I Referedum:”Ma quante belle firme …. per una società più giusta”

I governi di questi ultimi anni si sono posti l’obiettivo di cancellare le conquiste sociali e gli spazi di democrazia ottenuti dai lavoratori nel corso degli anni, a costo di immani sacrifici.
Il governo in carica, in particolare, ha costretto il Parlamento ad approvare una serie di “riforme” che piegano il lavoro, l’ambiente, l’istruzione, i servizi pubblici, i beni comuni e la democrazia alle più spietate logiche di mercato.
Per fermare questa deriva sono stati predisposti numerosi referendum.
L’obbiettivo è di IMPEDIRE CHE LA NOSTRA SOCIETÀ VENGA CONSEGNATA A 2 “POTERI”, alleati tra di loro, contro la stragrande maggioranza delle persone. IL 1° POTERE È QUELLO DEL MERCATO, cioè delle multinazionali dell’economia e della finanza. IL 2° POTERE È QUELLO DE “L’UOMO SOLO AL COMANDO” che serve per rendere la politica ancora più distante dai bisogni delle persone, in modo che le decisioni vengano prese nel solo interesse del 1° potere: quello delle multinazionali dell’economia e della finanza!
E’ necessario quindi firmare perché sia data l’ultima parola ai cittadini e alle cittadine.
QUATTRO sono i REFERENDUM in difesa della SCUOLA PUBBLICA. Per impedire che aumentino le disuguaglianze tra le scuole, i territori, le ragazze e i ragazzi che le frequentano. Per impedire che ogni potere si concentri nelle mani dei dirigenti e si distrugga la libertà di insegnamento e il pluralismo che garantisce che la scuola sia di tutte e tutti (1 – Abrogazione di norme sul potere discrezionale del dirigente scolastico di scegliere e di confermare i docenti nella sede; 2 – Abrogazione di norme sul potere del dirigente di scegliere i docenti da premiare economicamente e sul comitato di valutazione; 3 – Abrogazione di norme sull’obbligo di almeno 400-200 ore di alternanza scuola-lavoro;
4 – Abrogazione di norme sui finanziamenti privati a singole scuole pubbliche o private);
Ai primi quattro si aggiungono DUE REFERENDUM in difesa dei BENI COMUNI, della SALUTE e dell’AMBIENTE. Perché non abbiamo bisogno di consegnarci alle trivellazioni e alle lobby del petrolio, ma di promuovere le energie rinnovabili che portano più posti di lavoro e tutelano l’ambiente e il futuro. Perché gli inceneritori vanno superati promuovendo più raccolta differenziata, recupero, riciclaggio.
A questi due referendum si aggiunge una PETIZIONE POPOLARE con la quale si chiede di bloccare i processi di privatizzazione del servizio idrico e dei servizi pubblici locali con il ritiro dei decreti attuativi della “LEGGE MADIA” sulle aziende partecipate e sui servizi pubblici locali. Inoltre si chiede l’approvazione della proposta di legge “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico”, nel testo originario e infine l’avvio di una discussione parlamentare per l’inserimento del diritto all’acqua nella Costituzione.
Poi ci sono TRE REFERENDUM in difesa della COSTITUZIONE e della DEMOCRAZIA. Per impedire che sia stravolta la COSTITUZIONE nata dalla RESISTENZA e che attraverso la nuova legge elettorale (nota come ITALICUM) tutti i poteri siano concentrati in poche mani: con un Senato di nominati e la sola Camera elettiva che non rappresenta la società perché è eletta con capilista bloccati e con un enorme premio di maggioranza a prescindere dal consenso reale ricevuto alle elezioni. Un partito con il 25% dei voti potrebbe avere il 55% dei seggi.
Piegare le istituzioni agli interessi del mercato non è solo un crimine ma è anche consegnare il futuro del nostro paese alla voracità di una nuova classe dirigente, che non lascerà agli altri che le briciole.
E infine QUATTRO REFERENDUM in difesa dei DIRITTI DEL LAVORO e CONTRO LA PRECARIETÀ. Per tutelare, con la reintegra nel posto di lavoro, le lavoratrici e i lavoratori ingiustamente licenziati nelle aziende che abbiano almeno 5 dipendenti, ripristinando ed estendendo l’articolo 18. Per eliminare i voucher che rappresentano la forma massima di precarietà e di lavoro “usa e getta”. Per tutelare le lavoratrici e i lavoratori che, nelle filiere di appalti e subappalti, finiscono per non avere diritti e con salari sempre più bassi.
I REFERENDUM SONO UNO STRUMENTO IMPORTANTISSIMO perché in assenza di una politica in grado di difendere gli interessi generali le decisioni sono rimesse direttamente nelle mani delle cittadine e dei cittadini, da sempre la colonna portante di questo paese.
Per questo invitiamo i cittadini e le cittadine di Formia a firmare i numerosi quesiti referendari e la petizione popolare.
E’ possibile farlo presso l’ufficio elettorale del comune di Formia che si trova a Piazzetta delle Erbe nei seguenti orari: Lunedì-Mercoledì-Venerdì (dalle ore 9.30 alle ore 12.30) e Martedì – Giovedì (dalle 16.00 alle 18.00).

circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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