tracimazione di fognatura, causato dall’intasamento delle tubazioni, che ha determinato il malfunzionamento delle pompe di sollevamento, che normalmente immettono le acque reflue nelle condotte pubbliche.

Problema non nuovo, tant’è che da sempre i residenti chiamano – pagando di tasca propria – una società di autospurgo per risolvere il problema. Ebbene questa volta la richiesta di intervento è stata rifiutata, perché i mezzi che sarebbero dovuti intervenire non avrebbero potuto farlo, proprio a causa del crollo della strada. E quindi i residenti di via delle Fosse si tengono la puzza, con il rischio che alla puzza si possa aggiungere altro. Infatti nei liquami sono presenti batteri in grande quantità, che rappresentano non solo un rischio un rischio per il torrente Rio Fresco che scorre proprio lì di fianco e che dopo meno di cento metri sfocia nel golfo di Gaeta, ma anche un rischio per la salute delle persone che sono costrette a convivere con questo problema. Esiste un’ampia letteratura medica/scientifica questo argomento è ampiamente trattato, che dimostra la diretta correlazione tra importanti patologie e l’esposizione alle sostanze tossiche provenienti dagli scarichi fognari. Vogliamo darci una mossa oppure vogliamo aspettare che una perdita all’impianto fognario possa trasformarsi in un qualcosa di ben più grave? Dal nostro punto di vista abbiamo sempre denunciato il lassismo con la quale viene gestita la cosa pubblica da parte di quanti amministrano o hanno amministrato la nostra città.

A completare il disastro è l’assenza di risposte da parte degli uffici comunali, che sollecitati ad intervenire non solo si guardano bene dal farlo ma anzi, in una sorta di melina infinita, rimbalzano il cittadino da un ufficio all’altro.

D’altronde come si suol dire: «Cambiano i suonatori ma la musica è sempre quella».

Partito della Rifondazione Comunista di Formia

Circolo “ENZO SIMEONE”

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