I nuovi orari dei treni e i disagi: era tutto previsto

Non avevamo avuto alcun dubbio nel denunciare il disastro a cui sarebbe andati incontro i pendolari con l’introduzione dei nuovi orari e non perché in possesso di doti divinatorie ma semplicemente perché è da tempo che denunciamo i disastri di cui è capace la classe dirigente di questo paese, soprattutto a danno di chi è costretto a mille sacrifici per portare a casa uno stipendio.
Ad oggi però la situazione è diventata insostenibile.
D’altronde già prima dell’introduzione dei nuovi orari la situazione del trasporto ferroviario era disastrosa, tanto che delle lamentele dei pendolari continuano ad essere pieni le pagine dei giornali, i siti d’informazione e i social network.
Figurarsi ora che il nuovo orario è in vigore
Le foto che sono state pubblicate in questi giorni proprio sui social network confermano le nostre accuse, con persone sistematesi alla meno peggio ovunque.
Veri e propri carri bestiame si sono mossi – in questi ultimi giorni – alla volta della capitale, nella totale assenza delle più elementari norme di sicurezza.
Tra ritardi, treni vecchi e spesso insufficienti e quindi per questo sovraffollati, treni soppressi con assistenza ai viaggiatori spesso completamente assente, vagoni con temperature interne polari (in inverno) o equatoriali (d’estate).
Spostarsi con i treni è diventata una vera e propria odissea, che mette in pericolo la vita dei pendolari e che soprattutto rende loro la vita impossibile.
Con la stazione di Formia che è diventato una stazione di scambio. L’hanno studiata proprio bene, ovvero “sparagn e cumparisc”, tanto a pagare sono tanti signor nessuno che affollano le stazioni pontine.
Lo stesso dicasi per il trasporto pubblico su gomma che dovrebbe essere un fiore all’occhiello della giunta Zingaretti ed invece si è trasformato nell’essima occasione da campagna elettorale per una classe politica indegna del ruolo che ricopre.
Mentre sono stati promessi 150 nuovi pullman, e chissà quanti ne arriveranno dalle nostre parti, nelle nostre città ne transitano alcuni che dire oscene e dire poco.
D’altronde è lo stesso Zingaretti l’uomo che è venuto a venderci i Vivalto come i treni della svolta e che invece la magistratura italiana ha rilevato essere addirittura fuorilegge, perchè scaricano i illecitamente i liquami dei bagni. Strano poi il fatto che viaggino ancora. Chissà di quale salvacondotto godono quelli che a fatica coprono la tratta pontina.
Eppure i signori che progettano questi disastri non solo sono ancora al loro posto, ma incassano anche lauti stipendi. Alla faccia della tanto decantata meritocrazia di cui si riempiono la bocca i nostri politici e che pare debba essere usata solo con i lavoratori e mai con chi prende queste assurde decisioni.
Gli stessi poi che sono venuti a raccontarci – con grande faccia tosta – che ormai era tutto deciso, motivo per il quale non si poteva tornare più indietro.
Hanno lasciato aperto un piccolo spiraglio, con la proposta di rivedersi nei mesi successivi e dare un giudizio complessivo sul nuovo orario e poi valutare quali migliorie apportare, ma ovviamente è stato solo un contentino per impedire azioni di lotta ben più eclatanti da parte dei comitati pendolari.
Noi invece crediamo che è ora di alzare il livello dello scontro, proprio per non passare come quelli che accettano supinamente di essere bastonati ogni volta, perché come ci ricorda un detto:“cane che abbia non morde”.
Ed allora organizziamoci perché la protesta si allarghi a macchia d’olio, perché si paralizzi il sud pontino fino a quando non riconquisteremo il rispetto dovuto da parte di una classe politica che guarda al proprio tornaconto personale e non al bene della collettività.

Circolo “ENZO SIMEONE”
partito della Rifondazione Comunista
Formia

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